Il giorno seguente vado a scuola con un peso sul cuore: Francesca, nonostante i miei innumerevoli messaggi, non ha dato segni di vita, lasciandomi in attesa di una sua risposta, senza però riceverne una.
Appena estro in classe, vengo accolta da Laura, la quale mi viene incontro sorridendomi e grida: -Ehi, Gaia!- da quando tutta questa euforia nel vedermi? Poi mi volto verso la lavagna e noto la scritta "Buon compleanno Laura" scritta con una calligrafia elegante, circondata da cuoricini, faccine sorridenti, torte e quant'altro. A quel punto capisco: a quanto pare sta elemosinando auguri a tutta la classe. Così, per non deludere le sue aspettative (dopotutto è il suo compleanno, e io non ho nessun motivo per avercela con lei!), le sorrido e le dico: -Ciao Lau, tanti auguri!- Lei mi abbraccia e dice: -Oh, grazie, te ne sei ricordata!- La mia faccia dev'essere il ritratto dell'incredulità: come può dirmi "te ne sei ricordata", quando c'è una scritta grossa così a ricordarmelo? In ogni caso, decido di sorvolare: le persone come lei vogliono sempre essere al centro dell'attenzione, e se aspira solo a questo nella vota, non sarò di certo io a metterle i bastoni tra le ruote. Così le sorrido nuovamente e mi dirigo verso il mio banco, ma lei mi prende per un braccio e mi dice: -Ah, a proposito! Sabato sera faccio una festa, ho invitato tutta la classe, spero ci sarai. Sarà in un attico con vista su Milano, con vetrate grandissime e la musica, una torta da mozzare il fiato..- sempre modesta la ragazza ovviamente -E mi raccomando, devi essere elegante!-
Pensavo che l'anno delle feste fosse passato: non era in quarta che avrebbero dovuto esserci tutti i diciottesimi? Io ho già dato! L'anno scorso sono riuscita ad andare a solo tre feste, considerando che quattro o cinque ero riuscite a dribblarle con le scuse più svariate e alcuni non mi avevano invitata. Nel caso non si fosse capito, odio le feste. Odio i posti affollati, con la gente che ti viene addosso, che parla continuamente, la musica e le luci che mi fanno venire il mal di testa. Infatti l'anno scorso ho selezionato accuratamente le feste a cui andare: due aperitivi, quindi qualcosa di tranquillo e nessun vestito elegante, e una festa tranquilla, niente attico con vista su Milano, né torte "da mozzare il fiato". Io ovviamente non avevo organizzato niente, e avevo pregato mio fratello e i miei genitori di non fare stupidaggini. Inizio subito a pensare convulsamente ad una scusa plausibile con cui evitare anche questa. Margherita però interrompe i miei pensieri affiancandomi e dicendo: -Ehi, Gi, hai sentito della festa di Laura? Vieni con noi che dobbiamo decidere cosa mettere e il regalo da farle.. Oddio, un attico con vista su Milano! Sarà una festa memorabile, me lo sento!- Non so se bloccare subito il suo entusiasmo dicendole chiaramente che non andrò a quella festa o se assecondarla e poi sganciare la bomba via messaggio. Alla fine opto per la seconda e la seguo verso il solito gruppetto. -Allora ragazze, giusto sabato scorso ho comprato un vestito nuovo, come se avessi avuto una premonizione. Direi che è perfetto per la festa. Nero e stretto, con uno scollo a V sulla schiena, corto il giusto: poco più su di metà coscia- qui io assumo un'espressione scioccata e spero che nessuno se ne accorga: mi dimentico spesso che ormai è normale per le ragazze andare in giro con vestiti che lasciano poco spazio all'immaginazione. Greta continua: -Pensi che metterò le mie Jeffrey Campbell nere. Mi mancherebbe una pochette nera, che mi manca proprio, dovrei procurarmene una cavolo-, conclude assumendo un'espressione imbronciata.
-Oh, ma non c'è problema Gre: te la presto io! Ne ho tante di pochette! Tu però dovresti prestarmi quelle scarpe con il tacco.. Quelle rosse, che anch'io ho già in mente cosa indossare: un vestito senza spalline, con il corpetto a cuore con righe orizzontali rosse e bianche e la gonna vaporosa tutta rossa. La pochette ovviamente anche lei rossa.. O forse è meglio nera, per staccare un attimo? E poi ho già in mente trucco e parrucco! Certo che lei poteva darci un po' più di preavviso!-
Ascolto i loro discorsi frivoli sperando che la campanella suoni il prima possibile, ma la mia speranza è mal riposta: -E tu Gaia? Cosa ti metterai?- chiede Greta.
-Mm, non so, cioè, non sono sicura di venire, devo vedere..-
-Non dirmi che vuoi perderti una festa del genere!- strilla Lucia.
-Non è che voglio perdermela, solo che non so se ci sono sabato, sono stata un po' presa alla sprovvista..-
-Beh, secondo me qualsiasi cosa tu abbia da fare devi rimandarla: sarà la festa dell'anno, questo è poco ma sicuro!-
Per fortuna la campanella, anche se un po' in ritardo, mi salva, così mi dirigo verso il mio banco e prendo posto di fianco a Davide che sta parlando con Laura, davanti al suo banco. Probabilmente gli starà dicendo della sua bellissima festa, e infatti: -Ah, ok, allora ti faccio sapere, anche se mi sa che sabato ho un altro impegno..-
-No, ma come! Non puoi darmi buca così!- dice Laura civettuola.
-Beh, ti farò sapere dai-, la liquida Davide. Poi si gira verso di me, mi saluta e chiede sottovoce per non farsi sentire dalla diretta interessata, di fianco a me: -E tu? Ci vai a quella festa?-
-Mmm, non so, non credo di andarci, non mi piacciono molto le feste, e poi forse ho un altro impegno,- mento per mantenere la mia copertura.
-Capisco, anch'io credo che non ci andrò, ma chi lo sa, magari un salto potrei farcelo. Ho proprio voglia di farmi quattro risate vedendo le nostre compagne conciate chissà come- dice ridendo, -le ho sentite prima che parlavano di vestiti, scarpe e trucchi. Ma tu non sei così vero? A te non interessano queste cose, o sbaglio?-
-No no, non sbagli!-
Poi entra la prof di greco e, come precedentemente mi aveva informato, Davide si zittisce e iniziamo a seguire la lezione senza più parlare. La giornata si conclude senza intoppi, e all'uscita Margherita mi si affianca dicendomi: -Ehi Gi, so che a te non piacciono tanto questa cose, e neanch'io ne vado matta, però questa sembra proprio una bella festa, secondo me dovresti venirci. Non preoccuparti se non sai cosa mettere o se non hai un vestito: venerdì possiamo andare a fare shopping insieme, tanto anch'io non so ancora cosa mettere o altro. E poi mia sorella sabato sera è a Milano e per mezzanotte e mezza massimo l'una dev'essere a casa, quindi possiamo darti uno strappo e non arriveresti a casa neanche troppo tardi. Fammi sapere eh!- mi raccomanda Margherita prima di salutarci.
Rifletto molto sulla sua proposta: sembra davvero essere una bella festa, e poi se ho anche il passaggio per il ritorno, neanche tardissimo, potrei davvero prendere in considerazione la possibilità di andarci. Ripensandoci ho anche il vestito di un matrimonio a cui ero andata la primavera scorsa, e ovviamente non mi importa se non dovesse andare più di moda. Ci penso durante tutto il tragitto in pullman e alla fine decido che cavolo! ho diciotto anni, quasi diciannove, e non posso sempre scappare! Sarà solo una stupida festa, un sabato sera buttato in confronto a tutti gli altri che passo o sotto le coperte a guardare un film, o con Francesca davanti ad una pizza. Per una volta decido di rischiare, di fare qualcosa che non mi piace fare ma che allo stesso tempo potrebbe darmi l'occasione di divertirmi. Decisa, scrivo un messaggio a Margherita: "Ok, ci sono!" Dopo un minuto ricevo subito la sua risposta: "Ottimo! Venerdì è d'obbligo un po' di shopping!"Il venerdì, dopo scuola, io e Margherita andiamo a fare un giro per negozi. Lei compra un vestitino molto carino e per niente volgare: blu, con uno scollo a V davanti molto fine, con ricamati sul bordo dei ghirigori in rilievo, sempre sul blu. Cade sulla sua figura morbido, fino a poco sopra il ginocchio e leggermente stretto in vita. Ci abbina una giacchina anch'essa blu che potrà sicuramente riutilizzare anche con un outfit molto più casual. Si concede anche una pochette bianca, da abbinare alle scarpe con il tacco bianche che ha già. Io non ho bisogno di altro: il vestito c'è, le scarpe e la borsa anche. Per quanto riguarda capelli e trucco, decidiamo di vederci poco prima della festa per prepararci insieme, anche se io ovviamente, per niente abituata a truccarmi, so già che opterò per qualcosa di molto, molto sobrio.
Dopo questa giornata di "shopping", anche se io non ho acquistato niente, decido di scrivere nuovamente a Francesca, che nel frattempo non ho più sentito. Finalmente mi risponde, cercando di tranquillizzarmi e scusandosi per il suo comportamento di qualche giorno prima. La rassicuro dicendole che non me la sono presa e poi le racconto della festa, al che lei, elettrizzata, mi fa i complimenti e mi incoraggia, assicurandomi che sarà sicuramente una serata indimenticabile. Già, facile a dirsi..Buonasera a tutte! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Ci sono molti riferimenti alla moda e ai vestiti, spero non me ne vorrete se le descrizioni lasciano un po' a desiderare, ma come Gaia non me ne intendo di queste cose! Se avete suggerimenti, dite pure. E ovviamente fatemi sapere cosa ne pensate, e cosa vorreste che accadesse alla festa. Grazie ancora per il vostro supporto!
Baci, ~seaswave.
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Philofobia: I'll save you
Roman d'amourGaia è una ragazza logorata dalla timidezza, che all'alba dei diciannove anni non ha mai avuto una storia d'amore, decisa a trovare il ragazzo che le faccia davvero battere il cuore. Si trova contesa tra due ragazzi, molto diversi tra di loro. La so...