Destiny.../Justin&Ariana\

Chapter 2

SELENA'S POV
Dopo tanto tempo avrei parlato di nuovo con Justin, quel ragazzo che avevo fatto soffrire e che, sempre a causa mia, aveva fatto soffrire anche la mia migliore amica; fortunatamente, lei non si ricorda più niente ma, se si ricordasse, credo proprio che non mi vorrebbe più parlare e la capirei! Scendendo dalla macchina, mi avevano assalito i sensi di colpa ma dovevo cercare di non darlo a vedere, non dovevo mostrarmi debole, soprattutto ora che avrei parlato con lui riguardo alla persona a cui tenevamo di più e che, entrambi, avevamo fatto soffrire, involontariamente.

Entrai nel bar e subito lo raggiunsi e iniziai a parlare
S:" Allora... Dopo che te ne sei andato lei è stata davvero male, non usciva più di casa, mangiava pochissimo e, con il tumore che aveva, non le davano molto da vivere e... Insomma, tutto quello che hai sempre saputo anche tu! Parliamo ora, invece, di ciò che le accadde dopo la perdita di memoria e delle famiglia: ogni sera piangeva, soffriva, non solo per i suoi genitori ma anche per una persona, non ricordava niente di quella persona, sapeva bene che l'aveva abbandonata, che aveva ricoperto un ruolo importante nella sua vita ma non sapeva chi fosse né se fosse esistito veramente... Dalla descrizione puoi ben capire chi fosse quella persona, Justin! In quel periodo fece anche delle ricerche, voleva ricordare, voleva cercare di capire ma.. Niente! Più si sforzava più non capiva; cercò anche informazioni sul suo passato ma non le fu possibile... Frequentò uno psicologo, credendo, a un certo punto, di essere impazzita. Non la riconoscevo più, stava morendo dentro anche se non lo dava a vedere, si indeboliva sempre di più e poi, cadde in uno stato di depressione per il quale fu ricoverata per qualche mese in un ospedale. Terminato il periodo di cura, finalmente si riprese, era ritornata l'Ariana di prima, sorrideva sempre, se c'era qualche festa era la prima ad arrivare e l'ultima ad andarsene... Nonostante fosse tornata quella di prima, ogni tanto, ricascava. Poi conobbe Chaze che..." Mi interruppi, mi faceva male dire quello che stavo per dire, in particolare a lui, l'avrebbe deluso ma dovevo così continuai...
"Beh! Lei entrò a far parte della sua gang e ne fa ancora parte... Non volevo dirtelo, mi dispiace so che è parte del tuo pass-" Non feci in tempo a finire la frase che prese parola lui, che fino a quel momento aveva taciuto con gli occhi lucidi
J:"Sel, dimmi che è uno scherzo! Dimmi che sto sognando... Cazzo! Non ha potuto soffrire così tanto a causa mia, non... Non ho parole, vorrei solo tornare indietro e non averla mai abbandonata..."
S:" Mi dispiace, le cose sono state queste appena descritte e, se posso dirtelo, hai davvero sbagliato e cerca di non farti vedere da lei ma, soprattutto, non farti riconoscere... E ora, se mi vuoi scusare, ma devo andare!"
Me ne andai lasciandolo lì a rielaborare ciò che avevo appena detto, mi faceva male vederlo così: ok, avevamo rotto, ma non vuol dire che non fossimo rimasti amici, per quanto possibile, in questi tre anni...

ARIANA'S POV
Ero arrivata al capannone, pronta a portare una missione a termine, nonostante non fossi dell'umore; nonostante il mio carattere "guerriero" che mi contraddistingueva, non potevo non ammettere che ero, dentro di me, sempre più debole...
L'arrivo di Chaz e dei ragazzi mi distolse dai miei pensieri
C:" Hey Ari, come va?"
A:"Diciamo che, oltre al solito rimprovero del preside e la solita rottura della scuola, va abbastanza bene!"
C:"Pronta per oggi?" Annuii senza esitazione: ero pronta a far fuori quegli stronzi che avevano osato buttarci giù dal piedistallo...
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Qualche ora dopo
Ero tornata a casa stremata così, senza neanche cenare o salutare Sel, salii in camera e mi misi a pensare: chi poteva essere quel ragazzo i cui occhi mi ricordavano qualcuno? Perché dovevo stargli lontana? E poi le solite domande riguardo la mia infanzia... Chissà che era quel ragazzo di cui mi ero innamorata ma che mi aveva abbandonata? Perché mi aveva abbandonato?
Piano piano mi addormentai, ma il mio fu un sonno leggero influenzato da ricordi che, man mano riaffioravano...

A:" No Justin! Dimmi che stai scherzando! Dimmi che è uno scherzo, perché se così non fosse, sarei persa! Non potrei immaginerà una vita senza il mio migliore amico... No, ti prego! No" Ecco come si chiamava il mio migliore amico... Justin; in quel momento mi apparse una sua immagine: capelli castani chiaro, alto, muscoloso e occhi color caramello... Possibile che li avessi già visti di recente? Bah!
J:"No Ariana, non è uno scherzo! Lo sai di che lavori mi occupo e sai che questa città sta diventando troppo pericolosa per me, non posso permettere che mi accada qualcosa o, peggio ancora, capiti qualcosa alla mia famiglia... Ariana, guardami: questo non è un addio, è un arrivederci, te lo prometto ci rivedremo, non so quando ma ci rivedremo" I suoi occhi ispiravano speranza ma al tempo stesso tristezza... No! Non poteva abbandonarmi in quel modo! Accidenti a lui e a tutti i guai in cui si era cacciato...

Mi svegliai grazie a Sel che mi stava strattonando cercando, appunto, di svegliarmi
S:" Ariana, che cazzo ti urli a quest'ora della notte?! Cosa è successo? Stai male?"
A:"Sinceramente non lo so!" Risposi bruscamente, ero confusa: avevo bisogno di capire ma ogni volta che tentavo di ricordare, mi capitava qualcosa di negativo; da una parte avrei voluto che Sel rimanesse lì con me, dall'altra avrei preferito rimanere da sola, per poter riflettere e giungere a una conclusione. Preferii optare per la prima opzione, avevo bisogno di trascorrere un po' di tempo con la mia migliore amica, colei che mi aveva sempre aiutato e mi aveva sempre risollevato da terra quando cadevo durante i miei periodi bui.
A:"Okay! Parliamo, ho deciso, voglio raccontarti tutto, nei dettagli, ciò che mi è capitato oggi è ho bisogno che tu mi aiuti a collegare i pezzi, perché ti giuro che potrei esplodere da un momento all'altro! -Dissi facendo uscire alcune lacrime- Oggi a scuola, ho visto un ragazzo ma, più specificatamente, ho notato i suoi occhi: mi ricordano qualcosa, ma cosa? Ero molto confusa e svenni, come ben tu sai, poiché mi ricordai dell'incidente..." In quel momento scoppiai a piangere ininterrottamente fino a quando Selena non prese parola, incoraggiandomi a parlare...
S:" E poi? Cosa è successo?"
A:" Beh, niente di che fino a che, ieri sera, non ho iniziato a farmi delle domande riguardo a quel ragazzo, sul fatto che tu mi avevi detto di stargli lontano e ancora domande sulla mia infanzia; queste domande, durante il sonno, mi hanno portato a ricordare il nome e le caratteristiche fisiche del mio ex-migliore amico... I suoi occhi mi hanno colpit-" Mi interruppi collegando tutto ciò che mi era successo quel giorno... No! Non poteva essere...
A:"Oh Dio! Selena, ho capito: credo di averlo ritrovato! Deve essere per forza lui... Oh mio Dio, mi manca l'aria, Sel, aiutami..." Pronunciate quelle parole non vidi ne sentii più niente, in particolare non respiravo più...

SELENA'S POV
ODDIO, Ariana era svenuta! Per la seconda volta nell'arco di 24 ore... La cosa mi preoccupava assai, probabile che avesse capito? Ma certo! Non era stupida, magari era debole ma era in grado di fare 2+2 e collegare tutto... È ora?! Cosa avrei dovuto fare? Come avremmo dovuto comportarci con lei?
Mi ricordai che forse era meglio chiamare l'ambulanza se non volevo vedere la mia migliore amica, che per me era come una sorella, morta sul suo letto...
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Arrivate in ospedale, mi chiesero di lasciare la stanza ove i medici stavano visitando Ariana; colsi l'occasione per chiamare tutti i nostri amici, nonostante fossero le 3:00 del mattino....
S:"Tay? Ciao, ascolta, Ariana è in ospedale e ho urgenza di parlare con tutti voi... Non è che potresti avvisare tu tutti gli altri, mentre io chiamo Justin?"
T:"Oddio! Certo che posso! Che domande sono, Selena..."

JUSTIN'S POV
J:"APronto?!"
S:"Justin, Ariana è in ospedale e noi dobbiamo assolutamente parlare con gli altri ragazzi... Se potresti raggiungerci tra dieci minuti, beh sappi che siamo nella sala 304 del quinto piano..."
J:"Okay, arrivo!" Chiuso la chiamata, sufficientemente preoccupato da prepararmi alla velocità della luce...