Insulti

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Procedo spedita, senza curarmi di quello che ho intorno, svolto senza un apparente motivo e imbocco strade a caso, eppure i due demoni mi seguono senza fare osservazioni; probabilmente hanno appena scoperto istinti suicidi che li portano a tenere dietro a una sclerata che è la prima volta che mette piede all'Inferno. E mi basta. Schivo la carcassa di un animale di cui preferisco ignorare la specie e mi arresto mettendo fine all'allegra scampagnata. Ora capisco perché mi sembrava strano, prima ero nelle periferie, che, per quanto brutte, sono meglio del centro. L'Inferno è diviso in settori( scommetto che hanno copiato Dante, gli esseri come loro sono incredibilmente melodrammatici) e man mano che ci si avvicina al centro la situazione peggiora: si passa dai sushi scadenti ai volantini che offrono svariati corsi sui metodi di tortura medievale. Forse me lo aspettavo un po' più cupo e terrificante, ma anche così non si scherza in quanto a voglia di scappare. Mi volto leggermente spiazzata verso i due demoni dietro di me solo per trovarli a fissarmi come in attesa di una reazione a scoppio ritardato; sono tentata, veramente, potei scoppiare a piangere come una disperata, accasciarmi a terra e mettermi ad elencare i miei peccati: da quando rubai a 3 anni le caramelle a mia cugina alla verifica di fisica mezza copiata di settimana scorsa; ma no. E' molto più appagante sorridere dolcemente e proseguire saltellando, prendendomi volutamente gioco del loro mondo di origine. Ora che ci penso sono io quella con istinti suicidi, sono un'umana nell'Ade il cui unico scopo apparente sembra perdersi....

E' quasi divertente!

Da dietro di me sento provenire un'esclamazione piuttosto colorita e improvvisamente qualcuno mi prende per le spalle e mi volta. Così mi ritrovo a fissare gli ipnotici occhi di Stefano. -Insultami- sussurra come se fosse la cosa più normale del mondo...aspetta...cosa!? E' impazzito? Poco male, è arrivato il momento di mettere in mostra le mie doti tragiche.

-Stronzo, bastardo, melma, deficiente...-inizio a declamare con fin troppa partecipazione, per poi essere interrotta appena avevo iniziato a scaldarmi da un uomo in divisa. E' il poliziotto più strano che abbia mai visto: indossa un paio di pantaloncini color kaki, una maglia degli AC/DC, un paio di sandali blu elettrico e un cappello da agente; evidentemente neanche lo stile è di casa qui. –C'è qualche problema?- ci chiede spazientito e sto per aprire la bocca e sparare una balla assurda riguardante della carta igienica e del sugo al pomodoro quando sono nuovamente interrotta. –Niente di cui preoccuparsi Franco, solo un'altra ragazzina che si aspettava di più- sogghigna divertito il diavolo appena entrato in testa nella mia lista nera delle persone da chiudere in un sacco e far sparire. Il poliziotto sogghigna in risposta e tira dritto, ma non prima di avermi squadrato a lungo ed aver commentato che ai suoi tempi le demoni erano delle vere stronze e che non erano più come una volta. Appena svolta l'angolo gli auguro di cadere e sbattere la faccia sulla carcassa di prima, poi mi giro e, in questo momento, credo di essere piuttosto simile a un Immortale. -Cosa hai osato dire?- pronuncio con fin troppa calma –Io non verrei mai a letto con te! Figuriamoci se mi aspetto di più!-. –Rilassati, era solo una scusa, vuoi forse che tutta la popolazione dell'Inferno scopra che c'è un'umana nel suo territorio?- ribatte invece con tono sicuro e soddisfatto lui e, dannazione, ha ragione! Ma mi da fastidio essere messa sullo stesso piano delle ragazzine che muoiono dietro a lui e i suoi compari, come se non fossero loro ad avere occupato la Terra e ad averci costretto a vivere fianco a fianco a esseri che potrebbero ucciderci semplicemente sfiorandoci. Non gli rispondo e mi allontano col viso in fiamme e la certezza che, se non mi uccidono i demoni, mi ucciderò io a furia di passare tempo con lui; ma alla fine ho già capito che fra me e lui andrà sempre così. Alla fine sarò sempre io a scappare.


Ed il diavolo mi chiamò Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora