Capitolo 6

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<Allora, dove vuoi andare?> mi chiese Ikuto.
<Non...non lo so.> risposi io.
<Ho capito, allora ti farò da...come dicono qui...ah sì. Ti farò da cicerone!> continuò sorridendomi.
<Cicerone? E cos'è?> chiesi io confusa.
<E una persona che fa da guida.> spiegò lui poi si avvicinò ad una cartoleria e prese una cartina <Signori e signore ecco a voi il favoloso tour di Ikuto! Diretto da...Ikuto! Inventato da...Ikuto.> iniziò ad imitare le voci che si sentono quando si guardano le partite di calcio <E via dicendo...oggi vi mostrerò la famosa Milano, solo per lei incantevole Amu-chan> e prendendomi una mano me la baciò.
<Ikuto!> esclamai io rossa come un peperone e sottraendo la mano <Almeno sai dove andiamo?> chiesi io cercando di sembrare il più naturale possibile.
<Sono un gatto, ricordi? I gatti sanno sempre dove andare.> rispose lui facendomi l'occhiolino.

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<Bhe...quasi sempre.> disse Ikuto, mentre ci sedevamo su una panchina.
<E ora?> chiesi io.
Erano ore che camminavamo alla ricerca del duomo e alla fine ci eravamo persi.
<E ora ti porto a cena.> disse lui <Non preoccuparti...> ma lo bloccai <No. Nononono. Non dirlo. Non dire che sei un gatto perché è proprio per questo se ora ci siamo persi.> gli dissi io.
<Ed è qui che sbagli.> mi risponde lui senza perdere il sorriso <Finché siamo insieme non potremo mai perderci.>
Oh mamma...com'è carinoooo!
Mi sentì avvampare, così cercai di girare la faccia in modo che lui non se ne accorgesse ma era inutile <Sei proprio una ragazzina.> dice lui alzandosi <Avvampi per un dato di fatto. Forse non sei d'accordo con me?> e si girò verso di me cercando di nascondere un sorriso.
<C-che...? Bhe io...si...cioè no...insomma...> e proprio in quel momento le labbra di Ikuto si sigillarono con le mie è tutte le mie preoccupazioni sparirono.
<Hei...ma che?> sentì una voce intorno a noi <Ma quanti anni avrà la ragazzina? 14? 15?> disse un'altra.
Stanno parlando di noi?
Senza pensare alla mia azione mi staccai di colpo da Ikuto.
<Che c'è?> chiese lui <Forse non volevi...>
<Nono.> dissi io.
Mio dio ma che sto facendo?!
<Guardatela è proprio una bambina...è il ragazzo poi...nn è troppo grande per lei?> sussurrò una donna di mezza età ad un uomo accanto a lei.
perdonami... Pensai prima di aprir bocca.
<Ti voglio tanto bene zio!> esclamai io guardando le persone intorno a me che iniziarono a parlottare fra loro <Forse sarà qualche loro usanza...>
<Già magari non è così strano per loro...>
<Mi sembrava strano...non potevano di certo stare insieme...la differenza d'età è troppo grande...>
Mica tanto...risposi col pensiero.
È così ripresero la loro passeggiata.
<Che?> chiese lui.
Non avevo proprio il coraggio di guardarlo negli occhi dopo la cretinata che avevo fatto <Tu...tu ti sei vergogna di me?> i suoi occhi divennero cupi e freddi.
<No, io...Bhe...il fatto è che...> non sapevo cosa dire <Quelle persone stavano parlando di noi...>
<Cosa vuoi che me ne freghi?> chiese lui <L'importante è che tu sia felice...non m'importa quello che pensano gli altri.>
Volevo dirgli mille cose. Che mi dispiaceva, che non l'avevo fatto a posta ma ovviamente tutte queste scuse mi suonavano stupide persino a me, così optai per il silenzio.
<Andiamo.> disse lui prendendomi per mano.
<Dove andiamo?> chiesi io.
<A casa. Credo che la mia nipotina si sia stancata fin troppo.> rispose lui enfatizzando la parola "nipotina".
<Cos...?> ma mi zittì all'istante.
Per una volta che potevamo rimanere soli da quando siamo partiti io avevo rovinato tutto.
Che stupida.

Amu & Ikuto #2(Revisionato)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora