One Shot Winner [Michael]

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Scritta da: KinsleyMyQueen

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Si sedette sul pavimento accanto a me, e la guardai con la coda dell'occhio. Non sembrava turbata, però, e mi sorrise.

"Ciao, Mikey."

Odiavo ciò.

Con la pioggia o con il sole, lei era lì. Anche quando mi sedevo da solo, nel tempo peggiore, lei mi avrebbe  trovato sempre. Mi trovò quando i miei genitori ignoravano costantemente me e i miei bisogni.

Si sedette accanto a me, tenendo un ombrello e una borsa piena di dolci. Le sorrisi, e aprii l'ombrello.

Rimanemmo là tutta la notte.

C'era molto di più in lei di quanto possiate immaginare. Sembrava una persona pazza, ma era profonda e significativa, e alla fine tutto ciò che diceva aveva senso.

Anche...

"Ciao, Mikey."

Odiavo essere chiamato così. Mi faceva sentire protetto. Non mi piaceva. Volevo prendere il sopravvento. Ma con lei, non mi serviva. Sapevamo entrambi il nostro posto. Eravamo insieme.

Ero andato a trovarla un paio di volte, anche senza che lei lo sapesse. Rimaneva sempre sorpresa, e amavo vederla in quel modo. Felice, allegra. Il sorriso sulla sua faccia quando le portavo delle sorprese.

"Ciao."

"Ciao, Mikey."

Ai suoi genitori non piacevo. La prendevano sempre in disparte, sussurrandole delle cose nelle orecchie quando ero ancora lì, aspettando. Ma non mi importava. Era su di noi, non loro.
Lei non aveva mai parlato con nessun altro. Non mi dispiaceva. Eravamo noi due da soli nella nostra piccola bolla, lontani dal mondo. Non erano coinvolti; fintanto che l'avevo non dovevano esserlo.

"Ciao, Mikey." Non mi sarei mai stancato di sentirla chiamarmi in quel modo. Mi faceva sorridere, ogni volta.  Alcune volte mi avrebbe tirato dolcemente i capelli e guardato negli occhi.

Le diedi un braccialetto per il nostro anniversario di un anno. C'erano le sue iniziali incise sopra. Arrossì e pianse quando glielo diedi. Lei invece mi comprò un orologio. Aveva le iniziali M.C sopra. Mi disse come sarei sempre stato Mikey per lei. E poi piansi anche io.

Andammo a guardare un film insieme. Era veramente triste. Era su una ragazza e un ragazzo col cancro, il cancro di uno era in remissione, e quello dell'altro era terminale.
Il finale la fece piangere e, cosa che mi colpì, strinse la sua mano nella mia. Smise di piangere e mi guardò. Sorridi. Per favore.

Ma non sorrise. Mise solamente la sua testa sulla mia spalla e strinse la mia mano dolcemente.

Ci siamo tenuti per mano tutta la notte.

"Ciao, Mikey." Sembrava distante. Non sorrise molto e non parlò altrettanto. Pensai che stesse sentendo gli effetti del film. Quindi pensai che tutto fosse okay.

Finché non crollò.

L'ambulanza arrivò velocemente. Ero un casino. La stavo tenendo, cullandola avanti e indietro, finché non fu presa dalle mie braccia e portata via. Avevo bisogno di sentirla chiamare il mio nome. Ma non c'era nessun suono.

Stette nell'ospedale per un paio di giorni finché non si svegliò. E poi tutto ebbe perfettamente senso, quando mi dissero cosa aveva che non andava.

Odiai essere messo in quel modo. Cosa c'era in lei con andava? Non c'era niente di sbagliato. Era perfetta. Non c'era assolutamente nessun dubbio su ciò.

Ma tuttavia tutto aveva senso. Perché i suoi genitori non mi volevano attorno. Non mi volevano qualcosa di più così che sarei stato in grado di uscire. Ma erano in ritardo. C'ero dentro, con nessuna speranza di uscire.

Aveva pianto al film perché lei capiva com'era.

Aveva il cancro. Era la granata nella relazione.

Avevo sempre pensato che sarei stato io a lasciarla. Non potevo discuterne. Ma con lei, era facile. Mi sono perso guardandola. Lei era tutto.

Quando si svegliò, era debole.  A malapena stava su. Gracchiò quando parlo, era pallida come la morte e costantemente stanca. Le faceva sempre male la testa e si muoveva a malapena. Mi fece male vederla così.

"Ciao, Mikey." Provò ad essere più vivace possibile. Ma voleva che me ne andassi, non voleva che la vedessi così. Ma non me ne sarei andato. Vederla nelle sue condizioni peggiori era meglio che non vederla affatto. E mi diede qualche speranza, stinsi dolcemente la sua mano e le parlai.

Nei suoi ultimi giorni, non parlò molto. Riusciva a malapena a magiare da sola, ed ero sempre al suo fianco. I suoi genitori venivano lì raramente. Immaginai che facesse molto male anche a loro, o forse non così tanto.

Stavamo parlando (scarsamente, ma stavamo parlando), quando i suoi occhi cominciarono a chiudersi. "Stai andando a dormire?" Le chiesi, e lei non rispose. Il mio cuore iniziò a martellare. "Aiuto!" Urlai, correndo alla porta e tenendola aperta. "Aiuto!" I dottori arrivarono correndo, e fui spinto via. Non avevo intenzione di andarmene. "Signore, deve andarsene," un infermiera mi informò passivamente. Mi venne un nodo alla gola. "No. Non sta succedendo."

La ragazza nel letto, la debole, fragile ragazza, aprì la bocca. Rimasi, ansioso, preoccupato, terrificato. Aprì la bocca, e disse l'ultima frase che avrebbe mai detto.

"Addio, Mikey."

La sua mano cadde. Il mio cuore cadde. Era finita. Fatta.

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Non sono d'accordo su ciò. I miei feels si stanno distruggendo con due OS. :-(

Btw, domani metterò la OS su Ash! Vi dico già che è corta, e, se oggi non dovessi studiare per il compito di storia di domani ed andare a cavallo, la metterei, ma non ho tempo. Al contrario, l'ultima OS (cioè quella su Luke) è lunga tipo 60 pagina aiut.

Addio {visto che siamo in tema, eh}

#5SOS Fam Only! (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora