♢Capitolo 17♢

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🔷Perdonatemi per gli errori che troverete durante la lettura🔷

Spalancò di colpo gli occhi e catapultandosi letteralmente sul comodino, prese il suo telefono e andò nella sezione messaggi per poi scrivere al ragazzo.

Kate: Sono una pessima persona. Oggi non ti ho mai scritto. Scusami davvero tanto! Mi dispiace 😔 Ti posso spiegare tutto! GIURO! E scusa se in caso ti ho svegliato. Notte Alexander ♡

Era davvero dispiaciuta. Così provò ad aspettare una risposta ma nell'attesa gli occhi si fecero pesanti e in breve tempo si trovò addormenta con il telefono tra le mani e appoggiato sopra la pancia.

***
La sveglia suonò e la cosa più strana era che era molto più vicina di quanto Kate si aspettasse.

Fece un salto ritrovandosi seduta sul letto quando la sveglia alzò notevolmente di volume e il telefono le cadde sulle gambe. Durante la notte il telefono le si era infilato tra la guancia e il cuscino creando così una specie di ventosa.

Kate si massaggiò la guancia indolenzita e sbadigliando si tolse le coperte dalle gambe e scese dal letto andando in bagno e uscendo poco dopo per poi dirigersi verso il suo armadio per scegliere l'outfit della giornata.

Optò per un paio di jeans neri strappati alle ginocchia, un top, una camicia a quadri rossa e nera e delle vans ovviamente nere.

Si guardò allo specchio e scrollò le spalle. Tutto sommato era decente. Ora mancava solo il trucco e sistemare i capelli.

Appena terminò di prepararsi scese in cucina per mettere qualcosa sotto i denti.

"Buongiorno Kate" la salutarono Clarissa e Paul.

"Buongiorno mamma. Buongiorno papà" sorrise abbracciandoli e andando poi a sedersi al suo posto.

"Dormito bene?" chiese la madre.

"Si, sono solo ancora un pò assonnata, ma mi sveglierò appena uscirò di casa e il fresco mattutino mi colpirà in faccia" enfatizzò ironica.

"Te lo auguro" rise il padre.

"Ecco a te" gli porse la madre un piatto colmo di pancake con tanto di sciroppo d'acero.

"Grazie mamma" sorrise addentando un boccone.

Pochi minuti dopo ebbe finito e dopo essere andata a lavarsi i denti, mise lo zaino in spalla e salutò i genitori.

"Beh sarà meglio che vada o farò tardi. Buona giornata" disse uscendo.

"Anche a te cara" sentì dire prima di chiudere la porta.

Percorrendo il vialetto e alzando lo sguardo si trovò Cameron appoggiato al muretto.

"Ehi ciao" lo salutò Kate.

"Buongiorno" sorrise il ragazzo.

"Che ci fai qui?" chiese.

"Dato che abitiamo nel stessa via e devo per forza passare davanti casa tua per andare a scuola, ho deciso, sempre se per te va bene, che alla mattina ti aspetto così facciamo la strada assieme." disse il ragazzo sorridendo.

Il Gioco Delle 30 Domande |Cameron Dallas| (CAPITOLI IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora