E fu così che m'innamorai, e fu così che capii di essermi innamorata di lui. Non ho detto niente a nessuno, sono stata zitta, facendo finta di niente, facendo finta che io lo consideravo solamente come lui considerava me, in questo caso sarebbe stato un amico.
Iniziarono in quella chat tanti cuori, tante cose dolci, tante parole dolci, tante scritte che ti facevano tornare il sorriso.
Beh si, forse quella era la felicità.
La felicità è quella cosa che ti svegli col suo pensiero, ti svegli pensandolo, ti svegli e con gli occhi ancora chiusi.. prendi il telefono per vedere se già ti ha dato il buongiorno; la felicità è quella cosa che ti addormenti pensandolo, e lo sogni..e magari mentre dormi tipo hai il sorriso stampato in volto.
La felicità è una cosa bellissima.
La felicità per me ormai era lui.
Lui significava "essere felici".
Lui significava "amore".
Lui significava "sorridere".
Lui significava "finalmente la persona giusta".
Lui significava "finalmente saprò anch'io cosa si prova ad avere il principe azzurro".
Lui significava "fissare il vuoto mentre lo pensi".
Lui significava "isolarsi dal mondo esterno solamente per guardare delle sue foto".
Pensavo a come fosse stato bello ad averlo mio.
Pensavo a come fosse stato bello svegliarti con un "buongiorno piccola mia."
Pensavo a come fosse stato bello essere stata amata davvero.
Pensavo a come fosse stato bello se anch'io in quel fottuto stato di whatsapp avevo una data.
Pensavo a come fosse stato bello se per una volta fossi stata importante davvero per una persona.
Beh, in un certo senso, come dice una canzone di Alessandra Amoroso "mi hai detto vacci piano e invece già ti amo", avevo perso già la testa per lui senza rendermene conto.
C'è anche una frase molto adatta:
"Evidentemente quando dici ‹non devo perderci la testa›, già l'hai persa."
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