Stavo male. Non potevo negarlo. Quella rottura mi aveva distrutta più di quando già non fossi. Non potevo andare avanti così,non era davvero possibile. Bruce doveva diventare solo un bel ricordo,doveva passarmi dalla mente,dovevo provare a lasciarmi alle spalle la relazione più importante della mia vita..difficile anche solo dirlo.
Quel giorno mi ero svegliata con una voglia infrenabile di cambiare qualcosa nella mia vita e decisi di farlo partendo proprio da me. Dal mio aspetto. Volevo dei cambiamenti, e quello mi sembrò il modo migliore per inziare.
Primo passo.Quella mattina non andai a scuola ma mi fiondai dal parrucchiere,decisi di iniziare da quello. Avevo i capelli lunghi fino al sedere,biondi, lisci con la frangetta abbastanza lunga,ma quando uscii dal parrucchiere ero completamente cambiata,proprio come volevo io. Uscii da li con i capelli rosso fuoco che sfumavano al viola e poi al blu,niente più frangia ma con un ciuffo laterale verso sinistra,i capelli mossi (anche se appena li avrei lavati sarebbero tornati come spaghetti). Era quello che volevo,lo avevo sempre voluto e finalmente ne avevo trovato il coraggio.
Secondo passo verso il cambiamento, decisi di farmi un piercing,il septum (l'anella tra le narici) e anche quello alle labbra. Non male come inizio. Appena entrata nel negozio dove li facevano cominciai ad agitarmi, ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro,uscii da li con i miei due piercing. Avevo un po paura della reazione di mia madre quando mi avesse vista ma non me ne preoccupavo poi di tanto,mi avrebbe ignorata come sempre da qualche mese a questa parte.
Terzo passo. I vestiti e le scarpe ovviamente. Andai in ogni negozio della mia città e stravolsi completamente il mio look. Passai da ragazza tutta felponi e jeans a ragazza con gonne,vestiti,canottiere,pantaloncini. Era un gran passo,almeno avrei smesso di utilizzare l'oggettino argentato perché sennò lo avrebbero visto tutti e non ero certo la ragazza che voleva far vedere a tutti il suo dolore. Ne volevo uscire. Volevo uscire da quel circolo vizioso chiamato autolesionismo.
Per quel giorno era abbastanza,decisi di andare al tabacchino a prendere le mie amate Marlboro rosse e mi diressi verso il parco in cui tutto era iniziato con Bruce. Con mia grande sorpresa lo trovai li. Era proprio lui,era lì seduto sull'altalena con una sigaretta in mano. Aveva cominciato a fumare anche lui a quanto pare. Ma non avevo il coraggio di andarci vicino,così mi voltai e me ne andai a casa,non volevo parlarci per ora,la ferita che mi aveva lasciato era ancora troppo fresca.