Passarono i mesi,con Bruce le cose andavano abbastanza bene,qualche litigata ma niente di più,ma a casa le cose andavano sempre peggio. Mia mamma disperata dopo la separazione con mio padre aveva cominciato a bere,non sono nemmeno sicura che andasse a lavoro,perché quando tornava a casa era quasi sempre brilla. Era diventata una persona cupa,non mi sorrideva più, non cucinava più per me,portava uomini diversi a casa ogni sera e sembrava che di me non gliene fregasse più niente. Mio padre non mi cercava,in questi mesi nemmeno un messaggio, nemmeno una telefonata. Per quanto ne sapevo (attraverso mia mamma) si era trovato una compagna e voleva già andare a convivere..si era dimenticato in fretta di tutto ciò che si era lasciato dietro. Come può un padre non avere una minima preoccupazione per la figlia?
Cominciai a farmi mille domande, cosa avevo che non andava? Perché proprio mio padre non voleva starmi vicino? Queste domande mi torturarono per settimane e mi fecero cadere in una tristezza tale da non voler più mangiare,avevo ripreso in mano quell'oggettino argentato apparentemente innocuo che ormai non toccavo più da mesi. Ci ero ricaduta dentro, in fondo non è così facile uscire dal tunnel infernale dell'autolesionismo.