capitolo 5

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Salgo le scale in una corsa senza fine, il quinto piano sembra cosi lontano, ma forse sono io che sono tanto, tanto stanca di correre via..

Raggiungo la porta dell'appartamento e piango senza più reggermi in piedi, cado addosso alla porta facendo un rumore assordante, la porta viene aperta in un istante da Sofia, che chiama Antony che si materializza accanto a me

"Ei piccola che è successo?" si abbassa, mi prende in braccio e mi porta dentro

"che è successo Jen?" mi domanda preoccupata Sofia

"è tornato" è bastato solo dire quelle due semplici parole per spiegare il tutto

Mi mette sopra il divano, mi asciugo le lacrime e abbraccio entrambi

"dov'è?" si alza Antony guardando fuori dalla finestra

"è venuto con una macchina nera?"

Una macchina nera?

"cosa?" mi affaccio, c'è Ian che esce dalla macchina, ma che diamine?! era andato via che cosa vuole?

Dopo qualche minuto qualcuno bussa alla nostra porta, vado senza esitare ad aprirla, cosa diavolo vuole da me? Manco lo conosco!

"che cosa vuoi?" affermo guardandolo in faccia con tanta rabbia, mi guarda quasi sorpreso

"hai dimenticato la borsa.." ammette consegnandomela e in quel istante mi sento proprio una merda! È tornato solo per darmi la borsa..

Un momento di silenzio si propaga tra di noi, ma poi sento una mano sulla mia guancia

"hai pianto?" mi accarezza la guancia

"no"

"si"

"non è affar tuo, grazie per la borsa ciao" gli chiudo la porta in faccia e butto la mia borsa sul divano

"Jen.."

"No per favore lasciatemi sola" vado in camera e mi chiudo dentro, guardo fuori dalla finestra e Ian è appena uscito dal portone, lo vedo salire in macchina chiudere lo sportello con forza e sgommare rumorosamente sfrecciando via.

Accosto di nuovo la tenda e mi dirigo direttamente in bagno a farmi una doccia lunga anche fino a domani se è possibile!

Ma non lo è, mi metto il pigiama ed entro tra le coperte soffocando le lacrime che cadono senza il mio permesso, sento delle braccia forti circondarmi

"andrà tutto bene" Antony mi da un bacio sulla testa, sento delle altre braccia

"noi siamo con te" mi accarezza Sofia

"vi amo giuro"

"anche noi amiamo te.."

Ci addormentiamo tutti sul mio letto cosi grande ma vuoto, tanto pieno in questo momento, tra sofferenza e amore emanato da ormai mia sorella e mio fratello, si perché sono ormai più di semplici migliori amici.

"russi" affermo scendendo le scale

"chi io?"

"si ha ragione Jen, russi maledettamente"

Tutti iniziamo a ridere, raggiungiamo la macchina e ci accompagna entrambe davanti l'azienda

Raggiungo subito l'ascensore sperando di non incontrare Ian, ma le mie speranze vengono distrutte nel momento in cui la porta viene bloccata per l'ennesima volta dalla sua valigetta

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