capitolo 6

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Il cancello si apre, piano, piano entriamo dentro al cortile vasto, c'è una piccola altalena che attira la mia attenzione, continuo a fissarla..

"giochi ancora?" gli domando con tono divertito, per cercare di rilassarmi un po, parcheggia e si volta verso di me guadandomi con sguardo quasi serio,

"no.." scende lasciandomi interdetta, mi apre lo sportello tendendomi la sua mano, non l'accetto esco e lo guardo dritto negli occhi

"portami a casa per favore, non mi sembra il caso" chiedo quasi in tono supplicatorio

Si avvicina di più mettendo una mano sulla mia guancia e avvicinando di più il mio corpo al suo con una mano sul mio fianco

"non voglio tenerti segregata, non voglio che sia una cosa forzata per te, ho lasciato la macchina qua fuori per portarti a casa quando ti pare, anche adesso, ma devo ammetterlo mi sento maledettamente solo e vorrei un po di compagnia." Mi guarda negli occhi facendomi sussultare e perdo un battito quando mi si avvicina di più,

"appena entreremo non ti toccherò promesso, solo due chiacchere"

Annuisco non capendoci più niente, si stacca da me e come promesso senza toccarmi mi fa strada verso il portone della sua casa,

"hai perso la parola?" mi domanda aprendo la porta, si volta e mi fa un sorrisino

"emm.. no stavo pensando che è davvero grande come casa" ammetto dicendo metà della verità

"già, tanto grande quanto vuota" sussurra facendomi entrare

Le luci si accendono e mostrano un grande salotto moderno con accanto una cucina tutta bianca, davvero molto luminosa! Mi piace

"non sembri uno che non ha compagnie femminili"

"non porto mai le mie conquiste a casa mia" cosa? Non ha mai portato una ragazza a casa?

"neanche una?"

"beh una si.." oh.. pensavo di essere privilegiata

"è stata importante per te?" ormai siamo seduti sul divano comodissimo di pelle del salotto

"si, lo è tutt'ora mia madre" ah

Mi viene quasi da sorridere

"quindi io sono la prima che la vede?"

"si, ti piace?"

"si è molto luminosa!"

"sono contento che ti piaccia, vuoi qualcosa da bere?"

"non avevi detto che avevi un vino di alta qualià?"

"già, arrivo subito" mi fa l'occhiolino e va in cucina

"hai fame?" mi domanda dalla cucina, mi alzo e lo raggiungo

"cucini?" mi siedo su uno sgabello

"si, e anche molto bene" inizia a pavoneggiarsi

"non vantartene, sono più brava io"

"dimostramelo"

Lo guardo storto e il mio cellulare inizia a squillare, lo prendo dalla tasca continuando a guardarlo dritto negli occhi in segno di sfida, mi passa il bicchiere col vino e intanto rispondo

"pronto?" mi continua a guardare sorseggiando il vino

"pronto Jen, dove sei?"

"tra poco sono a casa non preoccupatevi"

"va bene ma devo passare a penderti?" chiede in tono preoccupato Antony

"no non ti preoccupare, prenderò un taxi" alzo lo sguardo e noto uno sguardo di disappunto nel viso di Ian

"va bene a dopo"

"a dopo" metto giù la chiamata

"devo andare" lo avviso bevendo un sorso di vino e devo dire che è decisamente buono

"di già?" mi chiede quasi deluso

"si domani devo andare a lavoro e il mio capo esige una certa puntualità"

"come va con Senderson?" si riferisce al mio capo

"bene.." mi guarda storto, ma poi cambia espressione e diventa maledettamente serio

"ha allungato le mani?" mi chiede facendomi andare di traverso il sorso di vino che avevo ingerito poco prima che facesse un affermazione del genere

"oh no, no" affermo! Sicura di me

Noto che rilassa le spalle e la mascella che lo rendeva serio!

"allora cosa non va?"

"non saprei, forse sono le mansioni, io so per certo che posso rendermi utile in altro che possa essere più importante e impegnativo!"

"ti farò trasferire" beve un goccio di vino e aspetta la mia approvazione

"no,tutto sommato mi trovo bene, non è un problema magari per il momento preferisce farmi fare mansione segretariali"

"in ogni caso vedrò come poter far migliorare il tuo lavoro, parlerò con lui"

"no! Se mi licenzia non avrò più uno stipendio per pagare l'affitto"

Si mette a ridere, e devo dire che non l'ho mai visto cosi, solare, ma per certo mi sta sfottendo, infatti lo guardo storto

"non può licenziarti! Puoi stare tranquilla avrai il tuo posto in ogni caso, sono io che decido"

Finisco il vino e mi alzo raggiungendo il salotto

"va bene, ci vediamo domani allora?" mi segue in salotto

"ti accompagno, è tardi"

"non voglio disturbarti"

"andiamo la macchina l'ho lasciata fuori dal garage apposta"

"come vuoi"

Appena fuori dal portone mi prende da un braccio e mi appoggia al muro, facendo scontrare il suo corpo col mio, e questa cosa mi suscitava una scarica elettrica decisamente forte, le gambe non reggono e maledizione, vorrei solo scappare via

"avevi promesso che non mi avresti toccata" sussurro quasi sulle sue labbra

"si, avevo promesso di non toccarti dentro casa" continua a fissare le mie labbra

"forse.. è meglio andare" appoggia la sua fronte sulla mia e chiude gli occhi, trattengo il respiro dall'agitazione

"si forse è meglio cosi" riapre i suoi occhi che al momento sono decisamente più scuri.

Si allontana tranquillamente lasciandomi appoggiata al muro non riuscendo più a reggermi in piedi da sola, ma che diamine.. che effetto mi fa?

Salgo in macchina, metto la cintura e in silenzio partiamo, il viaggio non è lungo visto che non siamo molto distanti, ma quasi mi dispiace non essere più in sua compagnia

"siamo arrivati" annuncia parcheggiando

"grazie, notte" apro lo sportello ed esco

"notte" mi fa un occhiolino, chiudo lo sportello e sfreccia via

Prendo un respiro profondo, non so da quanto non respiro regolarmente, so solo che il mio cuore batte a mille e non so assolutamente il motivo.. so solo che mi piace questa sensazione anche se mi fa sciogliere ogni volta che mi sfiora.

SPERO VI PIACCIA.

E AUGURI DONNE!! <3 <3 <3

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