Liam si era sempre reputato una persona ansiosa e paranoica.
Nonostante la sua giovane età, aveva contastato con esperienze passate di essere troppo complessato e questo forse o almeno lui credeva che fosse il primo fattore negativo a causargliela l'ansia.
A volte alla sera, alla fine di una giornata dove già al primo mattino quando l'Alba era giovane e il sole poteva iniziare a riflettere fra le balconate o le finestrelle, quando lui iniziava a svegliarsi mentre la voce del suo cantante preferito lentamente arrivava ai suoi timpani ed ancora ad occhi chiusi sentiva lo stomaco contorcersi al solo pensiero di dover affrontare un altrò dì, apriva di scatto le palpebre e con il cuore infuriato cercava di alzarsi.
Cercava di pensare a quanto stressante potesse essere stata una semplice giornata d'adolescente, come poteva lui affrontare un futuro colmo di responsabilità e di scelte?
Se solo passando fra la gente la sua stabilità cedeva, se solo quelle poco quanto soffocanti cose da svolgere lo facessero sentire così stanco.Eppure lui sapeva che quella cupa e grigia nube che si posava pesantemente su di esso ogni tal volta che un sospiro rilasciava dalle sue labbra, mentre il soffitto sembrava aver dato forma alle paranoie o al vuoto più totale, la testa appesantita ma vuota nello stesso tempo, poggiata su un cuscino e le lacrime che forse senza neppure un motivo rendevano quelle pupille acquose, lo stomaco che si contorceva e pareva sanguinare, penare e ripiegarsi su se stesso.
Questi sintomi quotidiani, erano effetti d'ansia forse?
Effetti di paranoie, fragilitá, insicurezze.Effetti di chi pur non avendo reali problemi ne ha molti di più dell'immaginabile ma che a differenza di quello che sembra possibile sono nascosti ognuno dentro di lui.
Gli adulti ribadiscono, "com'è possibile che soffrano senza aver pesi sulle spalle?".
Ma la vera domanda da doversi porre è :" Ma com'è possibile che vadano avanti con tutti questi pesi sotto pelle?".
Ed a volte quando arrivava al limite della sopportazione, iniziava anche a dare di matto: pugni nei muri, pianti isterici, urla, erano forse attacchi di panico quelli?
Ma sopportazione di cosa precisamente? Non si sapeva ed era questo il punto del problema.Sopportazione di se stesso forse o dell'errore che la gente gli faceva credere di essere.
In tal caso a parte gli attacchi forti d'ansia, era davvero un ragazzo che "Andava in panico" anche per le piccole cose.Ma non ci poteva fare molto se il suo carattere era così, il giudizio altrui, la sua fissazione per quello che la gente poteva pensare su di lui lo faceva andare di matto e di conseguenza si fissava con tutto.
Adesso era seduto a bordo del suo letto, in camera sua, l'armadio di fronte a sé spalancato e la gamba destra tremante dall'agitazione.
Doveva prepararsi psicologicamente al suo arrivo in casa Horan e non sapeva come comportarsi, per quanto adesso anche se in una minima parte conosceva Niall e Zayn, era sempre come iniziare da capo con loro, forse questo era dovuto alla mancanza di fiducia ma non per una colpa dei due, bensì per Liam che non si era mai sentito sicuro anche un po' con nessuno.
Non aveva mai trovato il posto sicuro e anche se era presto per dirlo, almeno avrebbe voluto chiacchierare con qualcuno senza pensare ogni due secondi " Sto male?" "Perché mi guarda?" " Ho detto qualcosa di sbagliato?" o sfociare addirittura- con la sua mente- in altri discorsi pensati ad esempio " Come sono grasso oggi" " Devo mettere le mani a coprire il grasso sennò se ne renderebbe conto"
Tutti pensieri futili ma demolitori.Avrebbe solo voluto stare con una persona e non pensare continuamente a quante opzioni questa avesse per andarsene e lasciarlo da solo.
Ma proprio in quell'ammasso di solitudine che ti fa sentire vuoto ed incompreso, quella famelica solitudine che pochi mesi prima avvolgendolo in sé l'aveva portato a farsi del male fisicamente.
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PillowTalk ~Ziam~
RandomZayn un ragazzino misterioso e timido. Liam, un ragazzino insicuro e grasso che tutti prendono di mira. Guardami! Urlò il ragazzo, mettendo due dita sotto il mento dell'altro, in modo da alzargli il viso e far incastrare i loro occhi. I loro respi...