capitolo 5

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Suggerisco di ascoltare Creep dei radiohead.

Il giovane era steso sul lettino situato difronte la finestra, nella sua camera.

Le palpebre chiuse e stretto a se c'era il suo cagnolino  di fiducia, era così  carino appaiottolato su di lui e emanava decisamente calore in quella giornata un po' più  fredda d'ottobre.

Immobile,  il suo respiro ad accompagnare la melodia di "creep" dei radiohead.

La testa  poggiata sul suo braccio, mentre il suo corpo era posto in modo verticale e poteva sentire i suoi battiti che quasi rimbombavano nei suoi stessi pensieri- attraverso la vena collegata al cuore.

Sembrava così  tranquillo, stare in pace col mondo, la luce artificiale spenta ma quella esterna che penetrava attraverso le tende scostate.

Eppure mentre quella che poteva sembrare pace sovrana o solitudine sarebbe meglio dire, regnava, piccole lacrime s'increspavano nei suoi occhi facendogli quasi mancare il respiro.

Il groppo alla gola cresceva, non sapeva se definirsi triste o semplicemente vuoto ma sapeva solo che non avrebbe dovuto provare quello strano miscuglio d'emozioni mentre ormai lacrime percorrevano la fodera del cuscino, sottili ma visibili come pioggia che scende dai finestrini delle auto.

Non gli importava quante volte sua madre gli avesse ripetuto di non mettere il cucciolo sul letto.

Non gli importava di quante  urla aveva udito e quante avrebbe dovuto sorbire negli anni.

Non gli importava se non riusciva a piacersi.
Non gli importava se non riusciva a capirsi, se i suoi pensieri erano posti ad un viso dai tratti orientali.

E sembrava che qualche essere avesse macchiato il suo  interno, una specie di scarabocchi tutti a Rempirgli  lo stomaco fino a fargli venire i conati.

Era così  imperfetto, sentiva quella dannata imperfezione  prendere ogni spazio di lui e forse tutto quello in realtà, gli importava più  di quanto avrebbe dovuto avere importanza per un ragazzino.

Cosa provava?
Cosa stava diventando?
Forse era talmente abituato al vuoto e agli aghi che perfino un po' di vitalità, perfino quello scarabocchio  gli sembrava una cosa negativa.

Stava solo crescendo e solo maturando avrebbe capito  di quanta arte avrebbe avuto bisogno, di qualcuno che definisse quelle linee che adesso era.

"But i'm a creep, i'm a weirdo"

《Allora cos'hai fatto sabato?》 Chiese Niall a Liam mentre insieme a Zayn camminavano per i corridoi della scuola diretti alla palestra, ora di educazione fisica ovviamente.

Dio quanto odiava Liam quell'ora, negli anni precedenti passava la maggior parte del tempo a stare seduto da solo ed Indisparte  sulle grandi panche  ed inoltre era una schiappa nel maggior parte degli sport e il suo fisico era molto d'intralcio, sudava come un cammello ed inoltre non riusciva ad essere veloce ed avere i riflessi pronti come i suoi compagni.

Sbuffò sonoramente immerso nei suoi pensieri  《ah? Ah niente di che  ho preferito stare a casa non mi sentivo molto bene》

mentì in parte schiarendosi la voce 《 tu invece?》.

《Noi siamo  andati in piazza sai quella  dove vanno tutti praticamente metà  dei ragazzi della scuola, ci si diverte.

Potresti venire con noi sabato prossimo, sempre se non hai niente di meglio da fare eh.
Tu che dici Zee?》lo richiamò  il biondino sentendosi in colpa per non averci pensato  prima.

《 si》 borbottò l'altro con un cipiglio sul viso ed espressione completamente  assente, aveva gli occhi puntati sul pavimento e Liam proprio moriva dalla voglia di guardarli  per assorbirne tutte le emozioni e sentire ancora una volta quella strana sensazione che gli faceva quasi tremare la gambe.

《 sicuro》 sorrise leggermente Liam mentre ormai erano arrivati negli spogliatoi maschili e il suo sguardo non faceva altro che penetrare le scapole dell'esile figura dinanzi a se.

Zayn si girò, quasi ad averlo percepito e il ragazzo parve trovargli tanta tristezza in quelle orbite, erano così  lucidi e delineati scuri ma così profondi da perdercisi.

《Va tutto bene?》 Liam preoccupato sentì una piccola morsa allo stomaco, l'altro annuì ringraziandolo mentalmente e iniziò  a prendere  le cose per cambiarsi.

"When you were here before
Couldn’t look you in the eye "

Il ragazzo era seduto sulle panche, aveva dato una scusa al professore, proprio non sopportava non sentirsi bene dopo aver giocato o il pensiero di quante persone potessero guardarlo mentre il grasso svettava da una parte all'altra e lui non poteva controllarsi o darsi una sistemata per apparire bene, per sembrare migliore di quello che era.

Intraprese una piccola conversazione con una compagna  che aveva quella lezione in comune e poi restò  tutto il tempo a guardare i ragazzi giocare a volley.

Imprecavano, si divertivano, sudavano ma  il sorriso sui loro volti non svaniva e poteva sentirsi l'adrenalina scorrergli nelle vene anche a distanza.

Restò senza fiato quando zayn compì  un Baker perfetto  e si piegò  mettendo in mostra il suo sedere, forse non avrebbe dovuto assolutamente guardare in quel modo un suo compagno, quindi fece una piccola coda sentendosi accaldato e cercò di distogliere lo sguardo.

"You’re just like an angel 
Your skin makes me cry 
You float like a feather 
In a beautiful whirl "

Era così  bello con la pelle che brillava, quel velo di sudore faceva risaltare i pochi muscoli delle braccia  e il colorito della pelle.

Pareva splendere, circondato da un' aureola di luce, nonostante chissà  dentro cosa stesse passando.

Poteva notare gli occhi spenti ma  circondati da alcun trucco per quel giorno.

Si sentiva così  inferiore rispetto a lui, quasi gli veniva da piangere a guardarlo.

La sua pelle era così  ruvida rispetto a quella che avrebbe voluto carezzare con i grandi palmi, a volte ne sentiva l'esigenza  ma non poteva quindi chiudeva i pungni e dava dolore alle sue enormi cosce.

"I wish I was special 
You’re so fucking special "

Corse in fretta verso i bagni e chiudendosi in un cunicolo prese  a grattarsi velocemente la pelle delle braccia lasciando dei segni rossi, si accasciò per terra e prese la sua testa nelle mani.
Perché  pensava sempre a Zayn?
Perché  non poteva essere alla sua altezza?

Whatever makes you happy 
Whatever you want

Era solo questione di inferiorità? Eppure perché  bramava tutto di lui? E no non parlo solo di voler essere così perfetto ma forse  di fare in modo che quell'Angelo, quell'artista precipitasse in lui e iniziasse a migliorare quello schizzo.

Buttò  la testa sul muro numerose volte esasperato prima di sentire  quella voce.

he’s running out the door
he’s running 
he runs runs runs

Liam, amico sei tu?》

Premetto che è  un capitolo di passaggio, era una giornata piovosa quando l'ho scritto e ascoltavo proprio quella canzone.
Ha un testo  molto profondo e significativo, mi spiace se da queste piccole  parole non ne sia trapelato molto però  pensavo fosse un'idea carina diciamo scriverne qualcosa.
Ho molte cose in serbo per questa storia non demordete
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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 22, 2016 ⏰

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