Capitolo 5 - The War

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*Oggi*

Luca.

"Ciao Vins, dov'è Mia?" chiedo.

"Boh,non la vedo e non la sento da stamattina, quando è andata via poco prima di te" risponde seccato.

La sgualdrina di stamattina è seduta sulle sue gambe e gli si struscia addosso in modo disgustoso.
Certo, non è affatto una brutta ragazza, ha un seno enorme, le gambe lunghe, il fisico snello... E la faccia da troia.
Sulla faccia da troia ci si potrebbe passar sú... Ma il suo comportamento è disgustoso.

Credo che da oggi in poi la chiamerò Puttan-Polly,le si addice molto.

"L'hai riaccompagnata tu?" chiedo.

"Oh, no piccolo, è corsa via lei" squittisce Puttan-Polly "Vins è stato qui con me"

"Tu l'hai lasciata tornare da sola a casa?!" ringhio.

"È adulta" scrolla le spalle il viscido.

"Attento che Puttan-Polly ti mischia l'aids!" grido, facendo voltare gran parte delle persone presenti in piazza.

Che fregatura, cercare Vins per due ore e trovarlo senza Mia.
Mi sono appena reso conto che Mirko mi segue ridendo come un matto, mentre cammino a passo svelto verso l'auto.

"Sei arrabbiato perché è tornata a casa da sola, perché il suo ragazzo è uno stronzo o perché non sai dov'è?" chiede tra una risata e l'altra una volta all'interno del veicolo.

"Io.. Io.. Non sono arrabbiato!" escamo prendendo a pugni il volante.

"Ah, no, per carità" ride Mirko " Sei uguale al Buddha in questo momento, emani calma da ogni fottutissimo poro."

Mi fermo un secondo e respiro a fondo.

"Dove puo essere?" chiedo.

"A casa sua non abbiamo provato" bisbiglia Mirko.

Okay, sono un coglione.

"Chiamala" ordino a Mirko.

"No, non la chiamo" sbraita.

"Tu adesso la chiami e me la passi" ringhio.

"Tu mi fai paura amico, non avevi detto che non volevi telefonarle per non sembrarle patetico?" chiede.

"Esigo sapere dove cazzo è, e me lo dirà" ringhio.

Mirko mi passa il telefono.

"Luca? Tutto okay?" chiede Mia, ha la voce che trema.

"Dove sei?" chiedo.

"Perché?" risponde lei.

"Dove cazzo sei, Mia?" ringhio.

"A casa" sbuffa.

"Arrivo" riaggancio.

"Allora?" chiede Mirko.

"È a casa" rispondo.

"Ed ora?" chiede.

"Beh, ora ti accompagno al bar e vado da lei" metto in moto l'auto.

"Quando sarò alto e muscoloso mi ribellerò, sappilo" bofonchia.

Mirko è il mio migliore amico, ma adesso devo essere solo con Mia.

Mia.

Luca mi ha staccato il telefono in faccia, non capisco perché sia cosi arrabbiato.
Mi ha chiesto dove fossi con una voce talmente... Strana... Da far paura.

Forse aveva soltanto fumato troppa erba, mi sto facendo troppe pippe mentali.
Non può essere accaduto nulla.

Messaggio da Vins:
Ti vieto di vedere Luca.

Eh? Tu vieti cosa a chi?
Adesso vi faccio vedere...

Compongo il suo numero in tutta fretta e gli telefono come una furia.

"Luca?! Cosa cazzo hai fatto?" sbraito.

"Oh, io nulla! Tu piuttosto!" ringhia lui.

"Luca, non provare a girare la frittata" sibilo.

"Scendi" mi ordina.

Istintivamente mi precipito sul balcone e lo vedo, parcheggiato di fronte.
Luca è appoggiato alla sua auto con le braccia conserte ed il viso cupo.

"Okay" bisbiglio, aprendo la porta di casa.

Ora che lo vedo meglio da vicino, indossa la sua t-shirt preferita,la nera con il tribale rosso ed un paio di jeans.

Il senso di vuoto, la rabbia, tutto.. Scivola via da me, non sento più alcun peso adesso che lo guardo.

Questa sensazione magnifica però dura ben poco.

"Sei cretina o cosa?" grida, con il viso ad un millimetro dal mio.

"Si può sapere che cazzo ho fatto?!" chiedo.

"Esci con un cretino" afferma lui.

"Non sono affari tuoi,Luca. Io amo Vins, sto bene con lui, tu non hai il diritto di immischiarti" sentenzio.

Luca mi guarda ma senza parlare, il suo sguardo mi ha gia spiegato tutto.

"Noi non saremo due rette parallele,Mia" il suo tono ora è calmo "devi smettere di negare, ormai la situazione è insostenibile"

"Di cosa parli?" chiedo, anche se ho gia capito.

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