Capitolo 15- Tipi di emozioni

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*Mia*

Mi sento così... Così.. Così impaurita.
Eppure, dovrei aver paura di cio che non conosco, no?
Samuel lo conosco, non è niente di ignoto per me.
Nemmeno la sua pistola lo è.
Allora perché sento le gambe deboli ed il respiro corto?

"Mia" Mifs sembra sorpreso di vedermi.

"Tesoro" lo saluto.

"Sempre dolcissima" mi bacia la mano.

Il baciamano è una priorità per questo tipo di uomini, ogni qualvolta hanno a che fare con una donna, come un rito, le baciano la mano.

"Cosa mi aspetta Mifs?" chiedo in un attimo di paura.

Lui mi guarda con compassione e sospira.
Non lo la più pallida idea di cosa significhi questo suo sospiro, ma non mi rende per niente calma.

"Perché non sali in auto, Mia?" chiede da vero gentleman.

"E Polly?" Chiedo .

"Lei.. Lei può andare" Mifs distoglie lo sguardo.

Vorrei tanto urlare e scappare a gambe levate, mandare a fanculo sta merda e sgattaiolare via.

Mifs fa un cenno e mi apre la portiera dell'auto.

"Non mi resta che salire" bisbiglio.

"Già" risponde Mifs, dandomi un colpo dietro la nuca.

***************

"Ciao, Samuel" sussurro.

"Ciao, Mia" la sua voce è stanca e triste.

"Mi hanni detto che mi cercavi, così sono venuta io da te" borbotto "che senso aveva la botta in testa?"

"Non ce lo aspettavamo, Mia" sibila.

La sua pelle è sempre bella come un tempo, lucida e invitante.
Quello che una volta era un accenno di barba, adesso è un manto ben curato ed impeccabile.
Sospiro e cerco di riprendere le forze.

"Perché sei triste?" Si avvicina e mi alza il mento, con la stessa espressione di un bambino innocente che vede piangere qualcuno.

"Forse perché sono incatenata?" sibilo, pentendomi subito della scelta del mio tono.

Sono convinta di star per ricevere uno schiaffo in pieno viso, ma , inaspettatamente, Samuel mi libera dalle catene.
Cerco di mettermi in piedi,barcollo e poi finisco tra le sue braccia.

"Avevi giurato di amarmi per sempre" ha la voce rotta.

"E tu di non... Non fare più quello che fai!" sbraito.

Sul suo viso contraddistinguo Odio, rabbia, risentimento e... Tenerezza.
Gli sfioro lentamente la mascella con un dito, continuando a fissarlo negli occhi.
L'istinto di baciarlo per un ultima volta è difficile da frenare.
Impossibile da frenare.
Lo bacio.

Un bacio caldo e passionale, si.. Un bacio bellissimo, ma non come quello con Luca.

Salgo con le mani nei capelli di Samuel, scompigliandoli ed un gemito virile risveglia i miei sensi.

"Sono tornato , perché tu sei Mia" soffia sul mio collo.

Uno, due, tre, quattro baci per scendere fino al seno.
Dovrei fermarlo, ma ho bisogno di provare un emozione.
Specialmente ora che non so se Luca me ne regalerà altre.

"A cosa pensi?" si ferma di colpo e mi osserva .

A Luca.

"A nulla" mi fingo innocente.

"Stai pensando ad un altro mentre stai per fare l'amore con me!?" la sua voce è pari ad un ruggito animale.

"No" abbasso lo sguardo.

La verità è che mi è impossibile non pensare a Luca, a... A tutto quel casino con Luca.
Credo che abbia avuto cio che voleva, ovvero la conferma che sarei andata a letto con lui. Che stupida!
Che poi, tecnicamente non ci sono andata a letto, ci sono andata sul tavolo... No?

Riporto lo sguardo su Samuel che mi guarda infuriato.

"S-Scusa" balbetto.

"Vattene" sussurra.

A parte il fatto che, caro Samuel, non so dove cazzo mi hai portata, sappi che me ne andrei volentieri!
No. Non posso dirglielo, che rabbia!

"Dove devo andanre?" chiedo.

"Da Mifs , di sopra, ti accompagnerà lui" non mi guarda.

"Addio, Samuel" ho una strana sensazione.

"Arrivederci, Mia, arrivederci" risponde.

Luca.

"Si,papà" dico atono.

Ho perso il conto del tempo che sto spendendo in questo stupido lavoro, che non porta uno stupido soldo.
Mi manca Mia.
Mi manca da morire, ma non so come scampare alle grinfie di mio padre!

Sveglia alle 2 di notte, a lavoro fino alle 8 di sera e poi dritto a letto, perché uscire è vietato.
Ho pensato di inviarle un messaggio,ma non saprei coss scriverle! Io vorrei solo sfiorare le sue labbra morbide.
Abbandono placche e placchette e mi dirigo verso il mio dittatore.

"Papà esco" gli dico.

"No" mi risponde .

"Okay".

Mi volto verso la serra.
No, no,no!
Non è un cazzo 'Okay'!

"Allora ci vediamo domani papà!" grido già in auto " non aspettarmi sveglio!"

Non resto a vedere la sua faccia, perché se mi ferma è finita ed io voglio andare da Mia.
Aspettami, tesoro, sto arrivando.

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