Capitolo 8

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Dopo essere uscita dalla stanza in cui si è tenuta la valutazione mi dirigo al secondo piano, verso i nostri alloggi, pensando a come potrei passare il resto della giornata. Appena entrata nell'enorme appartamento che ci è stato fornito mi accorgo subito che ne i nostri stilisti ne i nostri mentori ci sono, non che mi aspettassi il contrario: avranno il loro da fare, tra interviste e ricerche di sponsor per noi. Senza guardarmi intorno oltre prendo il telecomando poggiato accanto all'enorme televisore posizionato in salotto e mentre accendo la televisione mi lascio cadere sul divano a peso morto. Subito però mi rialzo, dopo essere atterrata su di un qualcosa per niente morbido, mi giro di scatto e, come immaginavo, dietro di me, sdraiato tranquillamente sul divano come niente fosse, c'è Cato. Si mette a sedere un po' più compostamente poi mi sorride -Allora, com'è andata la prova?- mi chiede stiracchiandosi -Bene...ora spostati, non è solo tuo quel divano- dico con tono acido e lui esegue senza però smettere di sorridere. Certo che è proprio un ragazzo strano...senza aggiungere altro mi siedo a gambe incrociate sul divano, cambiando canale in cerca di qualcosa di decente. Missione impossibile. Alla fine lascio sul canale dedicato agli Hunger Games dove due presentatori stanno mostrando dei filmati dei nostri allenamenti e stanno parlottando tra loro col forte accento di Capitol, scommettendo su cosa ognuno di noi avrebbe portato alla sessione privata e con che voto ci saremmo classificati. Per sapere i nostri voti dobbiamo aspettare ancora parecchio tempo, ma non mi preoccupo, sono andata bene e lo so. Cato mi osserva per un po' ed io cerco di fare finta di niente ma dopo un po' inizia ad innervosirmi così gli lanciò un'occhiataccia -Cos'hai da guardare?- gli chiedo pungente, lui fa spallucce e sorride come uno stupido, quel sorriso....-Sei carina quando sei pensierosa- risponde semplicemente, gli lancio un'altra occhiataccia senza scompormi troppo -E sei bellissima quando sei arrabbiata- dice facendomi l'occhiolino, arrossisco e guardo altrove senza sapere cosa replicare. Per fortuna, se così si può definire, non ci rivolgiamo più la parola per il resto della serata, nemmeno durante la cena. Io sono seduta accanto ad Enobaria, dalla parte del divano opposta a quella dov'è seduto Cato, quando inizia il programma in tv. Per prima appare l'immagine di Marvel e subito dopo il suo voto: un nove. È andato meglio di quanto credessi, spero solo di essere andata altrettanto bene anche io. Dopo Marvel è il turno di Glimmer, lei ha preso un sei. Rimango stupita per un po' dal momento che Glimmer non è buona nemmeno a tenere in mano l'arco che ha prediletto come arma. Mi chiedo cosa stessero guardando gli strateghi durante la sua sessione privata. Dopo la foto della sgargiante biondina ecco comparire un'immagine di Cato, seguita subito dal suo voto: un bel dieci. Tutti si complimentano con lui stringendogli la mano, tutti tranne io, che mi limito ad un freddo "Complimenti". Dopo è il mio turno e mi osservo nell'immagine che compare. Sembro più grande di quanto io non sia in realtà, e questo è un bene. Il mio voto è un dieci. Perfetto. Cerco di rimanere seria e quasi affatto stupita quando gli altri mi fanno i complimenti ma la verità è che non mi aspettavo affatto di essere andata così bene. Seguiamo le altre valutazioni con leggerezza e di tanto in tanto parliamo dei tributi. Rimaniamo tutti stupiti quando la ragazzina del distretto 11, Rue, si assicura un sette e Cato mi lancia un'occhiata d'intesa quando compare il voto di Peeta, un otto. Tutti però spalanchiamo la bocca all'unisolo quando la ragazza del distretto 12, Katniss Everdeen, guadagna un undici. Undici, non credo ai miei occhi. Forse allora la ragazza che sul carro sorrideva a tutti avvolta dalle fiamme può essere un pericolo. Mentre mi dirigo verso la mia camera continuo a pensare ai voti. Vorrei poterne parlare con Cato, ma qualcosa mi blocca non ti affezzionare mi mette in guardia una voce nella mia mente alla fine ti ucciderà senza pietà, devi essere pronta a fare lo stesso mi ripete imperterrita la vocina ma io non riesco più a crederle. Non lo farebbe, Cato non mi ucciderebbe...ma non trovo il vero nemmeno in queste parole: se ne andasse della sua vita, sacrificherebbe la mia? Si risponde la solita voce nella mia testa, ed anche a me sembra la risposta più logica ma non voglio crederci. Decido di concentrarmi su altro: siamo già alleati con i tributi del Distretto 1, e a me va bene, Marvel sa cavarsela e i nostri distretti sono alleati da molti e molti anni, il vero problema è Glimmer: del tutto inutile, non sa maneggiare un arma, dovremmo portarla con noi come una zavorra, ne sono certa. E in più, quel modo che ha di fissare Cato...quei suoi perfetti boccoli biondi, il corpo perfetto, il viso delicato...la odio. Ma dovrò tenermela come alleata. Questa sera ho cambiato idea su uno dei nostri possibili alleati: Peeta. Se l'è cavata egregiamente per un tributo del Distretto 12, devo ammetterlo. Pensando alle future alleanze scivolo pian piano nel sonno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 15, 2016 ⏰

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