"Loro..."

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Quella mattina fui svegliato da qualcosa di insolito, la porta dell'appartamento si aprì rumorosamente e subito dopo i raggi del sole invasero la mia stanza seguiti dalle mie imprecazioni più fantasiose.
Appena finito di imprecare e, cosa meno importante dopo essermi abituato alla luce aprì gli occhi e notai che a differenza di cio che mi aspettavo le tende non erano state aperte da Valentaine ma da una ragazza che non avevo mai visto, naturalmente vampira anche lei, volete sapere come lo capì? O semplice, non appena sentì il mio odore gli occhi passarono da un colore indefinito, cioè a me sembravano marroni, a un rosso acceso, particolare che per quanto mi ricordi è una prerogativa vampiresca.

La ragazza dopo essersi ripresa si affrettò a dirni:"La nobile Valentaine sta aspettando la sua fonte nella Sala Grande".
Un'altra imprecazione stava gia uscendo dalla mia bocca per il modo in cui mi aveva chiamato, quando la ragazza mi interruppe dicendo ancora:"La nobile Valentaine sta aspettando..."
Ok mettiamo in conto che lei è una vampira e che quindi più forte di me, e che probabilmente il mio desiderio di morte misto a incazzatura mattutina non mi fece ragionare, ma io la interruppi dicendogli:"Fottiti, ho capito!" Non so se per incredulità o sgomento ma la vampira si zittò e uscì dalla camera, un effetto migliore di quello sperato.

Una volta pronto raggiunsi la vampira precedentemente insultata e mi feci portare nella Sala Grande....in realtà era la vecchia sala conferenze.

Dispote in cerchio c'erano delle sedie dove erano seduti dei vampiri, che a giudicare dall'abbigliamento simile a quello di Valentaine erano nobili, che parlavano fra loro in toni non troppo educati.
Uno di loro, un uomo basso e grasso con i capelli grigi e dei baffi lunghi a un tratto si alzò e indicando la grande vetrata disse:"e poi non possiamo più aspettare, noi tutti sappiamo cosa succede la fuori, loro..." il grassone fu zittito da Valentaine che, essendosi accorta della mia presenza non volle farmi ascoltare oltre.

Tutti si voltarono verso di me, chi con sguardi inceneritori chi, come Valentain con occhi quasi dolci, quel particolare mi mise i brividi. La ragazza che fino a poco prima era affinco a me arrivò da Valentaine che subito dopo mi fece segno di avvicinarmi a lei. Nonostante fossi contrario all'idea di avvicinami a quell'orda di nobili famelici, mossi la gamba e cominciai a camminare nella sua direzione, arrivato affinco alla vampira lei mi disse:"Buon giorno Log.: La nobile mi fissava con quei suoi occhi verdi e non so per quale motivo mi sorrideva e soprattutto non so perchè quel sorriso mi dasse una sensazione di pace! (Naturalmente continuavo a odiare quel nomignolo del cazzo.)
Ma le mie emozioni cambiarono non appena notai la spada legata in vita a Valentaine, una Lama di Sangue, quelle lame non portavano mai niente di buono. Con quelle i vampiri avevano sterminato gli umani...so cosa staste pensando, ma quelle spade sono particolari, la lama assorde il sangue del vampiro che la porta e con esso si potenzia, l'unico limite a quella potenza distuttiva è la quantità di sangue che il possessore vuole dare.
Se Valentaine l'aveva portata con se poteva volet dire solo due cose... o non si fidava dei suoi stessi simili, cosa da me comprensibile o era successo qualcosa di grave e quindi era pronta a tutto.

In realtá non capì il motivo della mia convocazione, forse Valentaine voleva solo vantarsi di avere la sua fonte personale...ma in realtà questo particolare non mi disturbava troppo,dopo tutto c'ero abituato ma c'era una cosa che non riuscivo a togliermi dalla testa, le parole di quel grasso nobile...o meglio una parola..."LORO".

~Questo è per te Pax!~

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