Capitolo 10

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Non ci credo. No. Non può essere. Il mondo è troppo crudele.
"Cucciola! Buon giorno! Ma che onore!"
È il ragazzo della spiaggia.
Io rispondo bruscamente:
"Voglio tre pacchetti di patatine alla paprica e tre succhi di frutta. Sbrigati che ho fretta."
Quanto scommattiamo che non mi da nulla?
"Ma prima si saluta cucciola! Non hanno insegnato l'educazione a una bella bimba?"
E cosa vi avevo detto??
"Non chiamarmi così e io non sono una bimba. L'educazione la dovrebbero insegnare a te! Non puoi chiamare una persona che non conosci come vuoi!" gli ringhio contro. Ma sfortunatamente lui ribatte: "Oh! E invece ci conosceremo e anche bene. Quanto scommettiamo?". E posa 5 euro sul bancone. Io li guardo come per non capire, poi guardo i suoi occhi verdi smeraldo che fissano i miei.
Poso anche io 5 euro sul bancone, gli dico che vincerò io e me ne vado senza comprare niente.
Arrivo dalle Clara e Ginevra che mi chiedono subito dov'è il cibo. Io trovo una scusa e dico che non c'era il barista e che volevo ancora fare un bagno.
Non ho voglia ma mi tuffo di testa nella piscina per non negare quello che ho detto.
Mi immergo sott'acqua e penso, non so a cosa ma penso.
Immediatamente sento il rumore di un tuffo, si saranno buttate in acqua anche Clara e Ginevra ma no riesco a capire perché davanti a me ci sono solo bollicine che si dimemano e non vedo più niente.

Ma Io Mi Chiamo MarthaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora