What you shoot

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Galleggiare assorta nei più profondi pensieri.
Perdermi nel ricordo del tuo sorriso smagliante.
Mi sovviene viva l'immagine dei tuoi occhi marroni ed il tocco fresco della tua mano.
Ripercorro i baci, gli abbracci, le carezze, i morsi e i buffetti, uno ad uno li risento sulla mia pelle ormai gelida e prossima alla morte.
Mi domando dove, come ho sbagliato; perché, quando è successo.
Vorrei che fosse tutto come un tempo, quando baciarti era la cosa più dolce del mondo, vorrei non sentirmi come se la parte più importante del mio cuore stesse colando a picco.
L'amarezza e la disperazione, lo solitudine e una profonda angoscia sono tutto ciò che ho.
Ogni notte resto ferma nel mio letto e penso a te, a quello che era, a ciò che avevamo.
Non lo abbiamo più.
Non lo ho più.
Vorrei solo, vorrei soltanto renderti felice. E tutto ciò che resta di me è malinconia cieca e rabbia.
Avevi detto che ci avremmo riprovato insieme, avevi detto che lo avremmo fatto insieme. Ma sono solo io che ci provo e riprovo.
Non vuoi parlare. Non vuoi ascoltare. Non vuoi avere a che fare con me.
Allora dimmi, dimmi perché vuoi andare avanti?
Dimmi di cosa hai paura, dimmi cosa di me ti spaventa, dimmi cosa sbaglio, dimmi perché anche per te sono diventata uno scarto.
Le lancette tracciano in fretta delle circonferenze sul quadrante e il tempo scorre lento ed estenuante, senza tregua, senza sosta, ma con una insopportabile pacatezza.

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