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Il telefono squillò. Rispose.

-Ehi... Come stai? E' un mese che non ci vediamo.-

-Lo so, scusami. E' tutta colpa mia, di quello che ho fatto prima di conoscerti e adesso ne devo pagare le conseguenze. Cal, ti prego, aspettami. Io sento che noi possiamo avere di più dal nostro rapporto... Mi ci vuole solo un po' di tempo per sistemare la faccenda. Tu, in tanto, non girare da solo. Sanno chi sei e che cosa vali per me... non voglio che ti accada nulla, Calum.- La voce di Shirley si spezzò. Le faceva un male dell'anima pensare di non poterlo più vedere, per ciò voleva evitare a tutti i costi quella situazione.

Avrebbe fatto di tutto pur di proteggerlo.

-Farò attenzione, okay? Però potresti prendere in considerazione di chiedere aiuto a tuo padre...- La voce di lui era incerta. Sapeva che Shirley nutriva un odio patologico nei confronti del padre, ma sapeva anche che quell'uomo fosse l'unico in grado di poterla aiutare. Ovviamente lei non la pensava allo stesso modo.

-Scordatelo. Non mi aiuterebbe mai e io non voglio assolutamente il suo aiuto.-

-Lo sai che ti stai sbagliando?-

-Sì. Cal, stanno tornando. Io vado a risolvere e mi farò sentire al più presto, promesso.-

-Promesso.- Sussurrò Calum, quando ormai la chiamata era già terminata.

Si fidava cecamente di Shirley ma non poteva farcela da sola.

Anche una quercia dopo un po' muore.


mi sentivo in colpa... quindi ecco a voi un nuovo capitolo c: spero che non ci siano errori.

Chat|| Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora