CAPITOLO V

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Mi conosco da così tanto tempo che mi piacerebbe conoscermi, qualche volta. Infondo so molte cose su di me, ma non tutto, a volte mi sembra di non saper quasi niente, dimentico anche la mia età, figuriamoci se riesco a tener mente di alcune cose, che sono chiuse nello scrigno che è il mio cuore. Io mi ispiro da sola, mi guardo in faccia e mi dico un sacco di cose.

Pensavo, a tutte le delusioni che ho ricevuto e a tutte le volte che mi son detta «basta, l'amore non esiste, è tutto finto!». Ma parliamoci chiaro,  la voglia d'amare non si perde, al massimo si nasconde per un po'. Non si smette mai di amare, tutti amiamo qualcuno o qualcosa, a modo nostro, un po' introverso, ma amiamo tutti.

Certo è che mi reputo sempre una persona molto ospitale nei sentimenti: se suonano apro a tutti, ma parlo sul pianerottolo. Pochi entrano. Ovvio, mica son scema, non ci casco di nuovo. Per tutti questi anni ho costruito un enorme palazzo, con infiniti piani, eh no, nessun ascensore. Tutti a piedi, la strada è lunga e l'impegno è tanto. Nessuno più al mondo sarà in grado di entrarmi dentro come se fosse niente, nel palazzo vi sono guardie ovunque, ad ogni piano, con armature e scudi. Guai a chi prova ad intrufolarsi nella notte come i ladri. Altro che prigione, qui si rischierebbe ben altro. Chiusa nel mio appartamento all'ultimo piano, spio dal balcone chi passa davanti al portone «non ti fermare, non bussare», dico tra me e me.

E' vero ciò che ho detto, ma nonostante le guardie, non so controllare bene del tutto le mie emozioni, rischierei di nuovo, e non potrei permettermelo. Rientro dentro, e credo che stanotte berrò un tè caldo, per digerire il freddo. Mi offrirò alla luna, giusto per non rimanere troppo sola. E mi farò dare la buonanotte dalla mia stessa voce. Stavolta sarò sincera. Sarò con me. Per una volta. E mi berrò quel tè con la luna che mi guarda e la voglia di rimanere sveglia.

E' difficile far addormentare una come me, mi piace addormentarmi mentre leggo e sognare parole. Mi piace fantasticare, immaginare, creare situazioni, forse ''film'' che non si avvereranno mai, ma così io dormo, dormo felice. 

"Capelli fragili, occhi color nocciola, ballava sfidando la sua stessa gravità. Mostrava la bellezza di una donna dalle braccia stanche, ballava tenendosi stretta al suo passato. Ballava mostrandosi sempre diversa, contando le stelle e le onde del mare. Audaci le sue mosse sembravano portare l'amore oltre se' stessa.  Ma l'amore ha bisogno di troppo tempo e lei voleva fuggire."

Mi sveglio, era solo un sogno! Dannazione, non pretendo d'arrivare al cielo, ma perlomeno di non toccare sempre terra. Mi piace sognare, vorrei poterlo fare sempre. Vorrei che quei sogni durassero come una vita intera, vorrei poterlo vivere un sogno, almeno una volta. Per questo sogno ad occhi aperti, sempre. Per questo sembro persa tra le nuvole, mentre sono insieme ad altri. Lo so, sembra che io viva nel ''favoloso mondo di Amélie", ma non è così.

Sono fatta di parole semplici e pensieri complessi. Cingo me stessa nella certezza che tutti dovranno appassire e che le mie parole un giorno fioriranno. Mia madre mi insegnò a curar i capelli prima di dormire, di non legarli mentre Morfèo m'abbraccia. Il mio primo uomo mi insegnò che l'amore è fatto di tanti amori, ed il primo forse non è neanche amore.

Io mi son insegnata il coraggio, la lealtà, la libertà e forse mi son sbagliata perché mi hanno sempre detto che l'onestà paga. Ora mi insegno una parola nuova al giorno, come i bambini, ed ogni giorno mi sento diversa, a seconda di quale amore mi passi davanti.



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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 16, 2017 ⏰

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