CAPITOLO 3
«Il Labirinto? » chiesi come se non potesse essere vero «Cos'è il Labirinto?»
«Ecco, vedi quelle mura?» annui «oltre c'è il Labirinto, un luogo mostruoso, abitato da creature orribili. I Dolenti.» lo guardai, a questo punto Newt non poté più mascherare i suoi sentimenti, era preoccupato, triste ed era pieno di dolore.
«E com'è che questo "labirinto" dovrebbe costituire una probabile uscita? »
«Ecco...non lo so; ma i Creatori hanno voluto così, sennò perché avrebbe dovuto esistere?» Creatori, dovevano essere di certo quelli che ci avevano mandato lì, pensai. «Tutto chiaro.» Newt mi guardò come se attendesse qualcosa.
«Sei strana.» mi disse «Tutti i ragazzi che sono arrivati qui, si sono sploffati nei pantaloni.» Lo guardai e risposi «Oh, grazie. Anche se non riesco a capire il vostro linguaggio, sploffato che vuol dire?»
«Hai presente sploff, il rumore della cacca quando cade in acqua?»
«Molto signorile ed intelligente.»
«Lo so, è che non essendoci mai state ragazze, abbiamo sviluppato un linguaggio strano.» Risi. Il che era strano date le circostanze. Newt mi vide e sorrise a sua volta. Era una situazione strana. Ed io ero strana, sentivo strane sensazioni, come di conoscere Newt da prima che arrivassi qui.
«Posso vedere un Dolente?» chiesi con una tale leggerezza da far ridere Newt. «Tu sei matta! Credi di poter sopravvivere ad un incontro del genere?»
«Bo, forse sì.»
Restammo in silenzio per un altro minuto, poi Newt mi prese la mano e mi disse «Bene, è ora di andare. Cerca Chuck, digli che deve trovati un posto dove dormire.» Annui. Newt mi lasciò e se ne andò, mentre io mi diressi verso la struttura in legno -il Casolare-
*•*•*
Il Casolare era molto più grande di quanto mi aspettassi, con molti ragazzi al suo interno, tutti che mi lanciavano occhiate di ogni genere,mi sentivo osservata e questo mi fece un po' imbarazzare. Con lo sguardo cercavo Chuck, poi lo trovai. Un ragazzino sui dodici -forse 13?- anni, basso, grassottello e con i capelli marroni e ricci.
«Sei tu Chuck, vero?» chiesi al ragazzino. «Sì, piacere.»disse lui tendendomi la mano. Gliela strinsi.
«Newt mi ha detto che potevi trovarmi un posto per dormire.»
«Oh, certo. Seguimi.»
Mi condusse fuori dal Casolare, nel prato. Aveva in mano delle coperte ed un paio di stuoie. Le poggiò a terra e mi ci sistemai.
«Hai mai visto un Dolente?» buttai lì.
«No, ma dicono che sono terribili... te li sconsiglio.»
«Da quanto sei qui?» chiesi, cercando di essere amichevole.
«Da un mese, fino all'altro giorno, prima che arrivasse Thomas, ero io il Fagiolino.» Stettimo in silenzio, poi il ragazzino chiese «Tu non ricordi proprio niente?»
«Come mai mi fate tutti la stessa domanda? Comunque no. »
«Scusa.» disse con tono davvero dispiaciuto «È solo che Thomas qualcosa se lo ricorda e beh, poi tu sei speciale.»
«Solo perché sono una ragazza?»
« Be, sì. Ma anche perché sei arrivata insieme ad un'altra ragazza, praticamente morta, a tre giorni di distanza dall'ultimo Fagiolino.»
«Sarà... ma io non mi sento speciale. Mi sento come una sfigata.»
«Lo siamo tutti qui, ma tra questi sfigati tu sei speciale.» disse con un enorme sorriso, che sembrava fuori luogo in mezzo a tutta quella tristezza. «Grazie Chuck.» dissi alzandomi e dandogli un bacio sulla fronte, lui arrossi. Mi ristemai.
Subito dopo arrivò Thomas.Spazio autrice
Pive!!! Scusate se non posto da tipo tre secoli e mezzo ma l'ispirazione è arrivata tardi, prometto che postero più spesso😜
Se volete, ho scritto un'altra storia: The Fandom Games, per chi vuole leggerla.Ciao ciao!
•Autrice
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THE MAZE RUNNER - La Radura
FanfictionAnnie. Si risveglia in un ascensore, senza ricordi, insieme ad una ragazza. Si ritrova in un posto che viene chiamato Radura, abitato da una cinquantina di ragazzi, anch'essi senza memoria. C'è un solo modo per fuggire da quel luogo: trovare l'uscit...