L'arrivo

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CAPITOLO 1

Aprii gli occhi e ricominciai la mia vita da zero.
Tutto era buio, non si riusciva a scorgere quasi nulla, si riuscivano ad intravedere dei sacchi, così mi sporsi un po' più in là e riuscii a scorgere una sagoma, sembrava...una ragazza, ma non si muoveva.
Mi appoggiai alle fredde grate dell'ascensore, che mi portava in alto ad una velocità supersonica.
Piangevo, cosa potevo fare?
Non avevo alcun tipo di ricordo. Non sapevo altro che il mio nome, «Annie.» sussurrai nell'oscurità. Non sapevo quanti anni avessi, di che colore fossero i miei occhi o i miei capelli, niente di niente.
Improvvisamente una luce abbagliante attraversò le grate ed accecò i miei occhi che si riducerono a fessure. Senza alcun preavviso, l'ascensore frenò, facendo un rumore stridulo. Si fermò, facendomi sobblzare. L'ascensore si aprì dall'alto e mi ritrovai davanti cinquanta di tutte le età. Mi tirai indietro e mu raggommitolai tirandomi le ginocchia al petto e le braccia che le avvolgevano.
Li guardai con timidezza, tutti i ragazzi fissavano me o la ragazza morta, con stupore, come se fossimo state le prime ragazze che avessero visto.
Un ragazzo entrò nell'ascensore, aveva capelli biondo-ramati ed occhi marroni, mi venne incontro e mi porse la mano, come per aiutarmi ad alzarmi e disse «Non avere paura. Io sono Newt.»

THE MAZE RUNNER - La RaduraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora