Capitolo 3

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Ho passato un'eternità in bagno fino quando una delle mie compagne di classe mi è venuta a chiamare per ordine del supplente.

Alla fine ho detto che mi sono sentita male e sono ritornata a casa, Sù mi aveva avvertito e le raccontai le occhiate, i ringhi, la rissa ecc...

-Mi avevano detto che si sarebbero intregati a scuola, ma io pensavo solo i ragazzi.- Max si passa una mano sul mento, sento le sue emozioni : rabbia, frustazione ma anche paura.

-Ti hanno individuata, trovata e sicuramente cercheranno il tuo odore, lo sai pure te che quando un branco trova un possibile componente fa di tutto per averlo o verrai...- Lascia in sospeso la frase facendomi venire i brividi su tutto il corpo.
Max mi guarda preoccupato e lo capisco; potrei mettere in pericolo pure loro.

-Max, non stressarla. Cosa possiamo fare?- Susie gira per la stanza, avanti e indietro, avanti e indietro.

Mi sento terribilmente in colpa, sono arrivata io e si sono moltiplicati in quattro per non farmi riconoscere, per insegnarmi l'arte del combattere e io ho lasciato cadere tutto questo lavoro.

Salgo in camera mia senza proferire parola con nessuno per tutta la giornata. Non ho mangiato per tutto il giorno, mi sono chiusa in camera mia e ho ascoltato la musica per ore distesa sul letto.

Dalla finestra della mia camera intravedo una macchina grigia parcheggiare davanti casa mia,  vorrei correre di sotto, ma appena apro la porta Sù mi si para davanti con occhi sgranati.

-Sono loro, Max li ha sentiti. Io...io..- Stava blaterando parole senza senzo mentre io fissavo il pavimento penseriosa, in preda alla paura. Mi cattureranno, prima o poi, anche se combatto.

Guardo Susie e noto delle lacrime rigarle le guancie candide, la abbraccio d'istinto. Sono molto il tipo da tenere dentro le emozioni, ma non posso sopportare di vederla in questo stato.

-Promettimi che resterai qui, con me Alison. Quando ti ho trovata accanto  a Max, distesa per terra pensavo che volevi ucciderlo. Col passare del tempo, quando ci hai voluto spiegare la tua storia ti ho aperto il mio cuore, ti prego non andartene. Combatti e non sarai sola, mai.- Si scoglie dal mio abbraccio e mi rivolge un sorriso tirato per la paura. Mi volto di scatto sentendo dei passi sotto di me, nel soggiorno. Guardo Susie e la lascio lì, in preda alle sue paure.

-Ne sento l'odore, è qui!- Non riconosco la voce, ma è una donna. Non mi muovo e sento il rumore del mio cuore esplodermi nelle orecchie, dei passi si fanno sempre più vicini e provengono dal piano inferiore. Mi guardo attorno memorizzando ogni cosa credendo che non rivedrò mai più questa casa. Le foto che ritraggono me, Susie, Max sorridenti a Firenze, in Italia. Gli oggetti di antiquariato di Sù, che odio tanto, ma che mi mancheranno lo stesso.

Una persona si para dinanzi a me, chiudo gl'occhi impaurita. Arrivo madre, arrivo padre. Un odore buonissimo si fa strada nel mio olfatto, pino mischiato con qualcosa di soave.
Aspetto un colpo, anche un minimo movimento, decido di aprire gli occhi.

-Finalmente ti ho trovato.- Tutto mi aspettavo, ma non quelle parole provenienti da una voce così roca e sensuale.

A.A.
È piccolo il capitolo, lo so per questo nel prossimo lo farò lunghissimo ma dovrete aspettare di più. Ringrazio ogni singola peraona che lo sta leggendo, si proprio te che stai guardando queste parole su uno schermo.
Vi sto lasciando molta suspense! No?
Sono cattiva! *MHUAAAHUAAA* Ritorniamo seri.
Vi piace il capitolo? Commentate o lasciate una stellina!  Vi piace la foto anche se non c'entra niente? A me sii
Baci da
MoonLight

P.S. Scusate eventuali errori XD

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