Lily uscì dal grande portone della scuola guardandosi furtivamente indietro.
Se c' era una cosa che era riuscita ad imparare da Potter e il suo gruppo, era che se ti muovevi con prudenza e di nascosto, nessuno ti avrebbe scoperto.
E lei aveva decisamente bisogno di stare sola.
Si sedette sul prato, nascondendosi dalla vista delle finestre, grazie ad uno degli alberi del grande parco di Hogwarts.
Lentamente si portò le gambe al petto.
Non era mai stata una ragazza che si arrendeva, non era mai stata una ragazza facile alle lacrime. Anche da bambina, quando litigava con Petunia, lei preferiva estraniarsi e cercare la solitudine invece di andare a piangere tra le gonne della mamma come faceva sua sorella.
Ma quel giorno sentiva di averne viste troppe.
Severus. Il suo grande amico Severus.
Colui che le aveva insegnato che cosa significava essere strega. Colui che le aveva sempre detto che non si doveva vergognare di niente.
Eppure si era vergognato di lei. L' aveva chiamata Sanguesporco.
Lei che gli era stata vicino nonostante tutto, mettendosi contro i suoi compagni di casa, contro le sue amiche che la volevano mettere in guardia dal tipo di persona che lui si stava rivelando.
Eppure per lei era sempre stato solo Severus.
Il ragazzo che le era stato amico per metà della sua vita, il ragazzo con il quale era cresciuta.
Quando aveva visto Potter e Black attaccarlo, lei non ci aveva pensato due volte ed era scattata in piedi.
Aveva ignorato i richiami delle amiche e si era lanciata contro Potter e invece, quando sembrava che le sue parole avessero colto nel segno di quel pallone gonfiato, quando sembrava che lui si fosse deciso a lasciarlo in pace, proprio Severus aveva rovinato tutto.
Aveva ancora le sue parole nelle orecchie.
" Non mi serve l' aiuto di una sporca Mezzosangue"
Aveva visto lo sguardo di sdegno di Potter e del suo amico Black, ma ormai lei era infuriata.
Con Severus, con Potter, con il mondo che riteneva che uno stato di sangue potesse fare una persona.
Sentì una lacrima cadere dai suoi occhi e finire direttamente sul suo braccio e se la spazzò via, come se potesse spazzare via tutto quello che aveva sentito quel giorno.
Affondò leggermente la testa tra le sue braccia e appoggiò la guancia sul dorso della sua mano.
Si sentiva tradita. Delusa.
Era una cosa che le nasceva nel petto e le sembrava che potesse scuoterlo dall' interno.
Non avrebbe mai pensato di poter far schifo a Severus, non avrebbe mai pensato di potersi far schifo per colpa sua.
Sentì qualcosa di umido sulla sua mano e alzò lentamente la testa.
Davanti a lei, con il muso che cercava di infilarsi nella gabbia che avevano formato le sue braccia, si stagliava un grande cervo.
Aveva il manto più lucido che avesse mai visto, era nocciola anche nella luce flebile della notte.
Fece un balzo indietro per lo spavento. Un cervo? Voleva forse attaccarla?
Mancava solo questo a completare la sua pessima giornata.
Ma il cervo non si mosse e sembrò guardarla, i suoi occhi nocciola, proprio come il suo manto, che sembravano guardarla dispiaciuti.
Le fece molta tenerezza e delicatamente sporse una mano " non vuoi incornarmi, vero?" gli chiese e come a risposta, il cervo mosse la testa e le corna si adagiarono piano contro il suo palmo.
Lily sorrise, per la prima volta nella giornata.
" Tu che ci fai qua?" gli chiese " sai che ci sono molte creature pericolose nella foresta di Hogwarts?" gli chiese ancora.
Il cervo girò la testa, come se volesse guardare verso la foresta e poi l' appoggiò sulle gambe di Lily.
" Sai, credo che abbia ragione Petunia" gli disse accarezzandogli piano il manto " devo essere matta, perché credo che tu mi abbia capito" concluse con un sorriso.
Il cervo alzò la testa e gli occhi si fissarono in quelli di Lily.
Come diceva sempre Hagrid, il simpatico guardiacaccia? Non si devono fissare gli animali magici negli occhi, la prendono come una sfida, ma in fondo lui non era un animale magico.
Era un semplice cervo.
Guardò la foresta. Chissà da dove era spuntato.
" Bè, almeno a te non importa il mio stato di sangue" gli disse, quando lui iniziò a leccarle la mano.
Il cervo spostò la testa da un lato all' altro, quasi come se fosse un rozzo segno di diniego e Lily sorrise.
" Sei davvero bellissimo, sai?" gli chiese, accarezzandogli il muso e facendo scorrere l' indice nel tratto che partiva dalle corna e arrivava al naso piuttosto umido.
Il cervo si rialzò quasi come se s' impettisse e si mosse in circolo attorno a lei, come in una danza, poi si fermò e cominciò a strusciarsi addosso a lei, il muso a contatto con la sua guancia era di una morbidezza pari a quella di una rosa.
Lily rise, stupendosi anche lei di come quel cervo, fosse riuscito a farle tornare la voglia di andare avanti.
" Se t' impettisci un altro po', potresti sembrare Potter" disse scherzosa, ma il cervo si fermò e di nuovo si trovò i suoi occhi puntati addosso.
" No, hai ragione, tu non sei un pallone gonfiato, borioso, pieno di te e che pensa solo a se stesso" gli disse prendendogli il muso tra le mani e avvicinandolo a sé.
" Sei quello che è riuscito a farmi tornare il sorriso" disse semplicemente Lily e strusciò il naso contro quello del cervo.
Ma il cervo le leccò il viso e Lily scosse la testa.
" Ehy" protestò passandosi il dorso della mano sopra il viso ancora umido " così non si fa" gli disse alzando un dito ammonitore e il cervo abbassò la testa e le corna sentendosi colpevole.
Lily lo accarezzò sulla testa " comunque grazie" gli disse e poi si alzò per tornare dentro al castello.
***
Lily scavalcò il ritratto e trovò i Malandrini ancora alzati, immersi in quella che sembrava una fitta conversazione.
James non c' era. Forse la evitava e dopo quello che era successo quel giorno, non le dispiaceva poi tanto.
Fece un passo in avanti, ma non fece in tempo a farne altri che fu praticamente travolta da James che rientrava di corsa dal ritratto.
Caddero a terra e James la guardò da sopra di lei.
Lily guardò i suoi occhi nocciola e arrossì. Erano così simili a quel cervo che l' aveva consolata.
" Ehy, Evans, quest' anno non ci siamo ancora baciati" disse James, con il sorriso sulle labbra e gli occhi che brillavano.
Lily incrociò le braccia sul petto e fece forza per toglierselo di dosso.
James si alzò e si scrollò i vestiti, prima di porgerle la mano che Lily prontamente ignorò.
" Mi domando cosa non funzioni nella tua testa" rispose soltanto, prima di salire le scale, senza salutare neanche Remus.
James si lasciò cadere sul divano accanto a Sirius che gli batté una mano sul ginocchio " bè, amico, non potevi aspettarti niente di più dopo oggi" gli disse con un sorriso d' incoraggiamento.
James inaspettatamente sorrise e guardò il fuoco che ardeva nel camino, lingue di fuoco rosso, come i capelli di Lily smossi dalle sue corna " niente è perduto" affermò e guardò sorridendo lo sguardo incredulo dei suoi amici " Sono quello che è riuscito a farle tornare il sorriso" aggiunse felice.
bKA~
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E alla fine arriva il bacio
FanficE se per Lily e James non fosse stato affatto difficile baciarsi? e se fosse accaduto almeno una volta l'anno? Non preoccupatevi non ho intenzione di cambiare la storia della Rowling, si tratta solo di una piccola raccolta di occasioni mancate, colt...