Olivia

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Appena Harry entrò nella sua stanza, non si scompose a essere... se stesso.

-Buonguornoooo-, le urlò in un orecchio. Olivia si tolse gli auricolari, facendo un sonoro sbuffo divertito. Era distesa a pancia in sù sul letto con la maglietta del suo ragazzo.

-Era la mia parte preferita-. Harry sistemò bene il vassoio con due brioche sul comodino, poi fece lo stesso con i due caffè di Starbucks. -Oh, addirittura la colazione?-.

Harry sorrise innocente. -Ah, tutto per la mia ragazza-.
-Hm Hm-, rispose lei abbracciandolo.
Stavano insieme da molto tempo ormai, ma avevano lo stesso rapporto di quando erano solo migliori amici. Scherzavano, litigavano, si abbracciavano e si baciavano sempre con semplicità. Nella loro relazione non c'erano cose scontate o forzate. Erano solo due ragazzi che si erano ritrovati dal volersi un mondo di bene, all'amarsi.

-Grazie-, disse lei dandogli un bacetto sulla punta del naso.
Harry corrucciò la fronte. -È tutto quello che sai fare, bella mia?-. Le saltò addosso, perciò si ritrovarono a rotolarsi sul letto. Lei presa alla sprovvista fece un gridolino, ma poi non poté non fare altro che ridere.
-Dai Harry-, cercò di dire tra le risate,- mi schiacciiii-.
-Nope-, rispose lui, iniziando a farle il solletico.

-No, no Harry!!!-, urlava Olivia. Si contorceva per scappare a quel supplizio, ma in fondo si divertiva. Gli attacchi-di-solletico erano all'ordine del giorno nella loro relazione.

Anche Harry sghignazzava a vedere la sua ragazza scalciare e diventare rossa per le risate. Ad un tratto, però, si fermò. Ora Olivia poteva prendere un po' di fiato.
-Stronzo-, rispose lei a tutto ciò, dando un colpo alla spalla di Harry.

Lui si alzò dal letto per andare a prendere i due caffè, dandone uno a Olivia. Si respirava già l'aria dell'estate che rapidamente stava arrivando. Mancavano pochi esami, e poi avrebbero potuto ritornare a casa.

-Guarda, anche le farfalle ti danno il buongiorno-. Harry andò verso la finestra. Si poteva guardare tutto il giardino, il quale brulicava di studenti che correvano alle lezioni o si godevano un bel giorno
soleggiato seduti sul prato.

-Ci sono le farfalle?-, chiese lei prendendo una brioche.
-Bah, ne ho vista una prima... Comunque-. Adesso Harry si avvicinò a
lei. -Dobbiamo fare dei piani per questa estate-.

Lei ci pensò un momento. Non abitavano proprio lontanissimi, perciò
non sarebbe stato difficile incontrarsi.

-Beh.. Dovrò stare un po' con la mia famiglia, poi ci possiamo vedere
quanto tempo vuoi. Liam non aveva parlato di una casa al lago?-.
-Oh cacchio, è vero. Fatta allora-, esclamò il ragazzo.
Giusto, non si ricordava che il suo amico aveva proposto di andare in una casetta dei suoi genitori, a riva di un lago che neanche ricordava il nome.

Cominciarono a chiacchierare mangiando la colazione. Erano capaci di espandere le discussioni per ore; d'altronde, niente e nessuno poteva interromperli quella mattina. Non avevano lezioni, al contrario della maggior parte dei loro amici.

-Dai! Non è vero, stupido!-, disse lei tra le risate.
-No, no, no, è vero eccome! Ti ricordi i tuoi amici, che dicevano continuamente che ti avrei lasciato? Che...-, si alzò in piedi imitando un ragazzo bassetto e moro che avevano conosciuto appena arrivati,- "non ti avrei dato abbastanza"-.

-Non prendere in giro Louis! In verità ti sta simpatico, ammettilo che è un bravo ragazzo. Si preoccupava per me-.
-Alcune volte mi chiedo se non sia gay-. Harry si sedette sulla sedia della scrivania di Marlene, la compagnia di stanza di Olivia.
-Ha la ragazza, scemo-, ripose lei sorridendo. Sapeva che in realtà Louis e Harry andavano d'accordo più di quanto il suo ragazzo volesse ammettere.

-Già, per le sue doti canterine. Ma secondo me ha la voce da pappagallo quello lì-.
-E ricominciamo...-.
-No no! È vero! Come sia entrato nel grupp...-.
-Bla bla bla. Se non sbaglio sei stato tu a incitarlo a seguire il suo sogno, signorino-.

Harry incrociò le braccia al petto, facendo un broncio da bambino. -Forse-.

Olivia scoppiò a ridere. Era così buffo quando fingeva di fare il broncio da poppante. -Sa come attirare le ragazze. Scrive delle bellissime canzoni, e ha la voce molto dolce-.
-Più che altro stridula-.

Olivia si alzò dal letto, mettendosi davanti al suo ragazzo. -Sei solo geloso di lui. I suoi testi sono bellissimi-.

-Frena un secondo, chi ne canta la maggior parte?-.
Harry era il cantante del gruppo che era nato quasi per caso. Insieme a Harry e Louis, ne facevano parte anche Liam e un altro ragazzo biondo. Olivia sapeva che Harry era molto attaccato ai ragazzi, ma si sa, doveva fare un po' il deficiente a volte.

-Come dimenticarselo, Mr. Ugola d'Oro-, lo prese in giro. Si sedette
in braccio a lui, ritrovandosi con le gambe a penzoloni.
-Che simpatica. Adori la mia voce-.

-Hm...-, finse di pensarci un attimo, poi guardò Harry sorridendo, -io amo la tua voce, cretino-, concluse spettinandogli i capelli. Sapeva quanto lo odiasse.

Lui la lasciò fare, se l'era meritato dopo tutto. Aveva detto su a Louis, ma dai, quel ragazzo non era male, anzi, era molto molto simpatico.

-Comunque...-, continuò il ragazzo, -anch'io so scrivere delle beeelissime canzoni, sai?-.
-Non mi dire-, rispose Olivia.
Harry rise, ma poi diventò esageratamente serio all'improvviso. -Io ho scritto cose che voi umani non capireste mai-.
-Sembri uno stalker così-, rise lei. -Nah, tu non sai scrivere canzoni-.

Ma lui continuò, fingendosi offeso per quell'affermazione. -Oh per favore, credimi-, esclamò alzandosi dalla sedia, facendo alzare anche Olivia, che poi si risedette -non vedi le cose che significhi per me? Senti che bella canzone che ti canto ora-.

Harry si girò, facendo una mossetta degna di un coniglio che imita Micheal Jackson. Sì, Harry era proprio negato a ballare.

-Harry, cosa f...-.
Ad un tratto il ragazzo si girò, cominciando ad avanzare verso di lei cercando di fare qualche passo di danza. Eh no, non sapeva ballare neanche la macarena, quindi non era proprio un bello spettacolo.
Ma Olivia scoppiò in una risata.

-Ohhhh-, cominciò Harry a cantare. La finestra era aperta, quindi tutto il giardino poteva tranquillamente godere della canzone improvvisata del ragazzo.

-Harry!-, disse lei quando lui si avvicinò alla finestra, aprendo le braccia per dare prova della propria abilità.
Di solito era un cantante fantastico, ma in quel momento si impegnava a sbagliare tutte le note, ovviamente per fare ridere la sua ragazza.

-Vivo per te, ti desidero, Olivia, eh eh eh!-.
-Harry, smett...-.
-Ho idolatrato la luce nei tuoi occhi, Olivia!!!! Attenti tutti, amo quest...-.

Meno male che Olivia lo prese per la maglietta facendolo indietreggiare. -Scemo!-, rise.
-Non ho finito, signorina-.

Harry saltò su sul letto con le scarpe, cosa che Olivia odiava.
-Harry, non con le scar...-.

-Ohhh!!!!! Sto sanguinando amore per teee!! Ti amooo, è la sola cooosa che faccio-.

Il ragazzo scese con un balzo, atterrando in ginocchio in maniera teatrale davanti a Olivia, che tra l'imbarazzo e le risate era tutta rossa.

-Adesso il gran finale-.
-Oh mio Dio-, sussurrò lei coprendosi il viso sghignazzando.
-Non lasciarmi andare, ohhh. Non lasciarmi andare oh... Oh.. Oohhh-.

Finì con la faccia rivolta verso la finestra, con un'espressione melodrammatica. Olivia applaudì quando Harry si alzò, facendo due inchini esagerati.

-Facciamo così. Se questa canzone non sarà un singolo del vostro presunto futuro CD, mi arrabbio-.
Harry scoppiò in una risata. -Farò il possibile, ma penso che gli altri avrebbero alquanto da ridire-.
Olivia gli diede un bacio sul naso. -Allora non importa. Basta che non smetterai mai di cantare-.

Harry, invece, la baciò sulle labbra sorridendo. -Se sarai al mio fianco, avrò sempre di cui cantare-.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 21, 2016 ⏰

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