In viaggio con il Dottore

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789 parole

Finalmente eravate in viaggio per Norcia.
Avevi aspettato così tanto quel giorno che eri riuscita ad ignorare l'esserti portata dietro il tuo fratellino e la dose giornaliera di insulti da parte di tua sorella alla partenza, adesso eri solo tu e la tua playlist.. e tuo padre.. e il puffo...

Eravate appena partiti e tutto quello che riuscivi a pensare era l'arrivo, l'agognato stage di judo si faceva ogni minuto più vicino e tu ripensavi al compito che Giulia, compagna e amica di judo, ti aveva affidato: stalkerare il folletto irlandese, ovvero fotografare e farle la telecronaca di ciò che faceva il ragazzo per cui si era presa una cotta che stava iniziando ad andare per le lunghe; ti era venuta un po' di nostalgia a pensarci, Giulia non era potuta venire e non c'era divertimento senza di lei.

Dopo esserti ripetuta un paio di volte che andavi lì per imparare e non per farti una vacanza ti affacci al finestrino sperando che la malinconia vada via e... noti una cabina blu parcheggiata in un autogrill poco più avanti.

 Cercando di non sembrare più strana del solito dici a tuo padre che devi fare urgentemente una sosta per andare al bagno e lui, palesemente scocciato dalla richiesta, entra nel parcheggio dell'autogrill; scendi dalla macchina e mugugni qualche scusa condita con la promessa che avresti fatto velocemente.

Cammini verso il bagno ma appena girato l'angolo cominci a correre verso la cabina della polizia senza accorgerti del tipo in trench-coat marrone che mangia un pezzo di pizza, ovviamente gli caschi addosso e finite entrambi a gambe all'aria io e le mie figuracce pensi mentre ti rialzi, ti guardi la maglietta che avrebbe dovuto essere bianca ma che invece reca schizzi di pomodoro ovunque maledizione ora chi glielo spiega a papà ti chiedi aiutando il malaugurato ad alzarsi, ti guardi i piedi cercando di non arrossire e inizi a borbottare delle scuse:" Ehm.. Mi scusi... Non volevo..- In quell'istante lo guardi in viso - Ma cosa?! Dottore!!" Era lui, il decimo Dottore in carne, ossa e cuori; più lo guardavi e più non riuscivi a credere che fosse davvero lui, gli toccavi il viso, gli rialzavi il ciuffo e cercavi di sentire il battito dei suoi cuori avvicinandoti al torace

In tutto questo il Dottore ti guardava con aria mista a divertimento e inquietudine; proprio quando lo stavi per abbracciare lui riempie il silenzio di quell'incontro dicendo:" Ehi ehi calma.. Ehm sembra che tu mi conosca già ma io non credo di averti mai vista"

Tu ti stacchi da lui alquanto imbarazzata per la tua reazione e gli rispondi cercando di non morire dalla gioia:" Uh scusa io.. ecco tu sei... cioè hai mai visto Doctor Who? Tu ecco sei il Dottore alla decima rigenerazione, ma questo tu già lo sai ovviamente - smettila di dire 'ste cose T/N, lo stai spaventando - Quello che volevo dire è che io sono T/N e credo che tu sia in un universo parallelo." Stupendo detta così sembra una cosa brutta..

Lui ti guarda con un'espressione stupita ma con un velo di malinconia, poi ti risponde:"Beh ecco svelato perché mi conosci! -dice entusiasta- "ora però dovrei proprio tornare un modo per andarmene senza causare troppi problemi" detto ciò fa per incamminarsi verso il tardis.

"Ehi no aspetta!" -gli gridi- "Non puoi lasciarmi così, fammi venire con te!" E che ne sarà di judo, della tua famiglia e dei tuoi amici? Li lasci andare così? Ti dice una vocina nella tua testa è un'occasione irripetibile questa, ora o mai più ne risponde un'altra e tu per una buona volta ignori la prima, quella che criticava qualunque cosa facessi.
Durante la discussione avvenuta nella tua testa il Dottore ti si avvicina e mettendoti una mano sulla spalla dice:"Se davvero lo vuoi mi miglioreresti i giorni a venire T/N, ma devi esserne sicura". Ti guarda negli occhi e tu pensando un ultima volta a ciò che avresti lasciato trattieni una lacrima e gli rispondi:"Vengo". Detto ciò, salite a bordo del tardis e partite.

"T/N sveglia siamo arrivati!" Urla tuo fratello dai sedili posteriori.
Con un sobbalzo apri gli occhi e vedi con dispiacere che sei ancora in macchina, era troppo bello per essere vero... pensi mentre sbadigli però dopotutto anche questa vita non è male ti ripeti mentre vi avvicinate ad un hotel.

Scendi, prendi le valigie e saluti tuo padre e tuo fratello, entri nell'atrio ancora un po' sovrappensiero -okay forse molto- e quasi vai a sbattere contro il folletto imbranata come al solito eh?  guarda un po' chi si è rifatta viva ; vi assegnano le camere e tu corri a sistemare la roba e prepararti per lo stage.

Superwholock xReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora