Camera con Castiel incluso

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980 parole

"Viene a bussarti Livio quando andiamo in palestra." Ti dice il maestro mentre salite le scale, gli rispondi:"Okay" e ti stacchi dal gruppo per entrare nella tua camera. 

Non appena ti richiudi la porta alle spalle fai un salto di gioia non vedevo l'ora! Apri di corsa la valigia e, dopo aver ispezionato accuratamente le finestre in cerca di possibili occhi indiscreti, ti cambi e ti butti sul letto; chiudi gli occhi aspettando che arrivi Livio e... un suono acutissimo ti distrugge i timpani che sta succedendo?? Ti chiedi mentre ti tappi le orecchie, guardi verso le finestre e una raffica di vetri rotti ti graffia le braccia mentre cerchi di coprirti gli occhi con le mani, ti butti a terra ma ti graffi ancora più profondamente complimenti dice la vocina che spunta sempre in queste situazioni Non. Ora. risponde l'altra.

Di colpo il suono si interrompe. Alzi tremolante la testa e guardi al di là del letto, non vedi nulla e decidi di alzarti e andare a medicarti i tagli sanguinanti; entri in bagno e, cercando di non urlare, levi le schegge più grandi, stai per andare nella camera da letto per prendere delle pinzette quando senti un lieve sbattere d'ali -o così ti sembra- dietro di te non dovrei essere felice ma woow potrei provare il kata di difesa personale pensi con un sorrisetto, ti giri pronta a colpire ma ti ritrovi davanti a un paio di occhioni azzurri che ti fissano in modo interrogativo what the hell? urla la vocina dentro di te, era Castiel - quel Castiel - avresti voluto urlare in quel momento ma la voce non ti usciva, così decidi di abbracciarlo dimenticandoti completamente delle schegge sulle braccia. Cas ti guarda stupito e ricambia goffamente l'abbraccio, poi ti chiede gentilmente:"Tutto bene T/N? Temo di aver causato del disordine arrivando."

 Tu ti stacchi guardandoti le braccia arrossate e doloranti, annuisci timidamente e lui toccandoti con due dita la fronte ti guarisce, intanto nella tua testa si accavallavano pensieri su altri Come conosce il mio nome? Che ci fa qui? Se non la smette di guardarmi gli salto addosso. 

Castiel, con fare tranquillo, riempie il silenzio e leggendoti i pensieri dice:"Ti cercavo T/N, ti cercavo da molto tempo, tu sei il nuovo Profeta. Noi angeli abbiamo impressi nella mente i nomi dei Profeti, e tu sei una di loro; sono qui per portarti da Dean e Sam Winchester, immagino tu già sappia chi sono e perché hanno bisogno di te." Fa una pausa abbastanza lunga da permetterti di sperare che non abbia visto pure l'ultimo pensiero, le speranze si vanificano appena riprende a parlare:"Credo di non aver compreso il tuo ultimo pensiero - dice - perché mai dovresti saltarmi addosso?" Tu lo guardi imbarazzata e gli rispondi cercando di non ridere:"Tranquillo Cas, non ti salto addosso, piuttosto, che significa che devo venire con te da Sam e Dean? Non posso mandare tutto a puttane! -anche perché teoricamente l'avevo già fatto con Ten nel sogno ad occhi aperti- Cas non posso proprio, cerca di capirmi.." Ti si stringe il cuore a dire questa frase, dopotutto prima di addormentarti speravi sempre che apparisse Castiel a portarti via, ma non era quello il momento.. O forse si.

"Okay Cas, verrò con te ad una condizione: non far soffrire quelli che conosco, fai in modo che si dimentichino di me." E fammi avere vent'anni così possiamo sposarci pensi subito dopo aver detto la frase seria della giornata, speri che non abbia captato ma ovviamente ti sbagli:"Come vuoi T/N." Dice Cas, schiocca le dita e.. puff, diventi una ventenne. 

Non che parlassi sul serio ma.. wow, finalmente un corpo decente pensi guardandoti allo specchio, non ti eri mai accettata molto nonostante "essere bella" fosse mai stata nella lista di cose da diventare, ma vederti così ti faceva un gran bell'effetto e non solo a me pensi notando che Castiel ti sta fissando a bocca aperta, gli passi una mano davanti agli occhi per vedere se è ancora presente e si sveglia dalla trance "Oh s-scusa T/N, e-ero rimasto incantato.." Mormora cercando di inventarsi una scusa, poi ti guarda e ti bacia.

Non avevi mai baciato qualcuno prima d'ora e il fatto che nemmeno trenta secondi fa eri una quasi-quindicenne rendeva tutto più strano, ma eri felice che il tuo primo bacio fosse destinato alla persona della quale eri innamorata da una vita.

In tutto ciò Castiel ti aveva accarezzato i capelli e i suoi occhi azzurri non la smettevano di cercare i tuoi C/T/O, volevi dirgli ti amo ma suonava un tantino tirato - dopotutto non l'avevi mai conosciuto per davvero - così ti limiti a pensarlo, dimenticandoti per l'ennesima volta che poteva leggere i tuoi pensieri; una nuova voce subentra nella tua mente, non quella bastarda che ti toglieva sempre l'autostima, e nemmeno quella più dolce, questa ti rispondeva anch'io ed era quella di Cas.
Tenendovi abbracciati vi stendete sul letto e tu presa dalla stanchezza gli mormori:" Credo che ti toccherà aspettare che mi svegli" e caschi sul letto in preda al sonno.

Dei colpi alla porta ti svegliano.

Cadi dal letto con un tonfo e senti qualcuno che ti dice:"Ehi T/N tutto bene?" Per qualche secondo credi che sia stato Cas a parlare ma dopo esserti girata ed aver accertato che purtroppo non era lui le sinapsi iniziano a collegarsi è Livio devi andare, idiota. ti ricorda la vocina, ti rialzi in fretta e corri alla porta, aprendola:"Eccomi, eccomi, prendo la giacca e metto le scarpe e possiamo andare." gli dici cercando di non sembrare una che si è appena svegliata dall'ennesimo sogno stupendo e delusa dalla realtà.

Livio ti sorride e ti dice che ti avrebbe aspettata nell'atrio con gli altri; prendi le chiavi, infili le scarpe e dai una veloce occhiata al borsone per controllare se c'era tutto, poi chiudi e sorridendo tristemente ti avvii giù per le scale.

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