L'ora di matematica penso sia il trauma più grande per ogni studente.
Ti risucchia la vivacità e ti impedisce di essere felice per 60 minuti.
Dall'ultima volta non ho più avuto il coraggio di andare da Bread.Ad un tratto sento un lapis che mi punzecchia una spalla.
Mi giro e Dylan mi regala uno dei suoi sorrisi più belli.
A mia volta gli sorrido, e poi mi volto.È strano questo ragazzo, prima è serio e fa il filosofo, e dopo è il ragazzo più dolce e tranquillo.
L'ora passa velocemente e in meno che me ne accorga è già ora di andare a casa.
Sono stranamente tranquilla, la mente è libera.
Arrivo a casa e batto lo zaino in un punto indefinito della stanza.
Vado in cucina e trovo mia mamma impegnata a cucinare.
Mi siedo sullo sgabello e attendo che mia mamma si accorga della mia presenza.Quando si gira per prendere qualcosa dal frigo finalmente mi vede e quasi spaventa.
"Dio mio Lydia mi hai fatto paura"
Io ridacchio e poi prendendo la solita mela e mi dirigo verso la mia stanza.
Improvvisamente mi prende un lampo e mi offendo mentalmente.
Allison.
Cazzo.
Non l'ho aspettata.
Mi affretto e prendo il telefono dalla tasca dei jeans.
Insieme al telefono tiro fuori pure un bigliettino.Lo apro e dentro leggo un numero di un telefono e dietro c'è il mittente.
Dylan mi ha lasciato il suo numero e sotto c'è scritto 'scrivimi'.
Mi salvo il numero e gli scrivo.
Messaggio a Dylan:
"Perchè mi hai lasciato il numero?
Sono Lydia."La risposta non tarda ad arrivare.
Messaggio da Dylan:
"Avevo voglia di sentirti"Rimango leggermente spiazzata da quella risposta.
Perchè voleva sentirmi?Messaggio da Dylan:
"Sei a casa?"Messaggio a Dylan:
"Si perchè?"Messaggio da Dylan:
"Scendi sono sotto casa tua."Prendo una felpa e corro giù dalle scale e mi affretto a mettere le scarpe.
"Dove vai tesoro?" mi chiede mia mamma sorridendomi dolcemente.
"Esco un attimo, c'è un amico qui fuori."
Senza aspettare una risposta apro la porta e la richiudo frettolosamente alle mie spalle.
Vedo Dylan appoggiato alla sua macchina che si guarda in giro.
Istintivamente sorrido.
ha dei jeans scuri, un po' strappati sulle cosce, una camicia bianca ben stirata e un giubbotto di pelle che fascia perfettamente le spalle muscoluse.
Mi avvicino a lui e sfodera un meraviglioso sorriso.
"Hei" gli dico timidamente, spostando una ciocca di capelli che mi era andata sul viso e rimettendola dietro un orecchio.
Lui mi sorride nuovamente e ripeta la mia stessa azione, quanda la solita ciocca ricade sul mio viso.
"Hei" mi risponde tranquillamente.
"Perchè volevi vedermi?" Gli domando fissandolo negli occhi.
"Avevo bisogno di tranquillità, e tu sei la persona più calma, dolce e tenera che conosco."
Istintivamente sorrido pensando al fatto che per calmarsi pensa a me.
"Ed inoltre hai un sorriso che mi scioglie il cuore." Aggiunge notando il mio silenzio.
Le mie guancie si colorano di un leggero rosso a causa del complimento.
"Grazie" sussurro lievemente.
"Sali, ti porto in un posto." Mi prende la mano e mi scorta alla macchina.
Prendo il telefono e avviso mia mamma che sarei tornata più tardi e che andavo a fare un giro.
Entra anche lui e accende il motore.
Non gli chiedo dove siamo diretti, sono curiosa ma preferisco essere stupita."Chi ti fa stare male?" Mi chiede Dylan rompendo il silenzio imbarazzante che si era formato.
"Un ragazzo.." rispondo, senza dare troppe spiegazioni.
"E perchè ci stai così male?" Continua a chiedere, sempre fissando la strada.
"Beh, se ne è andato.
E da quando mi ha lasciara non trovo un motivo per essere felice." Rispondo, con la voce rotta ed il cuore a pezzi.
Fa estremamente male parlare di lui."Ne trovarai a milioni bella come sei, la vita va avanti.
Non rovinarti per un ragazzo che non è riuscito a rendersi conto di chi aveva con se."Mi infastidisco subito per come ha parlato di lui, il mio Bread, il mio unico amore che mi ha lasciata non per suo volere.
Ma poi, ripenso a ciò che ha detto mi rendo conto del bellissimo complimento che mi ha regalato con così tanta non curanza."Lui mi amava.." sussurro, come se avessi paura a esternarlo apertamente.
"se ti amava non ti lasciava, Lydia." Continua ad insistere.
"È stato costretto ad andarsene, non è stata una sua volontà" rispondo, con tono piú alto e duro.
Non può parlare di lui come se fosse uno stronzo qualunche."Nessuno è costretto a fare nulla.
Qualunche scelta noi prendiamo è voluta.
C'è sempre un'altro modo per fare le cose.""È MORTO, CAZZO.
PENSI CHE SIA STATA UNA SUA SCELTA?
PENSI CHE LUI ABBIA DECISO DI MORIRE E DI LASCIARMI QUI DA SOLA A COMBATTERE CONTRO LA VOGLIA DI PORRE FINE A QUESTA ORRENDA AGONIA?
OH NO DYLAN.
LUI MI AMAVA, MI AMAVA COME NESSUN'ALTRO HA MAI FATTO E COME NESSUN'ALTRO FARÀ MAI." Ho completamente sclerato.
Okay, forse ho esagerato.
Tutto sommato lui non poteva saperlo.Dopo esssermi calmata un po' e mi giro a guardarlo.
Lui è estremamente tranquillo e rilassato.
Ciò che gli ho confessato non l'ha scalfito minimamente."Non sei arrabbiato per il fatto che abbia urlato così tanto?
E non sei sorpreso per ciò che ti ho appena detto?" Chiedo con voce flebile e calma."Perchè dovrei?
Era quello che volevo tu facessi, urlare i tuoi sentimenti e liberarti dal peso che avevi.
Perchè dovrei arrabbiarmi?
E poi, no, non sono sorpreso.
Sapevo che era morto, ma volevo che fossi tu a dirlo ad alta voce perchè finchè non ti abitui a quest'idea non ne uscira mai." Il suo tono è così pacato che mi rilassa.Ma che diamine? Questo ragazzo non si incazza mai?
Rimango zitta perchè non so che dire.
"E comunque scusa per aver parlato in quel modo di Bread, non volevo davvero dire quelle cose.
Ma provacarti era l'unico modo per farti parlare." Continua Dylan, non sentendo una mia risposta.Io annuisco per fargli capire che accetto le sue scuse.
Poi dopo qualche secondo mi irrigidisco.
E lui come diavolo fa a sapere che si chiama Bread, se io non gli ho mai detto il nome?
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Un motivo in più per vivere
RomanceLydia è una ragazza timida e solitaria, ha un animo buono ma nessuno lo sa dato che non da a nessuno la possibilità di conoscerla. la mancanza di una persona la porterà a rinchiudersi in se stessa e a non aprire le porte del suo cuore neanchi a chi...