Capitolo 5

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Entro in casa per fare le valigie.
Non vedo l'ora di andarmene da questa orrida casa piena di brutti ricordi.
Corro in camera ignorando i miei.
Appena entro, mi rendo conto di cosa sta realmente accadendo.
Lascerò tutto : questa camera, piena di ricordi; questo letto, sul quale ho versato tanto di quel sangue e tante di quelle lacrime da riempirlo interamente; questo armadio, nel quale mi nascondevo quando mio padre soffriva d'alcolismo.
Apro le due ante giallognole dell'armadio ed osservo i vestiti.
"Che schifo!" È l'unico pensiero che mi passa per la mente; i miei vestiti sono veramente orrendi...
Mentre metto questi cosi in valigia mi accorgo di indumenti lasciati qui ad ammuffire da ormai anni che però, potrebbero tornarmi utili un giorno, magari succederà qualcosa di positivo in questa merda di vita che mi ritrovo e avrò bisogno di un bel vestitino da mettermi per questa fantastica occasione. Così, basandomi sulle mie idiozie, prendo i 3 vestitini che ho e li poggio nel lato sinistro della valigia.
Finito di riempirla di indumenti vari, vado in bagno per prendere i miei oggetti personali : spazzolino, dentifricio, listerine, filo interdentale, il mio shampoo preferito al cacao e olio di cocco, balsamo districante, mi 'rubo' la piastra che quella arpia di mia madre si è dimenticata di prendere e corro di sotto cercando di evitare di girarmi verso le altre camere per non ricordare.
Raggiungo Momo che mi è venuto a prendere sotto casa.
Andiamo a casa sua e mi sistemo nella camera degli ospiti dove Thomas ha già ordinato le sue cose. Non è vero che occupa tanto spazio.
Appendo i miei abiti nell'armadio.
Bussano alla porta.
<<Avanti>> affermo.
È Alessio
<<È pronta la cena.>> mi dice serio.
<<Scendi?>> continua
<<Per favore?>> sta volta, invece, mi prega quasi. Sì, Ale è un po' lunatico.
<<Ok mi do una pettinata e scendo.>> affermo guardandolo e fissando quei due grandi occhioni da cucciolo bastonato.
<<Ok allora gli dico che ora scendi.>> mi risponde con una certa euforia.
❎PARLA ALESSIO❎
Non mi ricordavo gli stessero così bene i pantaloni attillati e le maglie di scuola.
Non si veste mai in questo modo. Spero non sia la prima ed ultima volta.
Arrivo a tavola.
<< Si sta preparando, ora scende >> dico sedendomi lentamente.
Tutti annuiscono in segno di approvazione.
La vedo arrivare. È stupenda. Il cuore mi batte all'impazzata. Il mio amore nei suoi confronti cresce sempre di più. La amo, la amo, la amo troppo!!
Non riuscirò mai a dirglielo.
E a questo pensi ero vengo invaso dalla malinconia e solito dimenticata che per vengono subito spazzate via dall'intenso sentimento che provo verso Chiara, e quel broncio che poco fa regnava sul mio volto si trasforma presto in un radioso sorriso.
Si siede in silenzio.
<<Buon appetito>> afferma mio padre guardando Chiara.
Tutti rispondiamo in coro con la medesima affermazione.
È impacciata e non sa tagliare bene la cotoletta con il coltello (il coltello è uno di quei coltelli mezzi finti che non tagliano dato che lei con le lame ci sa fare) così mi offro di fare a scambio con i miei sofficini.
È molto imbarazzata ma sa che con me non si deve vergognare di niente. Si è vero ora con lei non ci sono solo io ma insomma il concetto è quello.
❎PARLA CHIARA❎
Non riesco nemmeno a tagliare una cotoletta! Ma ci rendiamo conto del livello di mentalità attuale!? Chiedo a Momo se possiamo fare a scambio e lui mi offre volentieri i suoi sofficini.

~

Thomas è già in camera a cambiarsi. Io aspetterò che tutti si addormentino per svestirmi.

Ok, è arrivato il momento di andare a dormire...
Gli unici maschi con cui ho dormito in questi 15 anni sono stati Momo e mio cugino.
Potrei innamorarmi di Thomas in queste poche ore che passeremo insieme...il problema è che io,se mi addormento, faccio solo incubi e molto spesso urlo. Una volta ho trovato, al mio risveglio, il mio lume sul pavimento completamente distrutto : lo avevo preso a
schiaffi/pugni tutta la notte ed avevo anche mani e letto insanguinati.
Ma non succederà! No! Non mi ribellerò!

Ci sediamo sul letto.
Io sono ancora vestita perciò uso la circostanza come scusa per andare in bagno a cambiarmi.

Non posso tagliarmi! No! Non posso! Non qui! Devo resistere, almeno per una notte.
Per dormire indosso un paio di calzini pelosi, leggins viola mai usati e un felpone/maglione di pail.
Mi guardo allo specchio, che schifo. Mi viene quasi da vomitare a guardarmi;esco velocemente e torno in camera.

Thomas è già a letto : sta leggendo.
Non pensavo gli piacesse leggere. Ignoro il libro, non mi interessa, non in questo momento; ora voglio solamente mettermi a letto e cercare di fare sogni tranquilli...
Mi sciolgo i capelli che faccio ricevere sulla spalla destra,mi infilo sotto le coperte e mi sdraio lasciando solo la testa appoggiata al cuscino posizionato in obliquo come se dovessi leggere anche io.
Thomas gira la nuca e mi guarda mentre io fisso il soffitto bianco.

Libera la mente,libera la mente,libera la mente,libera la mente!
Inutile dire che è un pensiero vano.
Inizio a pensare a ciò che ho sulle braccia, alla storia di ognuno di loro (dei tagli),a dove possano essere i miei genitori ora, a cosa stia facendo Alessio, a di cosa potrebbe parlare il libro che Thomas sta leggendo; così mi giro e cerco di leggerne il titolo, si chiama "L'arte di mentire a se stessi e agli altri". Ora, mi è veramente venuta una voglia irrefrenabile di porgli milioni di domande riguardanti il libro, ma sopratutto il motivo per cui lo stia leggendo; ma non voglio disturbarlo e in oltre questo non è proprio il momento adatto per farlo. Magari un'altra volta.
Mi avvicino leggermente per leggere qualche parola; ha un buonissimo odore di menta...(Thomas, non il libro)
Lascio da parte la curiosità e mi concentro sul suo profumo; però ho paura che se ne accorga perciò mi allontano leggermente tornando alla posizione iniziale.
Nooooooooooo. Ha chiuso il libro. E subito i lati della mia bocca si rivolgono verso il basso formato un broncio sul mio volto, di solito appartenete ai bambini capricciosi.
<<Hai sonno?>> mi chiede improvvisamente Thomas mentre poggia il libro sul comodino alla sua destra.
<<No ma se tu sì spegni pure la luce.>> rispondo io cercando di non far trapelare l'ansia che ora regna nel mio animo mostrando un finito sorrisetto.
<< No, no. Era solo per sapere se avevi sonno e quindi, cioè, sì hai capito>> balbetta lui gesticolando nervosamente.
<< Hahahah Sì tranquillo ho capito.>> rispondo io con tono scherzoso ma lui mi guarda ancora preoccupato.

Rimaniamo in silenzio per circa 2/3 minuti quando la curiosità mi spinge a parlare e le parole mi escono dalla bocca involontariamente.
<<Cosa stavi leggendo?>> sussurro.
Thomas sbianca e si gira verso di me lentamente fino a fissarmi negli occhi.
<<si chiama "L'arte di mentire a se stessi e agli altri">> mi risponde anche lui con un sussurro.
Benché io già sia a conoscenza del titolo del libro, faccio finta di essere meravigliata.
<< Wow...davvero un titolo...intrigante direi...>> rispondo gentilmente mentendo alla perfezione.
Thomas sbianca ancora di più (per quanto sia possibile). Perché ha questa reazione?
<<Beh, in realtà mi sta venendo un po' di sonno b-buonanotte.>>
Dice tutto d'un fiato balbettando un po' verso la fine della frase, prima di spegnere la luce ed infilarsi completamente sotto le coperte girandosi dall'altra parte.
Come mai gli dà così fastidio parlare di un semplice libro?
Forse non sa mentire (*tossisce* CANDIDO*tossisce* Divergent is everywhere *tossisce*) facilmente...
Gli potrei insegnare io, sono un'esperta in materia...
<< ...Buonanotte...>> rispondo con un filo di voce infilandomi lentamente nelle coperte avvolta dal suo splendido profumo di menta fresca.

Mi giro per guardare il soffitto quando mi accorgo che lui mi sta fissando. Sussulto.

Mi giro verso di lui che però non muove un muscolo e riamane immobile a fissarmi.
<<Perché mi fissi?>> sussurro leggermente impaurita.
Lui non risponde ma continua a guardarmi. Così, io, decido di fargli il verso ricambiando lo sguardo. Ci scambiamo intensissimi sguardi per circa 2-3 minuti finché lui non si gira rivolgendo il suo viso al soffitto dicendo

<<Hai davvero un bel naso>> afferma con tono serio.
Mi si pietrificano i muscoli a sentire quell'affermazione. Dopotutto, non credo sia normale sentirsi dire una cosa del genere.
<<G-grazie?>> chiedo con voce tremante.
Lui non mi risponde rimanendo però interperrito a fissare il soffitto.
Mi giro dall'altro lato cercando di dormire ma mi sento osservata così mi giro di circa 15° e vedo i suoi occhi di fronte ai miei.
Ma che cazzo...Ma che sta succedendo qui!?
Lo guardo negli occhi finché queste due distese d'erba fresca non si trasformano in un intenso intruglio da strega malvagia. Si, esatto, diventano viola!
Ed è solo allora che mi sveglio trovandolo ancora dormiente.
Lo vedo spostarsi verso di me, ma sta solo dormendo; così mi rilasso e mi riaddormento.

Il mattino seguente mi sveglio piuttosto indolensita e assonnata. Ma che cazzo? Ok...
Non faccio domande...

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