Madison POV
Vengo svegliata dalla voce di Zoe che mi avverte che siamo arrivati in Italia. Dopo un' attesa interminabile finalmente arrivano i bagagli e ci avviamo verso l'uscita in cerca di un taxi.
Giunte a piazzale Roma (Venezia) chiediamo indicazioni sulla posizione dell'albergo e dopo poco ci troviamo di fronte ad un elegante palazzo d'epoca. Appena entriamo rimango incantata a guardare l'interno dell'hotel. Ci troviamo in un enorme atrio luminoso e accogliente, continuo a guardarmi intorno notando anche molte persone che vanno e vengono da una piccola saletta appartata, in cui intravedo delle poltroncine e dei tavolini. Rimango talmente stupita che non faccio neanche caso allo staff che ha appena portato via le valige, ovviamente tutte tranne la mia. Rimpiango di non aver prestato più attenzione a quello che stava succedendo e provo a raggiungere il ragazzo con le valige che però è già entrato in ascensore e io rimango con la mia valigia da portare a chissà quale piano di questo immenso hotel. Ad un certo punto sento toccarmi la spalla e girandomi vedo Zoe che sembra sognare ad occhi aperti
"Hai visto quant'è carino il ragazzo dello staff?!"
La guardo con aria perplessa ma prima che io possa aggiungere qualcosa lei continua a fantasticare sul loro prossimo incontro
"Chissà se ha la ragazza, chissà se mi ha notata, la prossima volta gli devo assolutamente chiedere il numero"
Alzo gli occhi al cielo "sei sempre la solita, siamo arrivate da neanche due ore e già pensi ad avere una storia con un ragazzo italiano!"
Aspettiamo altri 10 minuti nella hall e poi riceviamo le chiavi delle nostre due stanze, in una staranno mamma e papà, mentre nell'altra dormiremo io, Alex e Zoe. Iniziamo ad avviarci verso le camere che si trovano nello stesso corridoio del secondo piano ma distanti qualche stanza l'una dall'altra. Mamma e papà vanno nella loro stanza e noi ci avviamo verso la nostra fantasticando su come sarà. Apriamo la porta e rimaniamo a bocca aperta alla vista della meravigliosa camera che nei prossimi tre mesi sarà come una casa per noi. Iniziamo a curiosare qua e là e ci affacciamo all'enorme finestra che ha una bellissima vista su un canale pieno di gondole. Mentre guardo fuori sento Zoe che si mette a ridere. Mi giro e mi aggiungo a lei per la buffa scena che mi si presenta davanti: la mia migliore amica è distesa sul letto matrimoniale in centro della stanza che si tiene la mano sulla pancia da quanto ride, mentre mio fratello tiene il broncio.
"volevo dormire io sul letto matrimoniale" si giustifica, ma si vede che si sta trattenendo anche lui dal scoppiare a ridere. Questa volta ha vinto Zoe ma sono sicura che mio fratello troverà un modo per fargliela pagare.
Disfiamo le valige e, finito, sento il mio cellulare squillare. Rispondo, è mamma che ci dice di prepararci che fra venti minuti dobbiamo trovarci al piano terra per andare a fare un piccolo giro per vedere i posti di Venezia vicini all'hotel. Avverto Zoe e Alex e quando è ora, raggiungiamo i genitori che ci aspettano. Non appena li vediamo ci scappa una piccola risata. Mamma e papà sono vestiti uguali: pantaloncini corti fino al ginocchio, sandali e maglietta a maniche corte. Portano gli occhiali da sole e un cappellino, e sulle loro spalle hanno uno zaino enorme. Non può mancare però la macchina fotografica di ultima generazione comprata da mio papà poche settimane prima per questa vacanza.
"Voglio immortalare ogni singolo momento e ogni posto che visiteremo in questi tre mesi" aveva detto.
Usciamo dall'hotel e ci mettiamo a camminare guidati da mio papà che consulta la cartina. Osservo con attenzione ogni particolare della città come ad esempio l'odore salmastro che viene dai canali, alcune signore che ridono sedute a un tavolo e dei bambini che giocano a pallone in campo (come lo aveva chiamato papà). Rimango sorpresa da quanti ponti ci sono e dalle altrettanti callette che dobbiamo percorrere. I miei genitori sono presissimi dal panorama e non la smettono più di urlare "andiamo di là!" "oh cara andiamo anche da quella parte" e cose così, risultato? In pochissimo tempo abbiamo girato metà Venezia, sono stremata. Ho solo bisogno di una doccia calda e rilassante. Tornati in camera ci buttiamo tutti sul letto per riprendere fiato e poi iniziamo i turni per la doccia. Comincia mio fratello mentre io chiacchiero un po' con Zoe che tira di nuovo fuori la storia del ragazzo misterioso.
"Dovresti smetterla di fantasticare su una persona che neanche conosci" le dico, "ma era tanto carinooo!" si lamenta Zoe, "beh , comunque sia non puoi essere sicura di rivederlo, e anche se fosse chi ti dice che non abbia la ragazza?".
Zoe impallidisce a queste mie parole e capisco di aver toccato un tasto dolente, "se fosse fidanzato andrei da quella stronza e la soffocherei con un cuscino" dice infastidita, "un cuscino come questo?" le dico mentre gliene lancio uno in faccia.
Lei si mette a ridere ed é così che inizia una guerra fra urletti e risate.
Veniamo fermate da mio fratello che esce dal bagno e ci rimprovera avvisandoci che se non ci sbrighiamo faremo tardi.
Guardo l'ora e mi accorgo che é davvero tardi, colpa di Alex che é stato a crogiolarsi sotto l'acqua della doccia.
Io e Zoe ci prepariamo in fretta e furia e, insieme ad Alex raggiungiamo i miei genitori che ci attendono fuori dal ristorante dell'hotel. Per fortuna siamo arrivati solo con 10 minuti di ritardo e i miei non si arrabbiano. Ci dirigiamo subito verso il nostro tavolo indicatoci da una cameriera davvero carina che prende anche i nostri ordini. I camerieri ci servono delle portate davvero invitanti e dopo una giornata così ci fiondiamo tutti su questo cibo delizioso. Sono davvero sazia e vorrei solo sdraiarmi sul letto ad ascoltare un po' di musica. Decido di alzarmi prima e mi avvio verso la camera. Sono quasi uscita dal ristorante quando mi arriva un messaggio da Zoe che dice "Guarda davanti a te!". Sono alquanto confusa visto che davanti a me non c'era nessuno fino ad un attimo fa, non faccio in tempo ad alzare la testa per guardare che cado dopo aver sbattuto contro qualcosa, o meglio, qualcuno.

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Forgive him.
Fiksyen RemajaMi guarda con quei suoi occhi verdi. Gli stessi che mi avevano fatto innamorare tempo prima ma che allo stesso tempo mi confondono ancora adesso. All'inizio sembrava tutto così semplice come nei soliti libri d'amore mai poi, non so cosa sia successo...