Il cuore spezzato non affligge solo chi si impegna nel viaggio di andata;
può colpire anche quando ci si pensa in un porto sicuro.
Le sue vittime possono fare altro, almeno inizialmente, che sedersi da qualche
parte con una scatola grande di fazzoletti, una di cioccolatini e un romanzo che apra
i condotti lacrimali e consenta di versare un fiume di lacrime.
La lettura può essere accompagnata da una musica triste che, anzi, secondo qualcuno è fondamentale, soprattutto se si ha la tendenza a tenere le emozioni sotto controllo.
***
La ricerca della felicità era ciò che interessava a Liam. Dopo aver passato un tempo così vasto in quel posto, decidere di ripartire non era stato per niente difficile. Londra aveva iniziato a stargli stretta, come se fosse fin troppo piccola e caotica. In realtà, il caos era solo nel suo cuore spezzato.
Era stata fonte di gioia, quel "mamma vado a vivere con Daniel" sussurrato a mezza voce, con le guance arrossate ed emozionato gli aveva procurato tanta felicità. Era stato bellissimo, volare per ore al fianco dell'uomo che amava, rimanere a labbra spalancate di fronte la sua nuova casa, renderla propria e sentirsi amato fra le braccia della persona più importante della sua vita. Era stato Daniel stesso ad avergli chiesto un simile cambiamento nella sua vita, abbandonare il precedente lavoro, la propria vita e la famiglia per poter cominciare un nuovo capitolo insieme. E Liam era stato davvero felicissimo, aveva persino pianto dalla gioia, incredulo della proposta. Dopo quasi un anno di fidanzamento ed una fedina al dito, Liam aveva raggiunto il proprio obiettivo.
Non era stato facile, forse avrebbe dovuto dare ascolto a sua madre - seppur aveva accettato la sua decisione senza piagnucolare troppo - e rimanersene ancora un po' con loro. Dopotutto, aveva solo 24 anni e fuggire così di casa l'aveva scombussolata parecchio. E come una pecorella spersa, era pronto a tornare all'ovile alla soglia dei suoi 29 anni. Si vergognò un po' di tornare sotto la gonnella della mamma a quell'età, ma rimaneva comunque un uomo solo e ferito, in cerca di una casa in cui stare bene senza pensare a nient'altro che non fosse leccarsi le proprie ferite. Avrebbe già dovuto mettere su famiglia, preparare un matrimonio o al massimo la festa di compleanno del suo primo figlio, invece era stato costretto ad abbandonare Londra per poter tornare a vivere con più serenità fra il caos di New York. Forse non avrebbe dimenticato così in fretta quattro anni della propria vita a Londra in un batter d'occhio, ma di sicuro ci avrebbe provato. Era certo di aver preso la giusta decisione, staccarsi completamente da quei ricordi e strapparli con i denti era l'unica cosa da fare per non sentire troppo la sua assenza.
Per quel motivo si ritrovò seduto su quelle seggiole scomode e rosse dell'aeroporto, in attesa della chiamata del suo volo. Era disposto ad affrontare otto ore di viaggio in aereo pur di lasciarsi alle spalle quell'enorme casino che aveva in testa e nel cuore. Si guardò attorno notando uno sciame impazzito di persone correre a destra e a manca in cerca del proprio gate, con delle valigie al seguito, scontrarsi con altri nel tentativo di sbrigarsi. Chissà se pensavano mai di scontrarsi con la propria anima gemella, di ritrovare nello sguardo di uno sconosciuto la propria metà mancante. Lui pensava di averla trovata in Daniel, bellissimo dagli occhi azzurri ed i capelli biondi, alto e terribilmente gentile; quando in realtà si era rivelato uno come tutti gli altri. L'amore che aveva provato per lui gli aveva offuscato il cervello, smettendo persino di vivere per poter guardare solo lui. Non si pentiva però, di averlo amato e di avergli donato tutto il suo cuore, non poteva pentirsi di quattro anni di storia e di vita passata fra amore e litigi lievi, fra passioni e lavoro estenuante. Era comunque fiero di aver fatto la propria parte, di aver contribuito a rendere un po' più speciale la propria vita, colorandola a proprio piacimento. Non era andata bene, ma non poteva pentirsi di nulla. Avrebbe raccolto i cocci del proprio cuore con calma, si sarebbe lasciato ferire e lacerare la carne, ma avrebbe rimesso tutto a posto in ogni caso. Era quasi come da piccolo, cadeva sempre e poi si rialzava senza mai versare una lacrima. In quel momento, dopo aver passato tutti quegli anni, crescendo, aveva imparato a cadere e a piangere per lasciar andare via il dolore e poi rialzasi con un sorriso. Non si sarebbe lasciato abbattere, ma per un po' di tempo avrebbe pensato solo a se stesso. Niente sesso occasionale, né amori ritrovati in occhi sconosciuti. Ci sarebbe stato solo Liam, solo la sua persona. Abbandonare gli uomini non era una brutta prospettiva, quello significava non soffrire e ricercare se stessi; quell'Io che aveva perduto strada facendo.
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Finding You was like coming Home
FanficOs partecipante al "You and me got a whole lot of history" FIC FEST Liam sta volando dall'altra parte del mondo con il cuore spezzato per una storia finita. Sull'aereo per New York, accanto a lui, c'è seduto un ragazzo bellissimo, ma Liam non ha la...