Capitolo 5

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In autobus non faccio altro che fissare il vuoto. Non mi importa più di fare colpo sui ragazzi vicino a me... quella che mi ha detto il preside è una cosa sconcertante. Perché proprio IO dovrei fare da baby sitter a un ragazzo strafigo e pieno di amici?? Forse l'apparenza mi inganna, ma devo dire che questa cosa dell' "aiutante" è molto elettrizzante... non vedo l ora di scoprire quel ragazzo, Alex. Prima che entrasse la vicepreside, il preside stava dirmi qualcosa del passato di... ma non importa. Adesso che ci penso, il preside non mi ha neanche sgridata per quello che ho combinato! Spero che non se ne ricordi neanche domani quando torno a scuola.

Entro in casa e mamma mi urla: - Emma, come mai hai fatto così tardi? Stavamo per chiamare la polizia! Sia ringraziato il Signore che sei viva! - siamo veramente arrivate a questo punto?! - Dove sei stata tutto questo tempo? - la guardo come per dire: "mamma, ho 15 anni, esiste un aggeggio chiamato cellulare che può mettere in contatto due persone che si trovano in luoghi differenti, attraverso lettere virtuali oppure chiamate." Ma non lo dico. Lo tengo per me altrimenti potrei innescare una bomba.
Le dico semplicemente che ho perso l autobus. Vado in camera e comincio a fare i compiti. Se li finisco presto posso riuscire a convincere mamma di lasciarmi uscire con gli amici. Per adesso mi sotterro sotto i libri sperando di capirci qualcosa di fisica... *~*

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