Qualcosa di strano nell'aria

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Mi stavo annoiando a morte, l'attesa sembrava secolare, stavo veramente dando di matto. Si fecero le 16.15, mi infilai un paio di converse grige, dei jeans presi dall'armadio a caso, e la mia felpa nera. Scesi le scale del mio palazzo e uscii. Salii sul mio motorino grigio e nero e mi avviai verso il centro, ovviamente sorpassando tutte le macchine dato che non avevo tempo per rimanere in mezzo al traffico. Una volta arrivato all'obelisco incontrai Ruben e tutta la banda, c'erano: Micheal, un ragazzo che conubbi alle superiori, ma la nostra amicizia si consolidò solo nell'estate successiva, Jacopo, anche lui mio amico dai tempi delle elementari che possiamo definire il casinista del gruppo, Tommaso, un ragazzo della mia età, un pò basso ma simpatico, Federica e Viola, due mie amiche delle medie e Vittoria, la mia migliore amica dalle elementari. Decidemmo di avviarci verso il negozio di caramelle in fondo al lungo mare, la nostra meta di sempre dato che per arrivarci dovevamo passare per tutto il centro e nel frattempo chiacchieravamo del più e del meno. In generale mi divertivo assieme a loro ma quel giorno mi sentivo a disagio, come se stesse per accadere qualcosa di grosso, molto grosso, e notai che anche gli altri non erano molto attivi come al solito. A Padevil c'era qualcosa di strano, il cielo si fece di un colore grigiastro, senza nuvole e il sole era meno luminoso, l'aria era pesante e la gente stava pian piano, rientrando a casa. Decidemmo tutti di tornare e finalmente potei stare nuovamente solo. Arrivato a casa accesi la TV e misi il telegiornale, mi scaldai una pastasciutta avanzata dal pranzo e per dolce mi preparai una fetta di crostata di more, la mia preferita. Da quel momento in poi tutto andò a rotoli, vi spiego il motivo. Il tg stava come al solito parlando di politica e degli omicidi del giorno ecc. Ma ad un tratto avvenne qualcosa di inquietante, il portone insonorizzato dello studio iniziò a muoversi, come se qualcuno da dietro lo stesse prendendo a cazzotti, il buttafuori allora fece indietreggiare gli operatori e uscì a controllare. Silenzio assoluto. Quando rientrò aveva una spalla insanguinata e gli occhi vuoti. Era evidente che non stava bene, il medico di primo soccorso lo sdraiò e inizio a testare le sue sensibilità ma niente. Quando gli testò la pressione, si rese conto che non circolava sangue, era morto. Nel momento in cui strappò il nastro per la pressione il buttafuori sferrò un morso poderoso sulla mano del dottore che acquisì la sua stessa espressione. Erano degli zombie, e non so come si stavano riproducendo in modo esponenziale. Decisi di chiamare gli altri a casa e spiegare loro cosa avevo visto. Arrivarono tutti più Gaia e Ester, due rockettare e dai capelli tinti. Io ovviamente fra noi ero stato l'unico ad aver visto il tg e non mi credettero.

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