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Mi volto e vedo mamma che mi guarda. Ha gli occhi gonfi per il troppo pianto.

-ah, ciao Gemma

-mamma...lui...è...insomma..

-will piacere di conoscerla. Lei deve essere Debhora, la madre di Gemma-. Will porge la mano a mamma. Lei la guarda perplessa e dopo gli stringe la mano a sua volta.

-io....io vado a farmi una doccia. Voi fate quello che volete-. Sale di sopra senza guardami in faccia. Mi volto e mi lascio cadere sul divano.

-ho combinato un guaio...-

-cioè?-. Will si siede vicino a me -come mai tua mamma sembra così...... distaccata?

-è colpa mia- , mi metto le mani fra i capelli, -l' ho trattata da schifo senza che lei mi abbia fatto qualcosa-

-Non credo che sia così tanto catastrofico...-

-io l' ho trattata da schifo e lei mi ha chiesto cosa aveva fatto per essere trattata in quel modo e io le ho risposto che esiste...-

-Non capisco. Madre natura ha abbondato con il fascino, ma con il cervello non proprio-

-le ho detto che la cosa più brutta che sia capitata al mondo è stata la sua nascita..-. Appena sento le parole che escono dalla mia bocca, mi sento uno schifo. È pur sempre mia madre, non avrei dovuto trattarla così.

-oh, Gemma.... io... Mi dispiace. Non so cosa dire-

-niente. Non dire niente. Dimmi un po' di te

-Cosa vuoi sapere? - incrocia le gambe sul divano

-un po' tutto. Da dove vieni, quanti anni hai-. Mi porto le gambe al petto

-beh, sai già il mio nome. Ho 16 anni..-

-16 anni!?-

-che c' è?-

-ma se sembri uno di 15!?-

-beh, l' apparenza inganna. Sono orfano per così dire. I miei sono scappati appena sono nato e mi hanno abbandonato-

-mi dispiace, Will- . Appoggio la mia mano sulla sua. Lui mi guarda perplesso, allora tolgo velocemente la mano. Sento le guance che si tingono di rosso.

-vai avanti. Come sei finito qui? Ti ho trovato in uno stato pietoso

-diciamo che ho incontrato alcuni amici per strada

-amici? Non credo che degli amici ti riducano in quello stato

- Non amici normali, ovvio, ma io ho degli amici un po' speciali

-in che senso speciali?

-ti spiegerò tutto più tardi

-ma io...

-no... più tardi!

-Allora, "ottava meraviglia del mondo" cosa ti va dì fare?

-sai, mi stai già simpatica. Che ne dici di un film horror

-ok, ti andrebbe di vedere.... ehm... guardiamo un po'... Crimson Peak?

-va bene basta che sia horror- alza le spalle.

-vuoi la luce accesa o spenta, "ottava meraviglia del mondo"?- fa un sorriso malizioso e risponde.

-beh, direi spent...-. Non gli lascio finire la frase che gli tiro un cuscino in faccia. Ci mettiamo a ridere all' unisono.

Mi lascio cadere di fianco a lui, e lo guardo, ma aspetta....

-ma.. come posso fidarmi di te se sei uno.... come si può dire.... sconosciuto??-

-ma io non sono uno sconosciuto Gemma..-

-ecco! Come caspita fai a sapere il mio nome!?-

-tu mi conosci Gemma-

-ma cosa....

-sta per iniziare il film-. Incrocio le braccia al petto, faccio il broncio e bofonchio parole che preferirei non ripetere.

-la smetti di bofonchiare?? Non sento il film!-. Gli mollo un pugno sul braccio.

-ahia! Questo per cos' era!?-

-mi andava di farlo-

-Non te la caverai così, signorina-. Mi prende in braccio e mi butta per terra.

-ahia! Il mio cul..-

-Non usare termini volgari, signorina Gemma! Credo che il divano sarà tutto per me-. Si sdraia e io rimango sul pavimento. Mi alzo e mi siedo sopra di lui.

-ehi, guarda che sei seduta su di me!-

-sento una mosca ronzare, sarà meglio schiaccarla-. Prendo un cuscino e gli tappo la bocca. Scoppiamo a ridere tutti e due. Ci sediamo sul divano normalmente e ci godiamo il film.

In questo momento, so che mi sta guardando, sento i suoi occhi percorrere il mio profilo, ma faccio finta di niente. Mentre guardiamo il film, sento un tonfo in cucina. Corro subito a vedere e trovo mia mamma a raccogliere pezzi di vetro di un bicchiere.

-mamma-

-io.. volevo solo un bicchiere di acqua, tutto qui-

-lascia che ti aiuti-. Inizio a raccogliere il vetro rotto. Will viene ad aiutarmi. Ma mentre raccolgo un pezzo di vetro, mi taglio sul palmo della mano.

-ahi, brucia.

-fa vedere- dice Will prendendomi la mano. Io la ritiro subito

-Non è niente. Vado in bagno. Torno subito-

Corro verso il bagno e chiudo a chiave. Guardo la mia mano. Ci sono pezzetti di vetro dentro la mia carne. Prendo un paio di pinzette e inizio a togliere le schegge. Mentirei se dicessi che non faceva male. Avrei voluto tanto urlare, ma non potevo. I pezzi di vetro erano così incastrati nella carne che facevo fatica a toglierli. Quando ho finito, mi guardo in faccia. Sono un po' pallida, ma sarà per via della ferita. Abbasso lo sguardo e... non vedo più nessuna ferita, ne sangue. È tutto scomparso. Ma come....

Mi sciaquo la faccia e scendo. Mamma mi sta guardando, ma non si avvicina e allora lo fa Will.

-come va con la mano?

-Non mi ero fatta niente, non ti preoccupare-. Non stacco gli occhi da quelli di mamma.

-io.... vado di là- dice lui. Sento i suoi passi allontanarsi.

-mamma io... mi dispiace tanto- sento una lacrima righarmi la guancia. Prima che continui a parlare, mamma mi viene incontro e mi abbraccia

-mamma... io non volevo.... Mi dipiace tantissimo, scusa..-

-Non è colpa tua, era lo schock dell' accaduto-

-ti voglio bene, Gemma

-anche io, mamma. Senti ma, Will può rimanere qui per un po'. È orfano e...

-certo

-vado a dirglielo-

Vado nel salotto, ma non trovo nessuno, solo la finestra spalancata.

-will? Will dove sei?-. Nessuna risposta.
Corro fuori in giardino, ma non c' è nessuno. Mi giro da tutte le parti, in tutte le direzioni, ma niente.

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Al prossimo capitolo

The White Blood' s Wolf [SOSPESA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora