Non sempre partire vuol dire fuggire. Spesso non siamo noi a scegliere. Sono le partenze a incalzarci. Sono i viaggi a rincorrerci e a scegliere di abitare le stanze del nostro pensatoio errante. Talvolta, si parte per ritrovare il desiderio di tornare o, piuttosto, per non abituarsi a restare. Talvolta, la meta sfugge e accade di perdersi. Molte altre volte, invece, siamo noi a scegliere di perderci. E, quando decidiamo di farlo, è semplicemente perché non desideriamo farci trovare.
Io sono fuggita tante volte. E ogni volta in cui sceglievo di separarmi da persone, luoghi o cose, in realtà mi allontanavo da me stessa. Ho percorso sentieri impervi e poco battuti. Ho voluto tracciare distanze fatte di pensieri trasparenti. Ho strappato radici e cucito memorie. Sono ritornata sui miei passi. Poi, ho ripreso il viaggio. E più mi allontanavo, più MI avvicinavo. E più esploravo, più MI esploravo. E ogni volta in cui inseguivo una nuova tappa, in realtà inseguivo me stessa. E ogni volta in cui dilatavo le distanze, in realtà bruciavo chilometri tra cuore e mente, tra ragione e passione, tra corpo e anima. Percorrevo e MI percorrevo. E, ancora adesso, corro e MI rincorro.
Il coraggio e l'audacia. La ribellione e il fallimento. Il rischio e il salto. Il tutto e il nulla. Anima errante ho vissuto nella suggestione di riflettermi in esistenze altre da me, oltre me. E sono andata lontano. Fuggivo da quell'altra che ero e che sono stata prima del sisma, del vuoto, della vertigine, del lancio, dell'ebbrezza, del deserto e del Nulla. Di quel Nulla che ancora mi appartiene e che mi abita. E che io talvolta scelgo di abitare. Veloce verso il Nulla.
Tante volte sono fuggita e se, ancora adesso, continuo a fuggire è perché ho sempre adorato correre. E non lasciarmi prendere. Nella mia vita le persone che più ho detestato sono quelle che hanno tentato di trattenermi, di arrestare la mia corsa. Adoro lasciarmi inseguire! E correre. Verso me. Contro me.
Nella dialettica che anima i miei contrari e nella contesa che consuma me e l'altra da me, mi scontro proprio là... dove mi incontro. Mi inseguo e mi temo. Mi schivo e mi ammiro. Mi scruto e cerco l'intruso. Mi odio e non mi trovo. Mi amo... mai invano. Ritorno sui miei passi. Ripenso alla mia storia. Ritorno sulla riva e discendo nelle acque dello stesso fiume che, però, è sempre diverso... ché I-O sono diversa.
Tutto si muove. Tutto muta. Anzi, siamo NOI i primi a cambiare.
Sono fuggita tante volte e fuggo ancora, per l'ennesima volta, da quella che ero e che sono stata prima che tu venissi ad abitare nei vuoti della mia solitudine, sussurrandomi: "Ho voglia di leggerTI...".
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Ho voglia di leggerTI
Ficción GeneralUno straniero e la sua autostrada Verso il Nulla Odisseo e la sua nave Verso Itaca Una giovane donna e la sua corsa Verso la Perfezione Penelope e la sua tela Verso Casa Il mare aperto La strada Veloce Sguardi che si incrocian...