Nugae

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21 Luglio 2014 

Quando mi avventuro in Labirinti - reali e mentali - ostinata a battere Sentieri già noti, improvvisamente riaffiorano i versi del filosofo: «Nessun uomo può discendere due volte nello stesso fiume».

Panta rei

incontrovertibile Verità. Preziosa, unica consapevolezza. Tutto fluisce.

Scorrono le nostre esistenze. E si attraversano. Percorrono ponti tra presente e passato. Talvolta, la corrente le trascina lontano, alla deriva. Talvolta, al contrario, oscillano su imbarcazioni. E si incontrano. E si parlano. Si muovono e comunicano. Uno sguardo. Una voce. Una luce. Un istante in cui credono di non essere sole. Poi di nuovo buio.

A ogni incontro sorgiamo e moriamo, tramontiamo e risplendiamo. Ci incendiamo di desideri e di speranze attese e disattese. Finite e sfinite. Infinite. E la luce batte proprio lì. Fuori. Tuttavia, nella profondità dei corpi vivida e ansimante palpita la ricerca di noi stessi. L'anelito a una libertà perfetta e pura. Sacra.

Tutto si muove. Tutto muta. Anzi, siamo noi i primi a cambiare. Ecco perché, nella dialettica che anima i miei contrari e nella contesa che consuma me e l'altra da me, mi scontro proprio là... dove mi incontro. Mi inseguo e mi temo. Mi schivo e mi ammiro. Mi scruto e cerco l'intruso. Mi odio e non mi trovo. Mi amo... mai invano. Ritorno sui miei passi. Ripenso alla mia storia. Ritorno a quella riva e discendo nelle acque dello stesso fiume che, però, è sempre diverso... ché I-O sono diversa.

E ogni volta è un fare e disfare. Strappare per cucire. Distruggere per ricostruire. E, quando mi illudo di aver trovato la verità, ripenso alle acque del fiume e comprendo che occorre invertire l'ordine delle domande, disperdere i fogli del racconto e i tasselli del mosaico. Lanciare i dadi. Lanciarsi... per osservare la realtà da ulteriori e differenti Prospettive. Che cos'è dunque Esistere?

Ho voglia di leggerTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora