Alla fine si era rassegnato a tirarlo su a forza di braccia.
Lo aveva trascinato fin dentro la sua casa, sbufando ogni due secondi. Anche se era un Cavaliere, Milo pesava una quindicina di chili buoni più di lui e visto che non era collaborativo l'impresa si dimostrò tutt'altro che semplice.
Aveva una mezza idea di buttarlo nella vasca da bagno, ma rischiava di annegare, ubriaco com'era.
Milo, in nome degli Dei, che stai combinando?, si domandò. Non sopportava di vedere un amico soffrire, soprattutto uno che era stato sempre al suo fianco. Aveva un caratteraccio, vero, ma un animo nobile e un cuore generoso.
Che adesso era spezzato e sanguinante.
E lui non poteva aiutarlo in alcun modo.
Povero Milo ... Neanche avesse parlato ad alta voce Scorpio si riscosse, cominciando a ridacchiare tra sé.
<< Quell'idiota ... credeva che mi sarei ammazzato, senza di lui. Ma invece io sto bene. BE-NE. Benissimo. Sai che ti dico? Vaffanculo a lui e alla sua Siberia del cazzo, con tutti i suoi fottuti pinguini >>.
Mu non trovò la forza di dire nulla, se non: << Guarda che in Siberia non ci sono pinguini >>.
<< Che cazzo dici? I pinguini stanno dove fa freddo, freddo come il suo culo gelido. Che vada a farsi fottere....... >> .
<< Dai, ora calmati >>, disse Mu, vedendo che l'amico si agitava. Lo posò sul suo letto, sospirando per lo sforzo compiuto.
<< Va bene, grazie Ariete. Me ne vado a casa mia ...>>, farfugliò Scorpio, provando a tirarsi su e fallendo miseramente finendo per rotolare di nuovo per terra.
<< Dove vorresti andare, mi spieghi? Non ti reggi in piedi. Sei ubriaco, Milo >>.
<< Sì. Sono ubriaco. Sbronzo marcio. E non ho nessun cazzo di problema, quindi smettila di chiedermelo. Volevo solo divertirmi un po >>
<< Io non ti ho chiesto nulla >>, replicò Aries, teso. <<Ma non mi pare che tu ti stia divertendo granché ... Milo! >>, gridò, vedendolo voltarsi di scatto, come per liberarsi lo stomaco. Ma non accadde. Chinandosi su di lui, udì distintamente un singhiozzo sommesso.
<< Se n'é andato ... senza nemmeno salutarmi. Non l'aveva fatto mai, mai, capisci? Mai >>. Mu sospirò,stavolta di mestizia, e lo aiutò a tornare sul letto. Andò nel bagno e ne tornò con una pezzuola bagnata, che gli mise sulla fronte. << Perché, Mu? Cosa gli ho detto? Cosa gli ho fatto, per spingerlo a scappare di notte, come un ladro? Gli dei mi sono testimoni, di qualsiasi mancanza mi sia reso colpevole ai suoi occhi non l'ho fatto apposta. Ma all'averno ... se ne resti pure lì. Ho sentito che le temperature sono le più basse dell'ultimo secolo... spero tanto gli si ghiaccino le palle, a quello stronzo, e gli caschino giù come due palle di neve>>. Nessuna risposta seguì quello sproloquio; e Mu trasalì quando percepì lo sguardo di Milo inchiodato su di sé.
<< Mu ... ma stai piangendo?>>.
<< Io? No, certo che no >>. Ma le bugie non gli erano mai venute bene: e anche da sbronzo Milo non era tipo da farsi fregare. Allungò due dita sulla sua guancia e gliele mostrò, le punte dei polpastrelli brillavano bagnate nella luce calda della candela.
<< E queste cosa sono, allora?>>. Lo sguardo color zaffiro si fece acuto, affilato, come fosse tornato perfettamente sobrio tutto d'un tratto. << Cos'é che mi stai tacendo, Mu?>>.
<< Niente >>.
<< Mi prendi per culo? >> , sbottò aspro Scorpio, e Mu si strinse nelle spalle. << Credevo di potermi fidare, almeno di te. Ma é evidente che le mie scelte in fatto di fiducia lasciano parecchio a desiderare >>.
<< Milo, perché non lasci stare? >>.
<< Perché no. E se servirà andare fino al suo cazzo di igloo e prenderlo a calci in culo, lo farò >>.
<< Non ... occorre >>. Mu chinò il capo, nascondendo il volto tra i lunghi capelli. << Ha ...una compagna. Una donna. Si chiama Alina ... ha detto di ... voler stare con lei >>.
Come dimenticarlo? Era entrato nella sua Casa mentre saliva alla Tredicesima, e aveva trovato Camus che chiudeva un borsone.
<< Buongiorno. Vai ad allenarti? >>, aveva chiesto in tono innocente. Camus aveva scosso la testa.
<< Parto. Torno a casa >>.
Contrariamente alle sue abitudini aveva raccontato tutto al gentile Ariete, che aveva sentito una domanda pungergli la punta della lingua. Come l'aculeo velenoso di uno scorpione. << E ... l'hai già detto a Milo? >>.
<< No. Non é capitata occasione >>.
<< Glielo dirai, allora >>.
Non era stata una domanda, questa. E Camus aveva avuto la decenza di scostare lo sguardo.
<< Non vedo perché dovrei >>.
<< Come sarebbe a dire? >>.
<< Non c'é bisogno che lo metta al corrente di tutte le mie decisioni. >>.
<< Camus, é tuo amico. Il tuo migliore amico. Come puoi fargli questo? >>, era esploso, senza capire neanche lui stesso perché s'impicciava tanto. << O forse sai che lui non ti vede così ... E stai scappando >>.
Camus l'aveva fulminato con lo sguardo. << Io non sto scappando. Vado dalla donna che amo, e che mi darà un figlio >>.
<< Camus ... >>.
A questo punto Aquarius si era addolcito. << Dai, Mu. Io voglio un bene dell'anima a Milo, ma non nel modo in cui lui vorrebbe ... abbiamo condiviso tutta una vita, per me é come un fratello di sangue. Tu riusciresti a vederti con Aiolia? Con Aldebaran? O con Shaka? >>.
A questo punto Ariete non aveva trovato nulla con cui ribattere. Aveva alzato le spalle. << Non si può scegliere cosa provare ... Milo non é colpevole. Ma nemmeno tu >>.
<< É così. Nessuno sceglie di chi innamorarsi. Se un giorno capiterà a te, te ne accorgerai >>. Aveva preso il borsone in spalla. << É ora >>.
<< Te ne vai? Senza ... salutarlo? Ne morirà ... >>.
<< Se ne farà una ragione. Sai quanto e melodrammatico... sarebbe peggio. Meglio un taglio netto >>.
<< Tornerai mai? >>.
<< Hyoga sarà il mio successore nella Casa di Aquarius, l'erede dell'armatura sacra. Ma tornerò a salutarvi ... presto o tardi. E vi porterò il mio, di erede >>.
<< Ti auguro ogni bene, Camus. Sii felice >>, aveva detto, rialzando lo sguardo. Camus gli aveva rivolto uno dei suoi rari sorrisi, tendendogli la mano. << Anche tu, Aries. Spero tu possa provare una gioia pari alla mia, molto presto >>. Ed era andato, lasciandosi dietro un altro erede.
Quello del suo peso sul cuore...
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You and I, beyond the ice.
FanfictionMu, custode della prima casa. cavaliere dall'animo nobile e sensibile.... Un giorno suo malgrado diviene il custode di un segreto, riuscirà a far battere di nuovo un cuore ferito e sanguinante?