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«cavolo»
Perchè non è suonata la sveglia?!
Mi alzo velocemente dal letto e sveglio mia madre mi vesto,mi metto in bocca una merendina e esco di casa con mia madre.
Chiamo Ashlie per avvisarla che farò tardi.
Arrivo fuori scuola alle 8.10 proprio oggi doveva esserci traffico no?
«dovrò aspettare la seconda ora» dico a mia madre.
«d'accordo,ma io posso andare?»chiede lei
«sì certo vai pure»affermo.
Il tempo fuori scuola non passa,mi annoio a morte,finché vedo arrivare da lontano qualcuno:
È un ragazzo,ha i capelli neri e la pelle abbastanza abbronzata.
Indossa dei jeans neri e una maglia bianca,un classico.
Arriva davanti alla scuola e si appoggia al cancello.
Dopo un po mi cade il telefono per terra e urlo più di quanto volessi contro quel coso che mi è appena caduto di mano.
Mentre mi chino per raccoglierlo sento una voce ironica alle mie spalle:«Isterica la ragazza»,mi volto di scatto e fulmino con lo sguardo quel ragazzo in maglia bianca.
Lui poi mi rivolge la parola dicendo «Non ti scaldare ragazzina,stavo scherzando»
«Ragazzina?Beh vorrei proprio sapere quanti anni hai tu se io sono una ragazzina»rispondo irritata.
«ne ho 19»fa lui con noncuranza.
«beh sappi che ne ho 17 non tanti meno di te,quindi fammi il piacere di allontanarti perchè non è giornata»affermo seccata,ma lui rimane lì immobile a fissarmi.
«ho detto:allontanati»ripeto,ma nulla,nessuna reazione.
Allora sull'orlo di schiaffeggiare quell'idota ripeto«Allontanati,cosa non hai capito della parola A-L-L-O-N-T-A-N-A-T-I»
Lui continua a squadrarmi da capo a piedi e io non ne posso più.
Finalmente mi dà un segno di vita:«Ei Ei Ei stai calma,non scaldarti troppo signorina»
Allora li raggiungo il limite della mia pazienza e proprio mentre gli sto per tirare uno schiaffo...DRIIIIN DRIIIIIIN la campanella.
«Non farti mai più vedere capito?!»gli faccio mentre mi avvio verso il cancello
«si sì contaci,so che vorrai vedermi,sarai tu a cercarmi»afferma troppo sicuro di se per i miei gusti.
Allora stufa prendo e mi dirigo a passo veloce verso la classe e da lontano sento una voce dire:«Comunque piacere Jason»
Allora fingo di non aver sentito continuo a camminare verso il corso di letteratura.
Le lezioni passano in fretta e per fortuna al corso di lingua straniera trovo con mio grande piacere Ashlie e corro verso di lei.
«scusami per stamattina»
«vai tranquilla può capitare di arrivare tardi»mi rassicura lei sorridendo.
Annuisco e andiamo a sederci.
Finalmente la giornata finisce e mentre sto aspettando l'autobus sento una voce "familiare" che mi chiama:«Ehi signorina»
I miei occhi si riempiono di rabbia mi volto di scatto e trovo Jason o come cavolo si chiama.
«Levati immediatamente dalla mia vista»
«calmati volevo solo sapere il tuo nome»
«non te ne deve interessare quindi sciò vai via.»
L'autobus non arriva più e quel tipo continua a perseguitarmi con le sue domande quindi mi fiondo via come una saetta così che lui non possa seguirmi verso la metropolitana.

Quel maledetto lavoroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora