P•"Do cazzo sta la palestra"
S•"Ti ho detto dieci minuti fa di tornare indietro e girare a destra, ma come al solito non mi ascolti". Neanche rispondeva, sicuramente avrà bevuto come a suo solito.
Mi presento mi chiamo Samuel e vengo da un piccolo paesino abruzzese.
L'imbecille alla mia sinistra è mio padre, il solito idiota bevone che, le uniche due buone cose che sa fare sono solo bere e fumare, vizi che ho ripreso da lui purtroppo.
Sono un ragazzo di carnagione chiara, con i capelli corti e castani, occhi neri come la mia anima di un metro e settantacinque. Faccio sport da quando avevo 8 anni, correvo per il paese dopo aver combinato qualche macello. Ho praticato tra i vari sport calcio e pallavolo, ma tra quelli non registrati, ci sono corse per i vicoli, arrampicate su muri e alberi, fuga dalla municipale del paese e mille altri sport, tutti imparati per scappare. Ma questa volta era uno sport vero, uno sport che mi appassionava e che volevo praticare, ed era l' MMA (arti marziali miste), ero cresciuto con i cartoni di Dragon Ball, con i film di Roky, di Bruce Lee e mille altri film o cartoni di lotta, la cosa che amavo di più era mettermi davanti allo specchio e provare quelle mosse.
P•"Mica è quella".
Mio padre si fermò davanti una grande vetrata, subito dopo c' era una scrivania con un ragazzo di statura media con un fisico molto palestrato, e dietro di lui c'era il simbolo della palestra.
S•"Si è questa, puoi lasciarmi qui"
P•"Chiamami dopo"
S•"Ok, se vai in un bar, non ficcarti nei guai, non siamo nel nostro territorio".
Entro dentro e il ragazzo si alza adesso che lo vedo meglio mi sembra più vecchio, direi sulla quarantina, capelli neri, corti, con una barba che copre le basette, guance, labbra, mento e gola.
X•"Piacere sono Umberto tu sei Samuel giusto?"
S•"Si sono io, sono venuto a parlare e a vedere la palestra"
U•"Certo, prego siediti"
Mi accomodai e cominciai a parlare dei costi, dell'attrezzatura, dei giorni e degli orari, era un uomo simpatico e i prezzi erano buoni, gli orari e i giorni erano perfetti.
Ero troppo emozionato volevo quasi gridare.
U•"Ti va di iniziare oggi?"
S•"Si, se posso"
U•"Accomodati di là due minuti e arrivo, intanto mettiti in pantaloncini"
Mi spostai nella palestra da cui si entrava da una porta nel muro, c'era tutta l' attrezzatura giusta, una palestra spaziosa con tatami, pungiball, sacchi e tutto il necessario. Quando fui pronto Umberto mi diede della roba nera.
S•"Che cos'è?"
U•"Fasce e guantoni. Poggiali e prendi una corda per saltare, vediamo che sai fare."
Iniziamo con 9 minuti di corda, 6 di flessione e altri 6 di addominali,
U•"Sai metterti le fasce?"
S•"Si"
U•"Mettitele adesso che facciamo un po ' di colpi"
Prese un paio di pao mentre io mettevo le fasce e i guantoni, mi imparò qualche colpo come geb e diretto, e si stupì quando mixai due geb con un calcio laterale, non se l'ha aspettava, avevo imparato a fare a botte nei bar e in strada, in sedici anni ne avevo viste di botte.
Ad allenamento finito ero massacrato, chiamai mio padre' mi misi in macchina e mi diressi verso casa.
SUSATE PER GLI ERRORI DATEMI UN VOSTRO PARERE È DITEMI SE VOLETE CHE CONTINUI. RINGRAZIO I MIEI COMPAGNI PER AVERMI SUGGERITO IL TITOLO 😂
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Live to Fight
ActionQuesta è la storia di Samuel, un ragazzo con una vita complicata, che spera di ritrovare una vita normale grazie allo sport che ama