Da urlo

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Arrivo a casa di mia nonna, dove ormai vivo da quasi un anno, da quando i miei.... Beh si sono separati, mio padre è rimasto nel nostro appartamento, mentre mia madre è tornata dai suoi genitori tra l' uno e l' altro ho preferito i miei nonni paterni, mi hanno cresciuto loro in pratica, ho un legame ferreo con loro. Appena entro mi butto sul piatto di pasta, ho fame e fretta, stasera si fa festa e devo incontrarmi con i miei amici.
N•"Com' è andata in palestra? Ti sei divertito? Sei stanco? Ti sei fatto male?"
S•"Stanco si, divertito si, ma tranquilla, non mi sono fatto male". Come al solito si preoccupa per me, però mi piace, non lo so, mi fa venire il sorriso questa cosa. Finisco di mangiare e vado nel bagno, faccio una bella doccia calda e rilassante. Finito mi metto un asciugamano a gonnella e finisco di asciugarmi con un altro mentre vado in camera. Mi metto sul letto e apro l' armadio per scegliere cosa mettermi. In alto le giacche, in basso a sinistra ci sono le maglie pesanti, subito a seguire pantaloni lunghi, maglie e camice leggere e poi pantaloni corti. Scelgo cosa mettermi, un paio di jeans con il risvolto a quadratini bianchi e neri, camicia bianca e nera a scacchi, è un paio di puma nere. Non può mancare la collana naturalmente, un guantone da box color oro, è la mia preferita me l'ha regalata il mio migliore amico, e ci tengo più di ogni altra cosa. Metto la giubba di pelle nera e vado ad avvisare mia nonna che esco.
S•"Nonna io esco, vado a quella festa di cui ti avevo parlato. Andrò a dormire da Vincenzo quindi tranquilla"
N•"Mi raccomando a te."
S•"Tranquilla non mi drogo, non bevo, e non fumo."
Esco e vado al punto di incontro

20 minuti dopo

Mi accendo una sigaretta e comincio a pensare alla serata, si comincia a sentire il ronzio della moto del mio fratellino, Erik, tarchiato, robusto, capelli neri come i suoi occhi, sempre ben vestito. È stato il primo a dare il sangue per me, quando gli zingari del paese vicino sono venuti a romperci, avevamo dodici anni e giravamo per il paese cercando gli altri quando all'improvviso questi zingaretti ci hanno assalito, schiena a schiena ci siamo coperti a vicenda, noi due contro tre di loro, siamo tornati con un po' di tagli sul viso e con le nocche spaccate, ma eravamo salvi come gli altri, abbiamo fatto capire a tutti chi comanda. Scende dalla sua Aprilia e viene a salutarmi
E•"Fratellino, eccoti il biglietto"
S•"Grazie, to pia sta sigaretta mentre aspettiamo" già so come risponderà, glielo leggo in quel suo sguardo
E•"Eh come lo sai"
Dopo poco arriva Nando, alto quanto me. Largo di spalle, occhi verdi e capelli castano scuro, lui pratica muay-thai un arte marziale tailandese, ci saluta e si mette anche lui con una sigaretta. Dopo poco arrivano gli ultimi : Vincenzo largo, basso, capelli castani chiaro, occhi neri, occhiali squadrati e Ciro, basso e magro, capelli castano scuro e occhi color nocciola. Fumiamo l' ultima sigaretta e poi controlliamo se c'è tutto: biglietto c'è, cartine, tabacco e filtri ci sono, sigarette ci sono, birre per il viaggio ci sono, soldi per cocktail e per il guarda roba ci sono, bene, si parte.
Arriviamo davanti alla discoteca ma dobbiamo aspettare un po' prima di entrare, la birra è già andata giù e un altra sigaretta c'è la siamo già fatti, salutiamo tutti i conoscenti e gli amici e poi il buttafuori ci fa segno che possiamo entrare. Dentro ci facciamo mettere il timbro e lasciamo le giacche prima di entrare nella sala, è già a primo impatto notò subito che di ragazze ce n'è in abbondanza e per tutti i gusti, sono sempre fortunato alle feste, riesco sempre a rimediare un balletto sexy, una limonata e se mi va alla grande un numero di telefono, e stasera mi sento fortunato. Nel ambiente conosciamo tutti quindi anche dentro, il giro di saluti e lungo, ci fermiamo un po a parlare col dj principale e intanto si inizia a ballare. Ci buttiamo nella mischia, 5 minuti a farci i cazzi nostri e poi si comincia a mirare l' obbiettivo ma......
S•"Erik ma quella non è lei?"
E•"Ja cri, si è lei frate".
Avevo visto giusto, era la quarta sera che vedevo quella ragazza, capelli lunghi e neri come i suoi occhi, fossette intorno alle labbra, poco più bassa di me e con quel filo di carne che piace. (Almeno stasera fatti avanti idiota o lo farà qualcun altro) se c'era lei non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, tutti i ragazzi che le si avvicinavano gli allontanava e non avevo ancora il coraggio di farmi avanti. Passano venti minuti e come al solito la guardo da lontano, ma pensò che quella sera qualche santo mi guardava dal alto, il dj mette una canzone abbastanza lenta e allora, mi faccio coraggio e parto. Come al solito iniziò a lavorare da dietro con calma, prima ci ballo facendo solo sentire che c'ero, poi le metto le mani sui fianchi e seguo i suoi movimenti. Mi rendo conto solo dopo due minuti che non provava a mandarmi via. Erik mi guarda morendo dal ridere mentre Vincenzo si morde le mani, dopo poco arriva il pezzo giusto, Ginza, proprio quello che volevo, tutte le ragazze sapevano come si ballava e lo adoravo proprio per questo, lei balla proprio bene io per l' emozione vado un pochino a rilento ma vado lo stesso. A metà pezzo la giro e la stringo a me, così facendo la guardò nei suoi...... Non ha degli occhi.... Ha un mare notturno stupendo, c'è una luce che fa sembrare ci sia anche la luna, tre minuti così e poi mi stacco notando che sorride, bello un punto a mio favore. Nando da lontano mi guarda e mi fa segno di aprire bocca, e con una così non melo faccio ripetere due volte.
S•"Di dove sei?"
X•"Di Arielli e tu?"
S•"Sono di un paesino vicino al tuo, che scuola fai?"
X•"Mi sono appena trasferita"
S•"Da dove?"
X•"Inghilterra"
S•"Parli bene in italiano"
X•"Mio nonno era di qui"
S•"Quanti anni hai?"
X•"Quindici e tu?"
S•"Sedici"
X•"Come ti chiami?"
S•"Samuel tu?"
Prima che potessi rispondere una ragazza si avvicina e le bisbiglia qualcosa al orecchio.
X•"Devo andare ci vediamo"
S•"Aspe.."
L' amica se la trascina via e non riesco a finire, mi precipito fuori dopo averle perse nella folla' le vedo in lontananza e cominciò a urlare
S•"Come ti chiami?!"
X•"Se sei stato così bene stasera mi troverai"
S•"Dammi almeno il tuo numero"
Niente, sale in macchina e se ne va, mi trovo Erik dietro di me e mi chiede cos' è successo.
S•"Sai quella ragazza? Non mi ha detto il nome ma sembrava che le interessavo."
E•"Cercala, qualcuno la conoscerà, saprà il nome, il numero o dove abita."
S•"Vedrò cosa posso fare"
Erik mi da una pacca sulla spalla ci accendiamo una sigaretta e rientrammo dentro. Il resto della serata fù solo balli e risate, intanto pensavo a lei. Ripartimmo alle tre di notte, morti e per lo meno io pensieroso per capire il modo per rintracciare quella ragazza. Rientrammo a casa di Vincenzo e mi butto sul letto al istante sprofondando nel cuscino sperando di sognare ancora quella ragazza.
ANCORA SCUSE PER LA PESSIMA GRAMMATICA, APPROVATE SE VOLETE CHE CONTINUI E COMMENTATE CON CONSIGLI

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