Abbasso lo sguardo sul pavimento sotto i miei piedi.
"Ok, non facciamoci prendere dall'agitazione. Respira e calmati. Non è detto che ti abbia visto." Mi dice una voce nella mia testa.
"Cosa dici certo che ti ha visto. Finisci di cambiarti alla svelta e scappa. Muoviti!" Ribatte un'altra.
"Tranquillo non è successo nulla." Continua la prima. E le voci iniziano a rumoreggiarmi nella testa continuando a sovrapporsi per avere la meglio l'una sull'altra.
Sbatto il pugno sulla panca e tutto torna a tacere. Mi volto e lui non c'è più. Per un attimo tiro un filo si sollievo, ma poi le domande mi riassalgono: Mi ha visto? È scappato via per questo? Come faccio ora?
Rimango solo nello spogliatoio continuando a cambiarmi mentre mi assillo ed un silenzio inquietante cala nella stanza. Improvvisamente le luci si spengono.
"C'è qualcuno?" Chiedo alzandomi dalla panca e cominciando a camminare verso l'entrata tastando il muro.
Il freddo del pavimento sotto i miei piedi scalzi è nulla in confronto alla paura che mi sta salendo. Non so neppure dove si trova l'interruttore della luce! Inciampo in una borsa e cado a terra rovinosamente. Sdraiato, prendo fra le mani il ginocchio dolorante e sento un rumore, come di passi felpati.
"Chi c'è?" Dico alzando la voce e rimettendomi velocemente in piedi. Continuo a camminare tastando il muro con le mani, finché con il piede non incontro un'altra panca. Poggio una mano su quest'ultima e incontro un altro borsone così continuo ad andare avanti. Dopo il legno liscio la mia mano incontra qualcosa di strano che al buio non riesco a riconoscere qualcosa di duro e ossuto. Ad un tratto questa cosa mi afferra. "È una mano" mi dico.
"Chi sei?" Dico quasi gridando. E la mia bocca viene tappata in un baleno da un'altra mano facendomi sobbalzare.
"SSHHH!" Mi sussurra una voce all'orecchio.
La mano che stringeva il mio polso lascia la presa per poi andare ad accarezzarmi il torace e la pancia.
"Non parlare" Mi dice piano togliendo la mano appoggiata sulla bocca per non far uscire altre parole.
Prende l'orlo della canottiera che indosso, me la toglie lentamente e inizia a baciarmi il collo, provocandomi brividi di piacere che mi fanno venire la pelle d'oca.
Mano a mano scende verso il basso, soffermandosi sui miei capezzoli, turgidi per le attenzioni date dalla sua lingua.
Il piacere e la voglia di godere ancora di più che si diffondono lungo il corpo fanno gonfiare la mia virilità stretta dall'intimo e dai pantaloni.Continuando nel suo vortice di baci sulla pancia piatta per la scarsa presenza di addominali, scioglie con le mani la cintura con facilità e mi abbassa i pantaloni lasciandomi addosso solo i boxer.
Le sue dita strisciano serpentine sulla pelle candida e si stringono sul mio membro ormai in erezione, iniziando a muoversi prima su e poi giù, facendomi godere infinitamente. Continua così a lungo fino a che il piacere dato dalla sua mano mi fa venire copiosamente.
"Ci vediamo in giro" Mi sussurra vicino all'orecchio per poi darmi un piccolo morso sul lobo.
Esce dallo spogliatoio velocemente, proprio mentre suona la campanella, con la luce del corridoio che lo illumina: una figura con una felpa nera e un cappuccio alzato a coprire il volto."Quale strana creatura si nasconde dietro quel cappuccio?" Mi chiedo nella mia mente.
STAI LEGGENDO
Unlucky life
Teen FictionQuesta è la mia prima storia che scrivo in questo sito e spero vi piaccia! L'ho suddivisa in capitoli che scriverò e posterò non appena le idee affioriranno nella mia testolina. :)