capitolo 26
Narra Francisco
Accompagno i ragazzi tranne Jorge, siamo arrivati a casa mia, parcheggio l'autobus al suo solito parcheggio, poi apro le portiere per far scendere Jorge, prendo il cellulare nella borsa e chiamo i miei genitori di avvisare accaduto di Tini.
Jorge: perché non stai scendendo? *faccio qualche gradino.*
Francisco: si *mi avvicino ai gradini, per scendere.* ho avvisato i miei genitori dell'accaduto.
Jorge: hai fatto la cosa migliore.
Francisco: si se non le avrei detto mi avrebbero rinfacciato per tutta la mia vita.
Jorge: infatti, quando arrivano?
Francisco: prendono il primo volo per Buenos Aries.
Jorge: ok, allora atterrano domani mattina.
Francisco: penso di sì, se non mi trovano a casa gli ho inviato il luogo dove si trova l'ospedale.
Jorge: hai fatto bene... Perché tutti gli altri li hai accompagnati a casa e a me no?
Francisco: ho pensato che è meglio che dormi a casa mia così mi fai compagnia perché non mi va di dormire da solo dell'assenza di Tini *scoppio a piangere.*
Jorge: ok, neanche io non volevo dormire da solo, e grazie della tua ospitalità. *ho gli occhi lucidi.*
Francisco: lo so è dura, ma dobbiamo essere forti per lei.
Jorge: si, vorrei essere io al suo posto, ma no il mio amore.
Francisco: ti fa onore dire queste parole ma siamo sempre punto a capo, io dovrò sempre consolare, ma non te ma Tini.
Jorge: vero *faccio un mezzo sorriso.*
Francisco: entriamo che si è fatto tardi
Jorge: si
Tutti e due: *entriamo a casa.*
Francisco: *gli do il pigiama pulito a Jorge.* così potrai togliere i vestiti che starai più comodo.
Jorge: grazie amico
Francisco: prego *apro il materasso gonfiabile, prendo la spina e la metto alla presa di corrente, e giro la manopola per azionare il motorino di far gonfiare il materasso.
Jorge: sei attrezzato se arrivano ospiti.
Francisco: si, ma più che altro Tini faceva il pigiama parti con le sue amiche.
Jorge: ah ok. *mi avvicino alla porta della stanza di Tini.*
Francisco: se te la senti puoi entrare.
Jorge: va bene. *faccio un mezzo sorriso.*
Narra Jorge
entro nella stanza del mio amore, e guardo intorno dei suoi oggetti personali, dal suo diario e diversi quadri appoggiati. E mi viene una forte tristezza la sua assenza la stanza vuota, e non riesco a trattenere le lacrime.
Francisco: *mi avvio alla stanza di mia sorella e vedo Jorge in uno stato pietoso.* è meglio che usciamo di qua, ti farai del male restare qui in questa stanza.
Jorge: è quello che voglio, per me non ha senso più niente senza di lei.
Francisco: reagisci fallo per lei amico, il letto è pronto.
Jorge: grazie *mi alzo da terra.*
Tutti e due: *ci avviamo nell'altra stanza.*
*Intanto allo Studio On Beat, si è intrufolato un ladro e sta rubando qualsiasi cosa che tiene a tiro. L'indomani mattina, a casa di Francisco.*
La sveglia: *suona alle 6:30*
Francisco: *la spengo, e mi alzo.*
Jorge: *mi sveglio e mi siedo al letto ancora intontito dal sonno
Francisco preparo il caffè e qualche biscotto. *mi avvio in cucina.*
Jorge: ok! *vado in bagno a lavarmi la faccia.*
Narra Francisco
metto l'acqua e chicchi macinati di caffè nel dosatore, nella moca e la chiudo, e la posiziono sulla cucina e accendo il gas. Poi mi avvio nella mia stanza di dare i vestiti puliti a Jorge.
Jorge: *esco dal bagno e mi avvio in cucina.*
Francisco: *sento che brontola la moca e vado in cucina.*
Jorge: lo spento io il caffè.
Francisco: grazie.
Tutti e due: *beviamo, e mangiamo colazione, dopo un po' andiamo a prepararci per andare all'ospedale
*qualche minuto qualcuno suonano al campanello.*
Francisco: *mi avvio ad aprire.*
1 carabiniere: *suonano a casa Francisco.*
Francisco: *mi avvio ad aprire.*
1 carabiniere: mi scusi signore ma lei è Francisco Stoessel?
Francisco: si sono io *faccio viso pallido.* è successo qualcosa a mia sorella?
1 carabiniere: no ma hanno rubato allo Studio On Beat.
Francisco: *rimango sbigottito.* scusatemi tra cinque minuti sono da voi.
Jorge: che è successo?
Francisco: dobbiamo prima andare allo Studio On Beat, perché hanno rubato.
Jorge: cooosaaa! *dico sconvolto.*
Francisco: purtroppo si *dico perplesso.*
Tutti: *andiamo allo Studio.*
Narra Francisco
Siamo arrivati in pochi minuti e alcuni carabinieri della scientifica stanno davanti all'entrata dello studio di esaminare la tematica come è andata la faccenda, ma mi accorgo che c'è anche Peter e mi avvicino a lui.
Francisco: ciao amico *faccio un'espressione disperata.*
Peter: ciao Francy *dico perplesso.*
Francisco: ma come mai hanno rubato proprio il nostro posto, tanto non mi interessa più niente, lo possono anche vendere all'asta Lo Studio On Beat.
Peter: è tutta colpa mia, devo dare molti a un tizio pezzo grosso e lui si è vendicato. E perché dici questo?
Francisco: tu hai fatto il guaio è tu lo risolvi, se ti dico una cosa manderesti tutto al diavolo *faccio gli occhi lucidi.*
Peter: amico mi fai preoccupare, che è successo qualcosa di grave?
Francisco: si mia sorella è in coma *scoppio a piangere.*
Peter: C-cosa *lo guardo allibito.*
Jorge: purtroppo è così
Peter: no Tini no, hai ragione Francy mando tutto al diavolo.
Francisco: lo sapevo che mi davi ragione, però risolvi il guaio che ti sei messo
Peter: ok, lo farò subito, devi andare all'ospedale?
Francisco: si, tra poco dobbiamo andare, se vuoi venire anche tu.
Peter: si grazie amico.
Jorge: perfetto.
Narra Francisco
Dopo qualche minuto andiamo ogni casa a prendere tutti i ragazzi di andare all'ospedale.
Narra Alejandro
Siamo appena atterrati a Buenos Aries, prendiamo il taxi di andare all'ospedale alla nostra bambina.
Continua...
Spero vi è piaciuto☺️
/ANGOLO AUTRICE ✍🏻 #FaundCrystal
Riusciranno a prendere il ladro? Poveri genitori di Tini😓❤️
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HABLA SI PUEDES #FaundCrystal
FanfictionTrama: Mi chiamo Martina Stoessel, per gli amici Tini, sono una ragazza dolce e solare, e tra pochi mesi compio 18 anni. Ho una stupenda famiglia, i miei genitori si chiamano Alejandro Stoessel e Mariana Muzlera. Ho un fratello nome Francisco Stoess...