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"Hey, Lex, chi era alla porta?" chiese mio marito, scendendo giù per le scale.

"Oh, nulla di che," risposi. Lui alzò le sopracciglia e si fermò alla fine delle scale. "Che c'è?"

"Niente," disse sospetto.

"Ho fatto qualcosa?" chiesi. Lui scossò la testa e si fece strada verso di me. Mi diede un bacio sulla fronte.

"Non hai fatto nulla di male, piccola," aggiunse, baciandomi sopra alla testa.

"Ora vado a lavoro, Jack, a dopo," affermai, prendendo le mie cose e lasciando la casa.

Quel ragazzo dagli occhi misterosi è stato nella mia mente finché non sono arrivata sul posto di lavoro.

~~~

Avevo appena finito il turno di lavoro al mio bar, quando un viso familiare entrò nel bar.

"Izzie!" esclamai, abbracciandola.

"Ciao!"

Era da tanto che non ci vedevamo, ma eravamo buone amiche da quando eravamo due adolescenti.

"Ho portato qualcuno con me, ma è andato ad apparcheggiare l'auto," mi comunicò, sedendosi su uno sgabello del negozio.

"Anche se avrei finito il turno, vi servo qualcosa," dissi, proprio mentre George entrò nel locale.

"007! Che piacere rivederti!" esclamai, mentre lui si sedette a fianco di Izzie.

"Lexiepedia!" mi salutò lui. Ci fecemo due risate un po' tutta la serata, finché il mio capo non mi iniziò a gridare contro.

"Grey! Il tuo turno era finito due ore fa!" gridò lui.

"Oh, sì! Giusto, ora vado a casa!" replicai di fretta. Controllai il cellulare e vidi che era anche molto tardi. 22:43.

"Izzie, George, devo andare. Ci vediamo un'altra volta, comunque!" esclamai, abbracciando ognuno di loro.

"Salutami Alex!" urlai prima di uscire.

"Lo farò!" rispose Izzie.

Uscì con un enorme sorriso, tirai fuori il cellulare, e proprio quando stavo per chiamare Jackson, mi scontrai con qualcuno, e feci cadere i suoi fogli per terra per sbaglio. "Scusami," mormorai, raccogliendo tutto da terra.

Non appena alzai il volto, non potevo credere a chi era davanti a me. "Mark," sospirai, sorridendo.

"Lexie," disse lui con il mio stesso tono. "Che ci fai qui?"

"Ci lavoro," risposi, e fui sorpresa di ritrovarmi nervosa. "Tu?"

"Oh, nulla, facevo un giro," replicò, il sorriso non gli lasciava mai la faccia.

"Oh," mormorai, e distolsi lo sguardo, non sapendo cosa dire.

"Ci vediamo domani mattina, allora?" chiese, con guance rosee.

"Certo," replicai. "Allora...a domani," aggiunsi, iniziando a camminare verso casa.

"Ciao," mi disse, con questo enorme sorriso che mi fece tremare le viscere.

Dio, ma che mi succedeva?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 10, 2016 ⏰

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