Capitolo 5

2.6K 196 50
                                    




-Ben svegliata Signorina Preasley, ha dormito comodamente?-

-J-Jarvis ma.. Dove mi trovo?-

-Questa è la camera del Signor Stark Signorina, l'ha gentilmente accompagnata qui vedendola senza forze alla Stark Tower-

-L-la camera di Stark?!- domandai quasi impanicata

-E poi, aspetta.. Quando mi ha vista alla Stark Tower? Perché adesso dove siamo?-

-Siamo nella villa Del Signor Stark Signorina Preasley, a Malibu, California-

Restai per un momento in silenzio, avrei voluto urlare forse per la rabbia o forse per paura di non essere adatta a quel posto.

Jarvis notò il mio silenzio, e subito lo prese come una risposta.

-Capisco il suo stupore Signorina, ma il Signor Stark rientrerà tra 35 minuti dalla base.-

-Dalla base? Ma che..- provai a completare la frase, poi notai che avevo ancora il vestito della sera precedente, sporco di qualsiasi bevanda possibile

Nel pulire mi sarò rovesciata qualcosa addosso, non ci avrò neanche fatto poi tanto caso.

-Non si preoccupi per quello, il Signor Stark mi ha chiesto di chiederle di lasciare qui il vestito, glielo rispedirà non appena sarà pulito-

-Glielo rispedirà? Jarvis il vestito appartiene al Signor Stark non a me- risposi io mettendo i piedi a terra e sollevandomi dal comodo letto

-Signorina non credo che starebbe bene al Signor Stark, di sicuro sta meglio a lei- rispose sarcasticamente

-Tale padrone tale computer eh?- domandai ridendo appena

Non sapevo bene che fare, ero dentro casa del mio capo e onestamente mi spaventavo anche ad aprire la porta della camera da letto.

Io non sarei mai dovuta entrare lì, in tutta la mia vita.. Quindi l'unica domanda che potevo farmi era perché non lasciarmi alla Stark Tower? Perché non poggiarmi su un divano o su un letto di lì? Ma ovviamente le rispose non arrivarono.

Uscii lentamente dalla stanza, un'enorme corridoio si estendeva davanti ai miei occhi, assieme ad altri 4 piani di villa.

Non sapevo dove mettere piede, così gironzolai un po, scalza, in cerca di un posto dove aspettare che il Signor Stark tornasse.

-Vedo che ti sei svegliata, bene pensavo che eri scesa nel mondo dei morti onestamente-

Urlai. A primo impatto, urlai.

-Ma lei non doveva tornare tra 35 minuti?!!- urlai contro il Signor Stark, che aveva appena rischiato di farmi venire un arresto cardiaco

-Sono con 20 minuti di anticipo non 35 Signorina Preasley, e comunque questa è casa mia credo di poter tornare quando voglio a casa mia no?- domandò lui sarcasticamente, sempre con quella serietà stampata sul volto

-Certo m-mi scusi Signor Stark.- risposi poi io, cercando di calmarmi.

-A proposito mi dispiace per ieri, avrei dovuto davvero far lavorare il personale, piuttosto che farla venire da sola-

-Avrebbe?-

-Loro non sapevano nulla, ma questi sono solo dettagli a cui nessuno fa caso-

-Beh io ci faccio caso. Poteva avvisarmi che sarei stata sola, mi sarei rifiutata di mettere i tacchi e quel vestit..-

-La ferita come va?- domandò lui interrompendomi

-Cosa?-

-La ferita... Dio non ha controllato la ferita? Mi faccia vedere.- rispose serio avvicinandosi al mio braccio

-La benda va cambiata per il resto è apposto, ah prenda una delle mie felpe e la metta, non so se se n'è accorta ma il suo vestito ha chiazze di vino vodka e gin ovunque- rispose allontanandosi dal braccio, gironzolando per qualche secondo nella stanza per poi scende ad un piano inferiore

-V-vino vodka e gin?- domandai vagamente, non precisamente al signor Stark

Come aveva riconosciuto le macchie sul mio vestito? Forse era così tanto abituato all'odore di quegli alcolici che ormai li avrebbe riconosciuto a distanza.

Mi girai verso la porta della stanza di Stark, e vi entrai.

Mi avvicinai furtivamente al l'armadio, mi sentivo un ladro anche se avevo il permesso..

Non appena aperto una distesa di abiti eleganti mi si piazzò davanti. La maggior parte erano scuri, non andavano oltre il grigio.

Notai poi un cassetto sotto le giacche apprese, delicatamente lo aprii portandolo verso di me. Dentro c'erano delle magliette, tipiche magliette da lavoro e molte canottiere

Presi una di questa, e levandomi il vestito la indossai. Chiusi nuovamente il cassetto e le ante dell'armadio, poi tornai nel salotto.

Nell'uscire dalla camera del Signor Stark, controllai prima che non ci fosse nessuno in giro. Le probabilità erano naturalmente molto scarse, ma essendo solo in canottiera temevo di essere vista.

La canottiera di Stark era abbastanza grande per me, tanto che copriva non solo il mio busto ma anche una piccola parte delle gambe, abbastanza da fare in modo che il mio sedere non fosse in bella mostra.

-Le sta comoda la canottiera Signorina Preasley?-

Era Jarvis, che come spesso accadeva a lavoro mi aveva colto di sorpresa, spaventandomi.

-Jarvis! Potresti avvisare quando stai arrivando? O-o parlando?- dissi come per correggermi

Jarvis era un programma, un software non sarebbe mai potuto spuntare in cucina.

-In teoria potrei Signorina, ma la figura apparentemente umana che spesso mi ospita è in fase di reset, per ora.-

Girai gli occhi al cielo, poi guardai la cucina.

Avevo una voglia matta di cucinare, quella cucina era immensa, praticamente non ne avevo mai viste di così belle e fornite, così mi misi all'opera. Domandai a Jarvis di cercarmi un paio di ricette su internet e di farmele apparire su schermata, avrei cucinato qualcosa di buono.

Dopo circa tre ore da quando iniziai a cucinare, i miei capelli erano ormai raccolti in un tuppo abbastanza alto per evitare che i capelli cadessero nel cibo. Cucinai Pancakes, Muffin dolci e salati, insomma un po di tutto.

-Jarvis, potresti mettere Back in Black degli AC DC per favore?-

-Subito Signorina.- disse per poi dopo qualche secondo far partire la musica

Nella confusione non mi accorsi che Stark era davanti la porta ad osservarmi, con una pezza in mano e la pelle leggermente sporca di olio da motore.

Continuai a sbattere le uova nella ciotola a tempo della canzone, ignara della sua presenza.

-Scommetto che se la sentisse il Signor Stark questa canzone gli piacerebbe vero?- domandai con un sorriso a Jarvis, voltandomi verso lo schermo del computer

Nel farlo dovetti per forza girarmi verso la porta, e non appena vidi Stark sobbalzai dallo spavento, fermando la frusta con cui stavo sbattendo le uova.

-S-signor Stark! Ehm...io..-

-Cosa ha cucinato di buono?- disse lui entrando con un sorrisetto soddisfatto in cucina

-Beh, tante cose! Pensavo che li sotto stesse lavorando così avevo pensato di prepararle la cena, ma credo che non sia stata una buonissima idea..- risposi

Lui posò la pezza sporca dentro il lavello, poi si voltò verso di me.

Credo che notò in quell'istante che indossassi la sua canottiera, solo, la sua canottiera.

Lui scrutò ogni centimetro del mio corpo coi suoi occhi, quasi come se era attratto solo da quello in quel momento.

Aspettai una risposta ma poi notando il suo sguardo mi guardai, pensando prima di essere macchiata, non appena mi resi conto in che condizioni ero, sobbalzai nuovamente per poi uscire dalla cucina.

Project  A.R.C ||Tony Stark||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora