Capitolo 4

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Tornata a casa lancio lo zaino e il giacchetto sul divano, sento la mia pancia brontolare e mi accorgo solo ora che sono le 15:15 del pomeriggio e io non ho ancora pranzato. Mi avvio in cucina e mi preparo un po' di pasta mentre sto mangiando sento qualcuno scendere le scale
-Dove sei stata tutto il giorno? Ti ho aspettato fuori dal cancello ma non c'eri, dov'eri? Ma sopratutto con chi?-
Alzò gli occhi al cielo e non gli rispondo, sto mangiando e quando mangio nessuno si deve permettere di scassare.
-Ally ti ho fatto una domanda rispondo?!-
In realtà non gli rispondo anche perché non so che cosa rispondergli, se gli dicessi che sono arrivata tardi perché ho avuto uno scontro con un coglione diciamo che...
Rinchiuderebbe te in casa e lui lo appenderebbe per le palle in soffitta.
Non avrei potuto spiegarlo meglio, allora a volte sei anche utile
Ti stai dando dell'inutile da sola sai?
Non è vero, cioè si, però no...
-Ally?!?! Ma ci sei o ci fai?-
-Jake cazzo che vuoi! Sono stata dieci minuti ad aspettarti fuori dalla scuola e tu non arrivavi allora ho deciso di tornare a casa a piedi okay?!!-
-E ci hai messo ben due ore per arrivare a casa?!?!-
-Dio che problemi hai oggi me lo spieghi! Non ti è mai interessato nulla di quello che facevo, e non ti sei mai accorto di niente, di quando sono tornata a casa ubriaca, di quando mi sono fatta la mia prima canna! Non ci sei mai stai perché a te non te ne è mai fregato un cazzo di me! Quindi vedi di non rompere i coglioni e fare quello che hai sempre fatto, cioè NIENTE!-
-Ma che cazzo dici Ally tu fumi?! Stai scherzando spero! Sai che cosa succederebbe se mamma e papà venissero a saperlo, ti ucciderebbero, sempre se non ti uccido prima io!-
-Cazzo Jake di tutto quello che ti ho detto tu hai sentito solo questo! Questa è la prova che a te non ti frega un cazzo di me e che non te ne è mai fregato un cazzo! Ti sono sempre servita solo ed esclusivamente quando ti faceva comodo! Quando ti dovevo coprire con mamma e papà, oppure quando stai fuori casa tutta la notte a fare non so cosa e nemmeno vuoi dirmelo! TU NON SEI MIO FRATELLO!-
-AH SÌ NON SONO TUO FRATELLO, CHI È CHE C'È SEMPRE STATO QUANDO TU TI ERI FATTA METTERE INCINTA DA UNO SCONOSCIUTO!-
-NON HO MAI CHIESTO IL TUO AIUTO! E ADESSO IO DOVREI GIUSTIFICARE IL FATTO CHE TU NON CI SEI SOLO PERCHÉ MI HAI AIUTATO CON UN MIO ERORRE. BEH ALLORA PER ME PUOI ANDARE A FARTI FOTTERE!-
Sapevo che quelle parole gli avrebbero fatto male, ma quando a cominciato a parlare di quel fatto non ci ho visto più, è vero non potevo dargli torto, anche se quelle parole mi ferivano sapevo che era la verità, lui c'è sempre stato per me, sopratutto quando avevo scoperto di essere rimasta incinta di non so chi... Ho dovuto abortire e questa cosa mi si ritorcerà contro per sempre, e quando i dottori mi dissero che non avrei più avuto figli mi sono sentita ancora peggio. Mi alzo dalla tavola e mi dirigo verso camera mia senza degnarlo di uno sguardo. Chiudo la porta alle mie spalle e mi sento cadere giù, mi sento una merda e so di esserlo, ma spiattellarmelo in faccia come se niente fosse era troppo, non potevo sopportare tutte queste cose insieme.
Mi prendo una canna dal cassetto chiuso a chiave e la accendo fregandomene di tutto e tutti, sapevo che non era il modo migliore di fuggire via dai problemi, ma in questo momento non trovavo una soluzione per tutti i mostri che avevo dentro di me. Poco dopo sento una porta cigolare e penso che sia mio fratello che entra in camera sua ma dopo qualche istante due braccia mi cingono da dietro, in quel momento scoppiò in un pianto liberatorio, non piangevo così tanto dall'aborto, mi giro verso di lui
-Scusami non dovevo dire tutte quelle cose, non le penso, non so che cosa mi sia preso ma...-
-Shh tranquilla è tutto apposto, eri arrabbiata e hai detto cose che non pensavi, anche io ero arrabbiato e non dovevo tirare fuori l'argomento, mi dispiace averti fatto credere che fosse un peso per me, non lo è mai stato, te lo assicuro, mi dispiace di non esserci mai stato per te, sopratutto in questi ultimi tempi, ma adesso smettila di piangere che mi si spezza il cuore.-
-Gra-grazie, scusami per averti detto quelle cose, sono tutte cazzate, mi hai sempre aiutato è solo che ero arrabbiata, avevo timore di dirti che sono arrivata tardi perché mi sono scontrata con quel Trevor Miller che ci stava provando ma io gli ho tirato un calcio nei gioielli di famiglia.- Gli dico l'ultima frase sghignazzando
-Ma com'è brava la mia sorellina, ci sai fare con queste cose eh?-
-Sono una Brown, ho la ribellione che mi scorre nelle vene ahah.-
-D'accordo tigre, ma la prossima volta se ti da ancora fastidio dillo a me che ci penso io.- Mi dice sorridendo e accarezzandomi i capelli, ho sempre adorato il suo lato protettivo, mi sono sempre sentita protetta con lui. E adesso sento che, siamo ancora più uniti di prima.

In love with a Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora