Capitolo quattro.
La mattina successiva mi sveglio con un mal di testa insopportabile. Sarà stato per causa delle pillole che ho preso ieri, però non mi ricordo. È stato tutto un sogno? Tutto quello che è successo a scuola con Zayn? Lo spero proprio. Quando mi ha accompagnata a casa ieri aveva detto che mi sarebbe venuto a prendere alle 8.
Mi giro per guardare la sveglia sul mio comodino, ma.. non c'è nessun comodino. Mi guardo intorno e pochi istanti dopo mi rendo conto di non essere sul mio lettino del Caravan.
Cerco di alzarmi ma ricado sul letto non avendo abbastanza forza nelle braccia.
Sento un freddo tremendo. In questa camera non c'è un termosifone, solo una piccola finestra che non si poteva chiudere del tutto. Le pareti sono maltrattate e dal tetto usce molta umidità, causando una pozzanghera sul pavimento.
Vedo che ho addosso ancora i vestiti del giorno precedente. In questa camera c'è solo l'essenziale. Un letto scomodo, una vecchia scrivania con una poltrona rotta ed un armadio quasi distrutto.
Sento un scricchiolio e mi giro di scatto verso la porta. Non voglio fare altro che andarmene, scappare da questo posto. Ho una paura tremenda e continuo a sperare che è tutto un incubo, però non accade niente e resto ancora sdraiata qui so questo letto. Mi metto sotto le coperte tirandola fino a spora la mia testa, fingendo di dormire.
Sento dei passi avvicinarsi a me e fermandosi accanto al lettino. La persona che è entrata si siede sul letto facendo pressione sul mio piede. La pressione si fa sempre più forte facendomi ritirare la gamba e gemere dal dolore. La persona che si è seduta sul mio piede scoppia in una fragorosa risata.
Zayn.
Mi alzo di scatto guardandolo.
"Dormito bene pincipessa?" chiede con un sorriso malizioso sulle labbra.
"Come sono arrivata qui?" chiedo io senza rispondere alla sua domanda.
"Ti ho portato qui, avevi dimenticato la tua borsa nella mia macchina e sono tornato a portartela, ma a casa tua non c'era nessun'altro apparte te, quindi ti ho portata qui." risponde annoiato. Non sarà stata la prima volta che ha risposto a questa domanda, ma non importa, non capisco come si è permesso a portarmi qui.
"Perchè non mi ricordo di niente allora?" mi sento uno straccio e non ho proprio voglia di discutere con lui.
Mi guarda sempre con quel schifosissimo sorriso, che vorrei tanto togliergli.
"Ti ho dato da bere perchè eri cosi emozionata di vedermi." sorride "Però visto che non ti eri calmata ho messo un sonnifero, per poterti portare con me." continua.
"Potrei denunciarti, questa è una rapina." cerco di ricattarlo guardandolo negli occhi.
"Ed io potrei ucciderti, questo è più facile." continua a sorridere come un idiota. Non riesco a reggere il suo sguardo. So che mi fa paura, ma non pensavo fosse così tanta.
"Bene, resta qui e stai zitta. Ti porto da mangiare." non gli rispondo, tenendo lo sguardo fisso sulle lenzuola. Prende bruscamente la mia faccia tra le sue mani inpedendomi di ignorarlo.
"Mi hai capito?" ripete. Annuisco debolmente e lui lascia la presa.
Zayns Pov.
Scendo giù trovando Bruce in cucina intento a preparare la cena.
"Ehi Bruce" lo saluto dandogli una pacca sulla spalla.
"Ehi" fa un cenno col capo accennando un saluto.
Bruce è il più 'vecchio' del gruppo, io sono il più giovane.
"Com'è la ragazza che hai portato qui? Hai finito di usarla? Possono divertirsi anche gli altri o solo tu?"chiede scoppiando a ridere. So benissimo a cosa si riferisce, ma non riesco a capire perchè mi da fastidio cosa ha appena detto.
Normalmente avrei riso anch'io, ma stavolta no, non capisco perchè.
So che non è copla mia, ma neanche di Bruce. No, è colpa di Emma.
È colpa sua se non so più cosa dire o fare.
È colpa sua se non capisco più niente.
È colpa sua se ho dei strani pensieri su come sono belli i suoi occhi.
È solo colpa sua se l'ho portata fin qui.
È colpa sua se credo di avere dei sentimenti, che pensavo inpossibile.
Ma sentimenti per cosa? Questa era la domanda senza risposta.
Prendo un piatto mettendoci sopra la cena per Emma e mi reco al piano di sopra.
Apro la porta della camera dove si trova quella strana ragazza guardandomi attorno. Mi spunta un sorriso sulle labbra. Era sparita, uscita dalla piccola finestra e scappata.
Perchè sorrido? Perchè l'avrei trovata. Sarebbe stata l'ultima cosa che avrei fatto.
Perchè se l'avrei trovata, forse avrei trovato anche quei sentimenti che ancora non riesco a capire.
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Helloo ! Rieccomi qui con un nuovo capitolo. Mi dispiace di non aver potuto aggiornare prima, ma ho avuto da fare un sacco di compiti e altre cose riguardanti la scuola e quindi non sono riuscita e pubblicare questo capitolo. Ma eccoci qui!! Spero che è di vostro gradimento. Se vi piace non esitate a lasciare una stellina e magari un commento con una vostra opinione.
Ci sentiamo al prossimo capitolo, baci, la vostra yle.
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One secret, thousand problems.
RomanceEmma Franklin, una ragazza di diciassette anni che ha dovuto passare molte disgrazie, tra le quali anche la morte di sua madre. Tiene nascosti molti segreti cercando di coprire la verità con delle bugie. Ma funzionerà tutto ciò ? O la sua vita cambi...