Parte 2. Serra

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Laura

Laura indossò gli stivali di gomma e insieme ad un gruppo di giovani coltivatori raggiunse Holden, il loro supervisore, per farsi assegnare i compiti della giornata.

"Buongiorno ragazzi, prendete una zappa e andate nella vasca 3, oggi prepariamo il terreno per la semina!" disse Holden con un tono entusiasta e un po' canzonatorio.

Sapeva che quella faticosa attività non era certo la prediletta dai ragazzi. Molti di loro infatti sospirarono e si lamentarono a bassa voce mentre si incamminavano verso il capanno degli attrezzi.

Neanche Laura era esattamente entusiasta per il compito di quella mattina, ma lamentarsi era inutile e poi lei era una a cui piaceva darsi da fare, quindi si rimboccó le maniche e cominciò a lavorare.

La fatica era un po' alleviata dalla compagnia degli altri giovani coltivatori, e così l'ora del pranzo arrivò piuttosto in fretta. La sirena che la annunciava suonó e tutti andarono a posare gli attrezzi per andare a mangiare.

Laura prese l'ascensore per tornare al quarto piano, quello in cui abitava.
Appena varcata la soglia del piccolo appartamento sentì un buon odore di cibo provenire dalla cucina. Si tolse le scarpe e si diresse lì.

"Com'è andata la tua mattinata tesoro?" Le chiese suo padre.

"Holden ci ha messi a zappare nella vasca 3, sono esausta. Mamma oggi fa il turno lungo?"

"Un messaggero e un corriere si sono scontrati all'uscita dell'ascensore 21 e tra i bambini del piano è scoppiata un'epidemia di influenza, quindi c'è bisogno di personale". Rispose suo padre.

I suoi genitori lavoravano entrambi all'ambulatorio del secondo piano, uno dei più oberati di lavoro per via dei numerosi piccoli o grandi accidenti che capitavano nei magazzini al piano terra, dove c'era sempre un gran fermento e gente che arrivava da tutti gli altri piani.

Per questo motivo i suoi in casa c'erano molto poco, e lei aveva imparato a cavarsela da sola.
Mangiò in fretta e visto che le avanzava un po' di tempo decise di andare a fare una visita veloce ad Alice, che in pratica poteva essere definita la sua migliore amica visto che si conoscevano fin dal Primo Corso ed erano sempre state inseparabili fin da piccole.

Le cose ora erano un po' cambiate perché da quando avevano cominciato a lavorare vedersi era diventato più difficile: mentre Laura passava buona parte del suo tempo sul tetto al decimo piano, Alice era diventata un'artigiana, ovvero uno dei numerosi condomini che aveva un negozio in uno dei piani o che ci lavorava.

Alice era un'apprendista sarta nel negozio di una signora al quinto piano, ma lei e Laura cercavano comunque di vedersi il più possibile nel tempo libero o nelle pause.

Laura prese l'ascensore e salì di un piano, poi si diresse a passo svelto verso il negozio in cui lavorava Alice.
Riuscì ad intravederla attraverso la vetrina, le fece un cenno di saluto e poi entrò.

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