Laura
Laura sedeva con le gambe raccolte al petto in un vano dell'edificio centrale della Serra.
Sopra di lei torreggiavano le gigantesche pale eoliche che, collegate a degli enormi accumulatori nel piano interrato, fornivano l'energia elettrica al Condominio.
Le pale ruotando generavano un rumore magnetico e continuo:"Voom-Voom-Voom-Voom", che all'inizio poteva risultare fastidioso, ma poi ci si faceva l'abitudine e risultava quasi ipnotico.Era andata lì durante la pausa pranzo. Non era tornata a casa perché aveva bisogno di starsene tranquilla e pensare a quello che era successo nelle ultime ore.
Quello era il posto perfetto per rimuginare in tranquillità perché da quella visuale sopraelevata poteva osservare il panorama circostante al Condominio: dopo un breve tratto di terreno ghiacciato non si vedevano altro che intricate foreste di sempreverdi, montagne e nebbia. La nebbia c'era sempre intorno al Condominio, e insieme alle vette perennemente innevate delle montagne sbarrava la vista alla linea dell'orizzonte. Dall'altro lato la situazione era analoga, con scogliere ripidissime, una lingua di sabbia scura sulla spiaggia e poi il mare, di cui non si riusciva a vedere la fine. Sempre che ci fosse.
Ma Laura era sicura di sí, e adesso quel libro che aveva trovato Daniel non faceva che confermare le sue convinzioni.
L'aveva letto per tutta la notte, sfogliando e divorando con gli occhi ogni pagina. Aveva studiato attentamente ogni immagine, scoprendo che esistevano tanti luoghi incredibili e diversi tra loro. Laura desiderava esplorarli e le sarebbe piaciuto avere la possibilità di farlo.
Ma era bloccata lì, nel Condominio.
Non voleva lasciar perdere quella storia, adesso per lei saperne di più era diventata quasi una necessità.
Sapeva che Daniel ed Alice avevano ragione e che quello che avevano scoperto era pericoloso, ma dopo una rivelazione del genere come si poteva abbassare la testa continuando a vivere come sempre e come se niente fosse successo? Laura non lo concepiva.
Voleva parlare con loro e convincerli a continuare, per quanto difficile sarebbe stata quell'impresa.
In realtà avrebbe anche potuto continuare le "indagini" da sola tenendo i suoi amici all'oscuro di tutto, ma poi non se l'era sentita: la portata di quella situazione avrebbe potuto essere troppo grande da sostenere per una persona sola, e poi non ce l'avrebbe mai fatta a mentire e ad agire alle spalle dei suoi due migliori amici. Lei non era quel genere di persona.La sirena che annunciava la fine della pausa pranzo suonò. Laura interruppe i suoi pensieri e scese da quell'angolino sul tetto per tornare al lavoro.
Alla fine del turno prese le sue cose e tornò al suo appartamento.Guardò l'orologio in cucina. Tra meno di un'ora Daniel e Alice sarebbero venuti da lei per riportare il libro nel magazzino. Doveva pensare velocemente ad un modo per farli desistere, ma come fare?
Andò in camera sua ed estrasse il libro dall'intercapedine nel materasso in cui l'aveva nascosto. C'erano poche probabilità che i suoi lo trovassero e lo leggessero, ma visto il suo contenuto era meglio stare accorti.
Continuò a tenerlo stretto mentre sdraiata sul letto rifletteva per trovare una soluzione al suo problema.
Ad un certo punto sentì bussare alla porta e capì che i suoi amici erano arrivati. Senza lasciare il libro andò ad aprire e poi con loro tornò nella sua stanza."Allora, sei pronta a rimetterlo a posto?" le chiese Daniel con un sorriso.
Laura non lo contraccambió, stava per dirgli quali erano le sue vere intenzioni e quindi non era in vena di scherzare con lui.
Daniel si accorse della sua esitazione e infatti le chiese preoccupato: "Va tutto bene, Laura?""Bhe vedi... No. Io... non voglio riportarlo a posto".
Daniel era stupito.
"Ma come?! Ieri sera avevi detto che...""Lo so che cosa avevo detto" replicò secca Laura. "Ma in realtà non ne ero convinta neanche in quel momento". Poi continuò:"Sentite io ci ho pensato, e non voglio far finta di niente solo perché potrebbe essere pericoloso. Io non ce la potrei fare a continuare a vivere come sempre pur sapendo cosa potrebbe esserci là fuori!" Esclamò tutto d'un fiato. Ce l'aveva fatta a dirglielo, ora bisognava vedere come avrebbero reagito, però.
Alice infatti si fece molto seria e replicò subito: "Ma cosa credi Laura che a noi piaccia quest'idea?! Ovvio che le nostre vite non saranno più le stesse dopo aver scoperto tutto ciò, ma cosa pretendi di fare? Non é che questa faccenda potrebbe essere pericolosa, lo è. E noi siamo solo dei ragazzi, cosa mai potremmo fare a riguardo?"
"Alice lo so che è pericoloso, ma non possiamo continuare a vivere nella menzogna! Per tutta la vita mi sono chiesta se veramente fosse possibile vivere solo in questo modo, e ora che ho un riscontro effettivo non ce la faccio ad ignorarlo! Non intendo fare chissà cosa, ma almeno scoprire qualcosa in più a riguardo..."
"E come pensi di fare? Abbiamo solo un libro che abbiamo giudicato vero solo perché era nascosto, ma per quanto ne sappiamo potrebbe anche essere di pura fantasia! Io non voglio mettere in pericolo nessuno, tantomeno basandomi su qualcosa che potrebbe anche essere un mucchio di menzogne! Dobbiamo rimetterlo dove Daniel l'ha trovato!"
Detto questo afferrò il libro che Laura teneva ancora stretto tra le braccia e lo tirò a sé.Laura però non aveva alcuna intenzione di mollare, e lo tirò a sua volta.
Daniel gridò:"Ferme! Altrimenti lo romperete!"
Ma era troppo tardi, a forza di tirare una parte della copertina si era staccata, rivelando un minuscolo quadratino di carta che piroettó leggero fino a terra.
Laura e Alice si fermarono. Posarono il libro e si avvicinarono al quadratino di carta."Cosa c'è scritto?" chiese Alice.
"Non riesco a leggerlo, è scritto troppo piccolo" replicò Laura.Daniel ebbe un'illuminazione ed estrasse dalla sua sacca la lente d'ingrandimento che usava per leggere i codici delle consegne e l'avvicinò al foglietto.
Adesso scritto in una calligrafia minuta ma abbastanza grossolana poterono leggere:Inc 23 M.P.
STAI LEGGENDO
Condominio
Science FictionCondominio è la storia di un enorme palazzo costruito nel bel mezzo di una landa desolata i cui abitanti (portati lì per ragioni sconosciute) sono obbligati a vivere da anni seguendo le regole imposte, ma, soprattutto, quella che assolutamente non p...