Parte 5. Un libro

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Daniel

Dopo due ore Daniel non ne poteva più. Quel lavoro era noiosissimo!

Come se non bastasse poi Ricky continuava a parlargli in continuazione del fatto che quella sera sarebbe finalmente uscito con una certa Liz, e sembrava non riuscire a fermarsi neanche un secondo per prendere fiato...

..."E quindi ti dicevo che qualche giorno fa sono andato da lei per chiederle di uscire e purtroppo mi ha detto di no. Ma io non sono uno che si da per vinto e quindi ho insistito e insistito fino a quando non sono riuscito a farla accettare ad uscire con me!" disse Ricky mentre con uno sguardo compiaciuto gli ripeteva per l'ennesima volta quella storia...

"E pensa che ci vediamo stasera! Tra meno di due ore! Sono così emozionato!"

Daniel colse l'occasione al balzo:

"Vi vedete tra meno di due ore?! Ma allora cosa ci fai ancora qui? Su, vai a prepararti, qui finisco io!" disse cercando di rendere il più credibile possibile il suo falso entusiasmo.

"Dici davvero Dan? Sarebbe grandioso! Grazie!" aggiunse Ricky correndo via felice.

"Alleluhia" pensò Daniel. "Il lavoro sarà pure noioso, ma mai quanto tutte quelle chiacchiere! Ora posso finalmente stare un po' in pace!"
L'unico lato negativo era che adesso doveva finire di fare l'inventario da solo.

"Pazienza" si disse. "Non manca molto e se mi sbrigo posso tornare a casa".
In effetti mancavano solo una paio di scatoloni da controllare e lui poteva gestirli.

Ma la fortuna non era dalla sua parte...

Aprì il primo scatolone: "Fantastico" pensò, "ci saranno un migliaio di bulloni qui dentro!"

Dopo aver appurato che il secondo scatolone aveva lo stesso identico contenuto del primo si mise a contare più velocemente che poteva.

***

..." E con questo fanno 2541 bulloni. Fatto!"

Dopo un'ora era riuscito a portare a termine quell'orribile compito!
Ora non gli restava che sigillare gli scatoloni, rimetterli nello scaffale e consegnare i moduli a Don. Poi sarebbe finalmente stato libero di andare!

"Ma dove diavolo è il nastro adesivo?!" si chiese mentre sollevava uno scatolone. "Quel logorroico di Ricky è stato l'ultimo ad usar-looooo!!!"

Ci era appena scivolato sopra, al rotolo del nastro adesivo. E adesso i bulloni erano tutti sparsi per il pavimento...

Con l'improvvisa voglia di uccidere Ricky, Daniel si mise velocemente a raccoglierli. Col cavolo che li avrebbe ricontati!

Alcuni bulloni erano finiti sotto al ripiano più basso dello scaffale, così si sdraió a terra e allungò il braccio per prenderli.

"Guarda cosa mi tocca fare!" pensò infuriato.

Ma mentre tastava sotto lo scaffale alla ricerca dei bulloni toccó con la mano qualcosa di liscio e... peloso!

Ritrasse di scatto la mano. Forse aveva toccato un topo morto!
Schifato prese la piccola torcia che teneva nella sacca per le consegne e controlló, sperando di non avere ragione.

E in effetti non ce l'aveva... la cosa che aveva toccato non era un topo ma una specie di fagotto di tessuto rossiccio di forma rettangolare.

Lo prese per vedere cosa fosse: il fagotto non era spessissimo e il tessuto era una specie di custodia protettiva. Daniel la tolse piano per scoprire cosa contenesse.

Al suo interno c'era un libro...

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